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Just for the Hell of It

Regia di Herschell Gordon Lewis vedi scheda film

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La recensione su Just for the Hell of It

di undying
5 stelle

Anticipando l'Arancia meccanica di Stanley Kubrick, Herschell Gordon Lewis propone un gruppo di pericolosi e irriverenti giovani che si divertono nel terrorizzare gli inermi cittadini della Florida.

 

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Florida. La Destruction Incorporated è una setta composta da giovani delinquenti, capeggiata da Dexter (il Ray Sager di The wizard of gore), il cui unico obiettivo consiste nel terrorizzare gli abitanti, solo per il gusto di farlo. Vecchi, donne, disabili e bambini: nessuno sfugge alle aggressioni gratuite e occasionali, compiute in pieno giorno di fronte a testimoni e passanti. Solo Doug (Rodney Bedell) tenta di contrastare il violento clima instaurato dalle azioni sconsiderate della banda criminale. Nonostante le buone intenzioni, Doug a causa di un'anziana e distratta testimone finisce per essere ritenuto il principale responsabile degli atti vandalici, finendo in prigione. Nel frattempo Dexter e i suoi seguaci si spingono sempre più là, passando dal bullismo allo stupro, quindi al delitto: vittima una coppia sorpresa in spiaggia. Il loro prossimo obiettivo diventa Jeanne (Agi Gyenes), la fedele compagna di Doug.

 

"There's a group of wild animals
Turned loose from the zoo
A lion and a tiger
And an elephant, too
They're passing throught the jungle
And they're passing throught the door
And they'll huff and puff
And they'll blow your house down
Destruction

Destruction
Get it off the street
Or you're likely to meet
Destruction"

(Lirica del brano ripetuto come colonna sonora)

 

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Herschell Gordon Lewis produce e dirige un film sul disagio giovanile che involontariamente anticipa l'Arancia meccanica (1971) di Stanley Kubrick, perlomeno nel contenuto nichilista, violento ed estremamente scorretto. In una sfrenata corsa all'eccesso, sullo schermo susseguono episodi di violenza stemperati da un fastidioso senso ironico, che vedono al centro delle azioni della banda zoppi pestati con le loro stesse stampelle, anziane donne a cui vengono bruciati i giornali che stanno leggendo o tremolanti vecchiette costrette a subire gavettoni. Le villette con giardino degli agiati borghesi sono tra i principali obiettivi di Dexter e dei suoi folli seguaci che - armati di accetta, mazza e martello - si divertono come folli a violarne e devastarne la proprietà privata, accanendosi persino sulla biancheria stesa all'aperto ad asciugare. Alla ricerca della rappresentazione più scioccante, Lewis si spinge a riprendere persino malefatte ai danni di bambini, offrendoci la scena di un piccolo prelevato di peso dalla carrozzina per essere poi posizionato nel bidone della spazzatura. L'agire irrazionale e apocalittico di questo gruppo, considerato l'anno di realizzazione del film, ricorda la filosofia distruttiva e antisociale della "Manson Family", soprattutto quando a un certo punto uno dei criminali imbratta una parete con la vernice (scrivendo la parola fuzz, anziché pig), in una sorta di raggelante preveggenza sui terribili fatti che accadranno, nell'agosto del 1969, a Cielo Drive. Ancora una volta però i limiti di produzione pesano fortemente sulla qualità del film che appare, come da consolidato stile del regista, girato senza cura in tempi velocissimi con lunghissime e ripetitive sequenze utili solo a raggiungere un metraggio sufficiente. Il fatto che Just for the hell of it sia comunque leggermente migliore della media dei film diretti da Lewis in questo periodo (1967-1968) è forse da ascrivere alla sceneggiatura, opera di altra mano (Louise Downe) e al potente contenuto iconoclasta che arriva agli estremi nelle suggestive e pessimistiche battute finali. Proprio per questo suo essere specchio di un tempo e riflesso di un disagio sociale e generazionale così delicato (pur accentuato a livelli inverosimili nei comportamenti devianti, tenuti pubblicamente in piena luce dalla banda criminale), Just for the hell of it riesce ad emergere dalla media delle opere dirette da Lewis nei tardi anni Sessanta. E paradossalmente finisce per essere più educativo, per quanto consapevolmente provocante, della maggior parte dei convenzionali e tranquillizzanti titoli mainstream dell'epoca. 

 

scena

Just for the Hell of It (1968): scena

 

Curiosità 

 

A detta dell'attore Ray Sager, nella sequenza dell'inseguimento finale il suo personaggio (Dexter) avrebbe dovuto morire nell'incidente ma, a causa di un fraintendimento con il regista, Sager non si è presentato durante le riprese notturne. Lewis ha girato senza di lui e ha sostituito con un altro personaggio la scena dell'incidente motociclistico.

(Imdb)

 

scena

Just for the Hell of It (1968): scena

 

"L'etimologia del termine «violenza» ci permette di cogliervi un elemento negativo: la violenza si connette a violare, a tal punto che lo stupro è detto violenza per antonomasia. In francese la connessione assume la massima evidenza: stupro si dice viol, radice di viol-ence. Sotto questo profilo semantico, la violenza appare una funzione del disprezzo (toglier prezzo a una persona, a una situazione, a una istituzione ecc.), mentre si oppone al rispetto: chi compie violenza non rispetta e chi rispetta non compie violenza."

(Sergio Cotta)

 

Trailer 

 

F.P. 16/02/2022 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 85'26")

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