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La lettera

Regia di Luciano Cannito vedi scheda film

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La recensione su La lettera

di speedy34
4 stelle

UN TEMPO SI CHIAMAVANO "GLI AMICI DI PENNA": MISTERIOSI E SCONOSCIUTI RAGAZZI E RAGAZZE che in diverse parti del mondo intrattenevano rapporti epistolari confrontandosi e scoprendo mondi e realtà lontanissime. E la maestra elementare Marghertita (la "televisiva"Vittoria Belvedere), ragazza milanese ex benestante caduta in disgrazia a seguito del coinvolgimento del padre nei loschi traffici di Tangentopoli e finita in un paesino dellAspromonte, Pandimele, dopo il suicidio del genitore, deve proprio aver pensato che scrivere una lettera in inglese rispondendo ad una richiesta di corrispondenza scelta a caso da un giornale americano potesse essere una buona occasione per far eercitare i suoi alunni con la lingua straniera.
Ma la lettera viene realmente spedita dai ragazzi ed a rispondere dalla lontana Austin , Texas, è George, un giovane pellerossa in attesa di esecuzione della pena capitale.
La coraggiosa ed "alternativa" Margherita (mal vista e sopportata dall’intera comunità del paesino) insieme alla sua classe si fa paladina di questa importante causa continuando ad intrattenere un rapporto epistolare con il "condannato a morte" (la notizia fa il giro del mondo) sperando sino all’ultimo in una richiesta di grazia accordata.
Questo è il bizzarro e curioso plot dell’esordio alla regia, "La Lettera", di Luciano Cannito (prestigiosi anni di carriera come coreografo e regista teatrale), che se nell’intenzioni dell’autore doveva essere il racconto di una storia chiara, pulita e sincera che parlasse di valori, principi umanitari, ottimismo e positività, si risolve invece in un didascalico ed innocuo film per la televisione che gioca su un facile e ricattatorio sentimentalismo e ci propina i soliti personaggi/figurine di un Sud bozzetistico che ci eravamo illusi fossero definitivamente estinti dal nostro immaginario cinematografico.

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