Come è destino per i fenomeni di massa, nel suo piccolo anche Heartstopper, coming of age queer nato webcomic, poi graphic novel in cinque volumi ancora in corso, infine serie Netflix adattata dall’autrice stessa (Alice Oseman, britannica classe 1994), è incappato nella strumentalizzazione da parte di una fetta di fandom che l’ha impugnato come antidoto all’ipersessualizzazione degli adolescenti in alcuni prodotti teen (l’anti Euphoria, in sintesi).
Una lettura che limita e fraintende la natura stessa dello show: una fiaba LGBTQIA+ dove tutte le lettere dell’acronimo hanno il loro spazio, e l’inclusività e la diversità (anche delle esperienze, comprese quelle sessuali) muovono spontaneamente dal personale di Oseman medesima, la quale, da persona queer, sceglie di raccontarne la dimensione feel good (disneyana, direbbe qualcuno), e, da aromantica e asessuale, insuffla il proprio vissuto nell’arco di uno dei personaggi secondari mai minori, in una seconda stagione che sfrutta al meglio la vocazione corale.
Ogni momento è definitorio, ogni evento un’attestazione, ogni ruolo un atto di visibilità che non si fa mai proclama, un gesto di fede in una realtà narrativa edificante che tuttavia non dimentica mai il quotidiano reale del proprio target. Così i risvolti del coming out di Nick (Kit Connor: un talento vero) smascherano nuove sfumature di pregiudizio (la bisessualità vista come paravento di comodo: «Di’ che sei gay e basta»), e l’emersione dei disturbi alimentari di Charlie (Joe Locke), conseguenza del bullismo subito, traghettano con tatto la serie su sentieri più maturi e dolorosi, senza che essa smarrisca la sua principale qualità: l’empatia.
La serie tv
Heartstopper
Drammatico - Gran Bretagna 2022 - durata 35’
Titolo originale: Heartstopper
Creato da: Alice Oseman
Con Joe Locke, Kit Connor, Richard Price, Jack Barton, Ella Maisy Purvis, Simon Strutt
in streaming: su Netflix Netflix basic with Ads
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