Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Il film propone il doloroso ritratto di un vedovo, immerso nel suo lutto, che trova sfogo solo nel suo lavoro di boscaiolo, mentre il resto del mondo non è che un distante contorno. Pesante è il senso di scollamento dall'ambiente circostante, quel vuoto che egli cerca disperatamente di riempire a suon di rabbiosi colpi di accetta. Intanto le parole degli altri lo lambiscono soltanto, e poi scorrono via, mentre a volte sono, invece, violenti flutti che lo schiaffeggiano, e che, involontariamente, gli fanno molto male.
Questa storia insiste sull'impossibilità di condividere il lutto, che è una realtà interiore, assolutamente personale, e che né l'affetto dei propri cari, né il confronto con l'altrui sofferenza, può minimamente lenire.
Un'interpretazione intrisa di dura sofferenza e profonda disperazione, che appaiono scolpite nel volto, ma senza enfasi drammatica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta