Con Christopher Lambert, Virginia Madsen, Sean Connery, Michael Ironside, Allan Rich
L'inizio della fine della bella saga di Russell Mulchay, che era già terminata col protipo del 1986. Da questo pessimo film, la saga degli immortali Mc Leod non solo peggiorerà sempre di più, ma sterzerà verso una serie tv appena-appena accettabile.
Tanta fatica per un sequel non all'altezza dell'originale e il peggio non sembra finito: è stato annunciato recentemente un terzo capitolo tutto al femminile, con Melissa McCarthy al posto di Bill Murray.
A dire il vero a me piace, ma alla fine è davvero un sequel di "CASINO ROYALE" non richiesto, che strizza troppo l'occhio alla saga di Jason Bourne. Mettiamoci anche che Olga Kurylenko, alla fine, non entra nel cuore (e nel letto) dello 007 di Daniel Craig, troppo fissato col ricordo di Eva Green, mentre a Gemma Artenton, che almeno lei ha una sveltina con Bond, è riservata la medesima fine di Shirley Eaton in "MISSIONE GOLFINGER", solo che lei non viene dorata da capo a piedi, ma pitturata di petrolio. Il francese Matiheu Amalric è un cattivo poco carismatico. Quasi sprecato il talento di Giancarlo Giannini.
Far apparire il surfista d'argento, amico/nemico dei Fantastici 4, non salva questo film dalla mediocrità. Già il primo era pessimo, questo ha dato il colpo di grazia al franchise.
Con Sam Raimi che si è preso tutti i supercriminali di Spider-man di serie A, puntare su quelli minori, come Lizard, Electro e Rhino, non ha giovato al ragno-reboot del 2012, né al suo sequel. Buone le scene fra Peter, May Parker e Gwen Stacy, simpatico lo Spider-man iper-battutaro, ma il tutto sembra un film che poteva riuscire di più cinque/sei anni fa, prima del debutto del primo film su Iron man.
Con Paul Hogan, Linda Kozlowski, Jere Burns, Serge Cockburn
Paul Hogan gioca le sue ultime once di poplarità ritirando fuori dal dimenticatoio il suo cine-personaggio più riuscito, ma floppa. Mick Dundee da rude rubacuori australiano dei primi due capitoli diventa un tenero papà e Linda Kozlowski da co-protagonista passa in secondo piano. Occasione sprecata.
A vent'anni dalla sua prima al cinema, non riesco ancora a trovare una ragione per salvare dall'inutilità questo terzo capitolo delle gesta di Axel Foley, poliziotto sboccato afro-americano di Detroit in trasfertà a Beverly Hills. Pioggia di attoroni, ma film che zoppica. John Landis era un grande regista e Eddie Murphy il re della risata, prima che arrivassero Jim Carrey e Will Smith a fregargli il posto. Erano, purtroppo!
A dire la verità, già dal quinto film la serie non aveva così senso, ma almeno fino al sesto l'appuntamento era annuale, ma qui, con la trasferta a Mosca, si tocca davvero il fondo. Non si può fare il settimo film di "SCUOLA DI POLIZIA" a cinque anni di distanza dal sesto e non si possono sprecare Christopher Lee e Ron Perlman per film scarsi, come questo.
Una schifezza, a partire dal Dracula coatto. Pessima conclusione di una trilogia vampiresca che già mostrava il fiato corto sul personaggio di Whistler (lo ammazzano nel primo film, per resuscitarlo nel secondo e riammazzarlo nel terzo?)...E si che il regista-sceneggiatore David Goyer ha contribuito anche a rilanciare Batman con la regia di Christophher Nolan!
Già al terzo film, la trama si spostava troppo dal poliziottesco all'italiana alla tipica commedia alla Bud Spencer, ma qui si esagera perché non si parla nemmeno di spacciatori di droga, ma di un'organizzazione che rapisce un professore sciroccato napoletano (un Leopoldo Triste troppo sprecato e troppo gigione!!!) che ha scoperto lo scarabeo che trova il petrolio. Bud Spencer e d Enzo Cannavale, però, si riconfermano una coppia ben assortita, anche perché nata veramente con "IL SOLDATO DI VENTURA" del 1976 (in "PIEDONO LO SBIRRO" e "PIEDONO AD HONG KONG" lavoravano assieme sì, ma avevano poche scene assieme).
Sembra girato solo per fare in modo che la saga non finisca con il ragioner Ugo Fantozzi morto e sepolto. Nel 1999, Gigi Reder/Filini era già morto veramente da due anni e Plinio Fernando, forse intuendo il tracollo, aveva mollato il doppio ruolo di Mariangela e Uga Fantozzi con "FANTOZZI IN PARADISO". Del cast ufficiale, oltre a Paolo Villaggio, restano Milena Vukotich, Anna Mazzamauro e Paolo Paoloni (che aveva ripreso il ruolo di Megapresisente dei primi due film con il sopracitato "FANTOZZI IN PARADISO")...Troppo poco per fare un Fantozzi di commiato almeno decente! La regia non è più di Neri Parenti (che peggiorerà con i cinepanettoni) è vero, ma le gag restano trite e ritrite.
Il film non è tutto da buttare, forse uno dei pochi di Carlo Vanzina che non arranca nel trash e nalla battuta sconcia, visto il cast, ma rispetto al predecessore di Steno è ben poca cosa.
Sei anni dal magnifico prototipo di John Sturges sono troppi. Del cast originale resta solo Yul Brinner, che lascerà il ruolo di Chris il pistolero nel terzo film.
Brutto canto del cigno dell'ispettore Callaghan, era meglio se Clint Eastwood mollava con il pregevole "CORAGGIO...FATTI AMMAZZARE", da lui stesso diretto.
Non me lo dovevano fare il (falso) Mandarino che va a cagare, interpretato da un grande attore come Ben Kingsley! A dire il vero, avrei anche da ridire su Robert Downey Junior che fa di Iron man un Ridolini che incontra C-3PO. Shane Black sembra che stia girando il sequel di "BALLE SPAZIALI".
Speravo che nel secondo film il cattivo fosse una lei, l'affascinante e bionda Amora l'Incantatrice, complice di Loki in molte saghe a fumetti di Thor, invece è Malekith, un Legolas arrabbiato e quasi muto, schiacciato dalla presenza del dio del male di Tom Hiddleston. Inoltre, c'è da registrare un cambiamento di rotta: dal semi-dramma shakesperiano del primo film, alla pellicola girata in stile "TRONO DI SPADE" incontra "IL SIGNORE DEGLI ANELLI". Ora come ora, persino un regista di un episodio tv di "HERCULES" , o "XENA LA PRINCIPESSA GUERRIERA", trashoni prodotti da Sam Raimi negli anni'90, potrebbe dirigere un film di Thor, come dire dalle stelle alle stalle! Nemmeno Nathalie Portman si è divertita ad interpretare Jane Foster.
Con Lino Banfi, Anna Falchi, Urs Althaus, Francesco Totti, Joanna Cecylia Moskwa
IN TV Cine34
canale 34
Il Lino Banfi che fu è "morto" con "IL COMMISSARIO LO GATTO", ripescare il suo Oronzo Canà nell'era di nonno Libero è stato un autogol non solo per lui.
A dire la verità non è un sequel vero e proprio dei gialli all'amatriciana con Tomas Milian e Bombolo, però puntare sul figlio del doppiatore di Milan e sulla regia di Carlo Vanzina per far ripartire il ciclo è stato un errore. Claudio Amendola aveva già fatto altri poliziotti al cinema, ma Rocky Giraldi non è proprio nelle sue corde.
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