Tornare a viaggiare nel West

Lo sforzo maggiore è quello di riannodare i fili. Ma diciamo che le linee narrative principali sono tre: mentre Cecilia (Lily Taylor) cerca di salvare il ranch (ha bisogno di 500 mila dollari) il marito Royal (Josh Brolin) è convinto che Autumn (Imogen Poots) sia in verità la nipotina scomparsa e tornata dal futuro.

La vicesceriffa shoshone Joy Hawk (Tamara Podemski) è stata scaraventata nel passato tra gli antenati della sua tribù e trova un’altra viaggiatrice del tempo (fan dei Led Zeppelin). Il rivale di Royal, Tillerson (Will Patton), ha sfruttato pure lui il varco spaziotemporale, e anche i figli sono “precipitati” nel mistero.

Outer Range è abbastanza complicata, audace perché coniugare western e fantascienza è sempre stato difficile, e lo è pure stavolta, ma diedi alla recensione della prima stagione una sfumatura più negativa che questa volta, invece, ho deciso di correggere. Perché lo sviluppo del personaggio di Royal è ottimo, si vede che Josh Brolin si sente perfettamente in parte (e ha diretto lui l’episodio 6, fondamentale), cerco di non rivelare niente ma diciamo che la componente western ha un peso maggiore, non solo nel risvolto contemporaneo ma anche in quello “classico”.

Impagabile la vicesceriffa nativa che si comporta come una donna del 2024 in un contesto però di fine Ottocento, quindi se un bianco cerca di abusare di una squaw lei gli spara! Non è male neanche la quarta linea narrativa (un figlio di Royal finisce nel 1984 e trova il padre giovanotto eppure, a sorpresa, consapevole). Il rischio saturazione è scongiurato dal ritmo dell’azione e dall’intensità dei personaggi.

La serie tv