Innanzitutto, sono veramente felice che Fairytale - Una fiaba esca in Italia: è un atto di coraggio da parte del mio distributore, Academy Two. Sono consapevole di quanto sia difficile, oggi, lavorare con i film d’autore, ed è quindi merito di distributori audaci (ben pochi, mi sembra) se film come il mio possono arrivare allo spettatore. «Più che di coraggio si tratta di coerenza» mi hanno detto loro, e questa, per me, è una nozione importante. Mi interrogo spesso su quanto sia complicato per il cinema d’autore trovare in questo momento un proprio pubblico, e in tal senso mi sento particolarmente grato all’Italia, perché so che qui i miei lavori sono amati. L’Italia, come si evince dal mio ultimo film, significa davvero molto per me.

" data-credits=
Fairytale

Parlando di Fairytale, si può dire che i quattro protagonisti - Churchill, Stalin, Hitler e Mussolini - siano stati al mio fianco per tutta la vita: prima di passare al cinema, mi sono laureato in Storia, e studiando e approfondendo le figure di questi uomini che nel Novecento hanno deciso le sorti dell’Europa ho immaginato spesso come sarebbe stato se si fossero incontrati tutti e quattro insieme.  
Per quanto riguarda la realizzazione del film, sicuramente Fairytale ha avuto un processo di lavorazione piuttosto lungo, in primis dal punto di vista tecnico. Non ho paura delle sfide: per Arca russa ho dovuto attendere anni affinché si sviluppassero tecnologie di ripresa che mi permettessero di girare il film in un unico pianosequenza, e quando il capo della Sony mi ha convocato a Tokyo per mostrarmi le possibilità offerte dalle tecnologie più recenti e innovative ho capito che era finalmente arrivato il momento giusto per dare corpo a ciò che desideravo creare.

" data-credits=
Fairytale

Con il mio ultimo lavoro, invece, ho scelto un percorso diametralmente opposto: niente riprese. Perché nessun attore al mondo, nemmeno il più bravo, sarebbe riuscito a interpretare questi personaggi come desideravo che fossero nel film: quale attore avrebbe potuto vivere ciò che hanno vissuto Churchill, Stalin, Hitler e Mussolini, accumularne e restituirne le esperienze? Ho deciso, allora, di usare loro stessi. Esiste naturalmente una grande quantità di materiali di repertorio, come i cinegiornali, che li ritraggono: insieme ad alcuni giovani collaboratori - che provengono dagli Urali, dalla Siberia, dal nord della Russia e che hanno un terzo dei miei anni - mi sono rivolto ai più importanti archivi storici europei e russi, setacciando per svariati mesi una mole enorme di materiale sui “nostri eroi”, centinaia e centinaia di ore di riprese. A interessarmi era soprattutto il carattere psicofisico dei quattro politici, quei tratti in grado di disvelarne le personalità.

" data-credits=
Fairytale

Sono riuscito a catturare ed estrarre alcuni istanti - brevissimi: spezzoni della durata di un secondo, un secondo e mezzo, quattro al massimo - che colgono Hitler, Churchill, Mussolini e Stalin in momenti di riflessione o di tristezza, rare inquadrature di un sorriso o di un’espressione particolare del volto, fugaci attimi di intimità dai quali traspare la loro dimensione più privata; quelle immagini, insomma, che i cinegiornali di solito non riportano. Al termine di questa “caccia” durata due anni, ho cominciato a unire i frammenti uno a uno insieme ai miei assistenti, arrivando infine a comporre dei blocchi capaci di mostrare i “nostri eroi” in un particolare stato psicologico. Così, da centinaia di piccoli movimenti cuciti insieme, abbiamo composto il film.

" data-credits=
Fairytale

In tutto questo processo non ho mai considerato l’idea di ricorrere al deepfake: nessuna tecnica avrebbe potuto rendere quelle emozioni in modo così vero. Proprio l’intento di restituire la massima autenticità possibile ha dettato la forma del film, un mosaico di migliaia di immagini di repertorio, frutto di un lavoro meticoloso, certosino, e rigorosamente manuale. In Fairytale, Churchill, Stalin, Hitler e Mussolini s’incontrano tra di loro e con loro stessi. Conversano attraverso dialoghi basati sullo studio attento di centinaia di trascrizioni, fonogrammi, pagine di testimonianze e diari. I “miei eroi” non recitano, rivivono la propria vita nel film, potete fidarvi di ciò che dicono, e del modo in cui stanno nell’inquadratura: sono proprio loro, soltanto loro. Ci hanno permesso di essere oggi nell’epoca in cui hanno vissuto, di trovarci accanto a loro molti, molti anni dopo.
L’ambiente nel quale i quattro personaggi sono immersi non è stato disegnato da me, ma creato a partire dalle incisioni e dai quadri di alcuni artisti europei: innanzitutto le tavole di Piranesi, poi le illustrazioni della Divina commedia di Gustave Doré, i disegni di Dürer e di Hubert Robert - quest’ultimo in particolare, autore di alcuni quadri esposti all’Ermitage di San Pietroburgo, amava dipingere le rovine del Vecchio mondo, immaginando tra queste persino il Louvre.

" data-credits=
Fairytale

Le vestigia tra le quali vagano i miei personaggi rammentano allo spettatore il mondo della cultura europea, i resti della nostra civiltà, di quello spazio umanistico che non dobbiamo mai dimenticare, quel passato, fondamentale, che dura nel presente. Un flash di colore illumina le rovine nel bianco e nero del film: a questo proposito, vorrei sottolineare che quella del bianco e nero è stata una scelta inevitabile, perché ho accantonato fin da subito l’idea di colorare le immagini d’archivio. Del resto, a ben vedere, nel b/n originale c’erano già quattro colori, il bianco e il nero, ma anche il grigio e l’argento, ai quali si somma “un’esplosione” del colore e del suono. Anche la colonna sonora del film è all’insegna della continuità tra il passato e il presente. Ho intrecciato infatti i temi della musica dell’epoca con la musica contemporanea, introducendo quest’ultima a partire da un brano degli Extraliscio, scritto da Mirco Mariani e regalatomi da Elisabetta Sgarbi, della quale avevo visto Extraliscio - Punk da balera, che mi aveva colpito. Una specie di saluto del presente rivolto al passato attraverso la musica, insomma.
Fairytale non è frutto di pura fantasia, quello del film non è un mondo magico. Piuttosto, l’elemento fiabesco è rappresentato dall’idea di collocare Churchill, Stalin, Hitler e Mussolini insieme in uno stesso spazio. Pensateci: se si fossero incontrati davvero tutti e quattro, la nostra storia avrebbe forse preso un altro corso? 

Autore

Aleksandr Sokurov

Aleksandr Sokurov (Podorvicha, Russia, 14 giugno 1951) è un regista russo. Tra i suoi film ricordiamo Arca russa, Francofonia, Faust.

Il film

locandina Fairytale

Fairytale

Sperimentale - Russia, Belgio 2022 - durata 78’

Titolo originale: Skazka

Regia: Aleksandr Sokurov

Con Fabio Mastrangelo, Tim Ettelt, Vakhtang Kuchava, Alexander Sagabashi, Pascal Slivansky, Lothar Deeg

Al cinema: Uscita in Italia il 22/12/2022