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Shrew's Nest

Regia di Juanfer Andrés, Esteban Roel vedi scheda film

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La recensione su Shrew's Nest

di AgentCooper
8 stelle

locandina

Shrew's Nest (2014): locandina

Musarañas, come si ripete più volte lungo tutta la durata del film è una sorta di topo o meglio di talpa che si nasconde dai predatori più grandi e agisce nell'ombra. La descrizione che ci viene fatta di questo animale è quanto di più vicino alla descrizione di Montse e di sua sorella minore (di cui non viene accennato il nome). La prima affetta da una forma compulsiva di agorafobia che la porta a non uscire di casa è costretta a fare da madre/padre a sua sorella. Questo perchè il padre viene dato per morto in guerra mentre la madre è morta dando alla luce la più piccola.

scena

Shrew's Nest (2014): scena

Fin dall'inizio del film si entra in una sorta di atmosfera (al cinema renderebbe 100 volte di più ma ci accontentiamo per ora) plumbea e triste dove la felicità è soltanto un ricordo sbiadito di una fotografia. Più precisamente la fotografia della madre. Anche se tutto il film è ambientato all'interno di un appartamento (o meglio due) si capisce benissimo che viviamo nella Spagna franchista dove la religione veniva istigata attraverso l'oppressione. 

Nadia de Santiago, Macarena Gomez

Shrew's Nest (2014): Nadia de Santiago, Macarena Gomez

Si può dedurre questo non solo esaminando la psicologia di Montse (interpretata alla grande da un immensa Macarena Gòmez) ma anche penetrando nell'ambiente stesso. Crocifissi, santini, addirittura quadri che raffigurano momenti importanti della vita di Gesù. Il problema fondamentale è che solamente una religiosità falsa volta a nascondere una propria debolezza quella che pratica Montse, non a caso ogni volta che leggeva il brano della Bibbia la sorella la trovava sempre triste.

Questo senso claustrofobico della religione unito alla sua agorafobia fa di Montse un soggetto psicologicamente fragile che periodicamente ha degli scatti d'ira. La realtà incombe in quella sottospecie di bara vivente che è il loro appartamento attraverso il loro vicino che accidentalmente è caduto dalle scale rompendosi una gamba. Grazie a questo "fortuito" incontro si mette in moto una serie di eventi che porteranno i protagonisti in una spirale di follia.

Macarena Gomez

Shrew's Nest (2014): Macarena Gomez

Il non saper relazionarsi con il mondo esterno, la voglia di provarci e di dare una svolta alla propria vita è la paura che tiene segregata Montse non solo in sè stessa ma anche all'interno della sua casa. Un luogo apparentemente sicuro che nasconde però ricordi e ferite ancora aperte. Basta guardare gli abiti delle due sorelle e notare le differenze cromatiche. Quello di Montse è nero, tanto ancora è legata alla perdita della madre mentre quello della minore (diciottenne) è bianco. Una l'opposto dell'altro, l'una reprime, l'altra cerca di evadere da una prigione creata da un fondamentalismo religioso efferato. Tecnicamente il film è ottimo, saper gestire un ambiente piccolo come un'appartamento e donargli vita e spessore non è cosa da poco. La fotografia è in grado di dare luci e ombre ad un epoca ma soprattutto contribuisce a dare ai protagonisti caratteristiche psicologiche differenti. Tocco di classe la figura del padre (Louis Tosar) che perseguita Montse per tutta la durata del film attraverso delle apparizioni illusorie dovute probabilmente all'abuso di Morfina da parte di quest'ultima. L'ambiente è lo specchio dell'anima della protagonista, fragile in grado di amare ma che non riesce a comunicarlo nella maniera giusta e lo reprime attraverso gesti folli ed insensati.Uno dei tanti dialoghi che mi hanno colpito riguarda il tema dell'amore verso la propria madre, il modo in cui Montse si fa scudo verso gli altri, il modo in cui alza delle barriere è quasi commovente ma non per questo va giustificata. 

In definitiva abbiamo tra le mani un piccolo gioiellino che speriamo non resti nascosto tanto a lungo e speriamo che la distribuzione italiana apra le barriere e lo faccia arrivare anche qui da noi.

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