Giovanni (Nanni Moretti) è un regista sempre meno in sintonia con il mondo che lo circonda. Al momento è impegnato con le riprese di un film ambientato nel 1956, la storia del segretario della sezione del partito comunista di un quartiere romano (Silvio Orlando) che non sa come reagire all'invio dei carri armati sovietici in Ungheria. La produttrice del film è sua moglie Paola (Margherita Buy), che ultimamente sta pensando di lasciarlo anche se Giovanni non ne ha idea. Il regista sta anche scrivendo un altro progetto tratto da un romanzo e allo stesso tempo sogna di girare un film che racconti la storia d'amore quarantennale di una coppia, con molte canzoni italiane a fare da sottofondo.
Una lettera aperta al bambino-narciso di settant'anni, moralista lontano dalla realtà tanto da non accorgersi neppure della crisi profonda che da tempo sta insidiando persino il suo matrimonio. Non mi ha convinta.
Non sono un fan di Nanni Moretti ma il film mi e' piaciuto molto soprattutto per l'umorismo con cui ha trattato molti temi di certo non leggeri, e per le tante storie parallele che lo compongono e gli danno trama (leggere la bellissima recensione di Fulvio Wetzl per i dettagli!)
bisogna volergli bene a Moretti per sopportarlo, specialmente nella prima parte dove appare quasi una macchietta di se stesso, ma poi l'ottima recitazione degli altri sembra convincerlo a prendere parte anche lui al film, e arriva qualche momento toccante, assieme ad altri (pochi) divertenti
In 95 minuti sciorina tutto il catalogo del morettismo: la passione politica a sinistra e quella cinefila d'autore, le paturnie e nevrosi intellettuali, il moralismo intransigente: pare che l'autore abbia inteso questo film come una summa di tutti i suoi precedenti. Opera nostalgica, forse di chiusura di una lunga fase, senza dubbio ben riuscita.
Abbiamo 70 anni (io li ho appena compiuti, lui li compie ad agosto). Ci conosciamo dal 1976, quando mi prestò la Canon super8 muta con cui aveva girato "Io sono un autarchico", gelosamente conservata da Andrea Parlatore, ai tempi assistente di Nanni, per permettermi di concludere il mio super8 di esordio "L'amore è un salto di qualità".
Avvio rigido e sgraziato che rischia di allontanare lo spettatore troppo presto da un film che, invece, via via trova scorrevolezza e alcuni momenti di genialità, sul solco del miglior Moretti. Il 'leone di 'Monteverde' torna all'antico con autocitazioni e omaggi a Fellini e Avati. Cinema nel cinema, anche se Nanni non ha la spontaneità d'un tempo
Giovanni che fa film ogni cinque anni e guarda Lola come rito scaramantico vuole gli elefanti in scena l'effige di Trotsky in corteo e non sa che farsene dei 190 paesi di Netflix : Nanni Moretti è tornato con un Capolavoro.
Moretti torna a dirigere un film 'morettiano'. Autocitazionista ma non autoreferenziale, lo riscopriamo cronista severo del presente italiano ed internazionale con i personalismi che gli ricordiamo. Fino alla catarsi finale.
Film proveniente dal Pleistocene. Un dinosauro che narra nello stesso modo di 40 anni fa assemblando immagini ad capocchiam e scimmiottando Sorrentino e Fellini
Ci son libri, film, trasmissioni radio.televisive legate a filo doppio una particolare stagione. Il tentativo di riproporle a distanza di tempo denota o una mancanza di nuove idee e a un tempo una stanca nostalgia di un mondo che non c'è più.
Il divertimento, la satira i motteggi al di fuori del contesto nel quale sono nati appaiono solo tristi
Moretti sul Moretti privato e professionale. Un riflessivo e ironico film sull’invecchiare, sul Tempo perduto, e sulla difficoltà ad adattarsi al mondo che cambia veloce. Da un passato che lascia delusioni e cadute di certezze, a un presente confuso e caotico, il regista/sceneggiatore prova a reagire alle sconfitte e si apre fiducioso all’avvenire.
In questi 2 anni, pensando al cinema di Nanni Moretti, è sempre stato difficile inquadrare Tre Piani all’interno della sua filmografia. E nonostante abbia sempre apprezzato quel film e molti siano riusciti a trovarci all’interno parte del cinema Morettiano, credo che solo con l’uscita del Sol dell’Avvenire possiamo capire al 100% quella parte della vita… leggi tutto
AL CINEMA
Un regista si affanna a portare a termine le riprese del suo film ambientato nella Roma del 1956, in un quartiere popolare che si accinge ad accogliere un circo ungherese, proprio alla vigilia dell'invasione russa di quel paese.
La tensione per il lavoro rende insopportabile il regista e la moglie cerca sostegno psicologico per riuscire a trovare il coraggio di lasciarlo.
Ansie,… leggi tutto
Avete presente quando ci si trova ad un pranzo di famiglia? quando per caso vi ritrovate accanto ad un caro zio anziano che vedete solo in determinate occasioni, a cui volete bene, e che immancabilmente vi inizia a raccontare le solite storie (sempre le solite)? all’inizio si sorride, si è anche contenti di ascoltare i vecchi racconti a cui siamo affezionati, ma poi con… leggi tutto
Spiderman ci ha provato, ma senza riuscirci. Spider-Man: Across the Spider-Verse esordisce con un buonissimo secondo posto ma non riesce a scavalcare La sirenetta (che, nel mentre, ha sfondato il tetto degli 8…
Dura pochi giorni il dominio di Fast X. La sirenetta esordisce al primo posto con 4, 2 milioni di euro totali e un incasso nel weekend di più di 3 milioni e mezzo, obbligando il decimo capitolo di Fast &…
Tra pochissime ore la PalmadOro. Per questo motivo proviamo a fare una classifica del tutto opinabile e un po' faziosa (ma con giustificazione).… segue
Ci si aspettava un ottimo esordio, e invece è stato dominio assoluto. I dati fatti registrare da Fast X sono, assieme a quelli di Super Mario Bros. – il film (ancora sul podio, alla settima settimana di…
È tornato il Moretti delle origini. Ed è un ritorno che vale doppio, il film infatti ne contiene altri. Un film nel film nei quali dispensare tutte le ossessioni di Moretti, dalla sinistra alle sue più assurde paranoie. È anche un film che sembra un testamento dove, purtroppo, sembra prevalere la vena nostalgica far canzoni cinguettanti e la crociata contro Netflix.…
Che delusione, caro Nanni: questo film te lo potevi risparmiare: non aggiunge nulla a ciò che tutti noi - che ti amassimo o che non ti amassimo - sapevamo di te, eterno narciso, infante viziato e incapace di crescere.
Purtroppo, invece, questo film toglie molto ai tuoi meriti cinematografici. Nel panorama - non proprio esaltante - del cinema italiano di questl nostri…
Ci siamo sbagliati, la settimana scorsa, quando ipotizzavamo dei possibili buoni esordi per Love Again e Book Club: il capitolo successivo. I due titoli con protagoniste femminili note (Anna Kendrick per il primo) e…
Voto: 7,5 su 10
Nanni Moretti ritorna in forma dopo il deludente Tre Piani,dove il ricorso per la prima volta ad una sceneggiatura non originale aveva segnato uno dei punti più bassi della sua filmografia. Così in Il Sol dell'Avvenire Moretti sembra appositamente calcare la mano sul ritorno ai topoi più ricorrenti ed amati dai suoi ammiratori, per…
Giovanni regista pignolo e ordinato, intende fare un film sugli anni 50 sulla confusione dei comunisti rispetto alla questione dell' Ungheria invasa.
Ma nel frattempo sogna di farne un altro, magari musicale su una coppia.
Nel frattempo intorno a lui tutto si sfalda.
La moglie vuole lasciarlo e va dallo psicanalista , la troupe è preoccupata per la mancanza di risorse e di…
Sui titoli di coda viene specificato che nessuno animale è stato maltrattato, molti spettatori sì, invece. Magari quelli più affezionati, quelli usciti male da Tre piani e che rivolevano, chessò, Palombella rossa. E invece si beccano un bignamino assemblato senza criterio, con l’insistita parlata catatonica (ma lo fa anche in privato?); cadenzasse…
Attacco al potere! Ve lo avevamo annunciato: Guardiani della Galassia Vol. 3 rivoluziona le prime tre posizioni della classifica e, come in una corsa di Mario Kart, scalza Super Mario Bros. – Il film dalla prima…
Abbiamo 70 anni (io li ho appena compiuti, lui li compie ad agosto). Ci conosciamo dal 1976, quando mi prestò la Canon super8 muta con cui aveva girato "Io sono un autarchico", gelosamente conservata da Andrea Parlatore, ai tempi assistente di Nanni, per permettermi di concludere il mio super8 di esordio "L'amore è un salto di qualità". Nanni non mi aveva detto però…
Sconcertata e rattristata .
Pur non essendo una Morettiana ho spesso apprezzato il lavoro del regista , il suo modo di mettersi in gioco , di affrontare i problemi sociali tramite il Cinema con quel suo modo tutto personale , inconfondibile e sempre ponderato .
Ho sempre cercato di guardare i suoi film senza preconcetti ed alla fine riuscivo a valutare i pro e…
La marcia trionfale di Super Mario Bros. – Il film (sfondato il miliardo di euro) non sembra voler terminare ma i suoi record non fanno più notizia. Sul versante del cinema d’animazione, piuttosto,…
Dopo Tre Piani, primo film sceneggiato, diretto e basato su un’ opera altrui, Nanni Moretti torna a dar vita a una pellicola fondata su alcuni dei propri temi storici e forse sarà anche per questo che non a tutti andrà a genio Giovanni, il suo nuovo alter ego che prende il posto di Michele Apicella, regista esattamente come lui, che desidera portare in scena una storia di…
Fischia il vento urla la bufera scarpe rotte eppur bisogna andar per conquistare la Rossa Primavera dove sorge il Sol dell'Avvenir!
La sala questa volta è più colma del solito, di Primavera ce n'è poca sia fuori ( caro vecchio giaccone invernale) che dentro: le teste canute come la mia rimbalzano tra una fila e l'altra quasi a tracciare un percorso labirintico…
Moretti è sempre stato un regista che ha polarizzato più di quanto sia stato capito. Amato, persino idolatrato da alcuni, anzi da molti; detestato, persino odiato, da molti altri, probabilmente più numerosi dei primi. I motivi sono diversi. E' difficile inquadrare un regista profondamento autonomo e originale, che interpreta la realtà in un modo spesso…
Scrivendo e girando cinema - intendo fiction - è buona cosa ravvivare con sceneggiature e/o regie ricche di creatività i soggetti che, come questo, poco o nulla si allontanano dallo spunto di partenza.
Non è sufficiente una prevedibile e diligente galleria di caratteri parodizzati senza grande estro; meglio, con estro che, consunto dal sovrautilizzo, è ormai maniera.…
Nanni Moretti torna ad una dimensione molto più personale, citazionista ed autobiografica con questo "Il sol dell'avvenire" rispetto al precedente "Tre piani", che era il suo film più atipico ma, a conti fatti, forse il meno riuscito di una illustre carriera. Il suo quattordicesimo lungometraggio è forse il suo Otto e mezzo personale, come ha suggerito qualcuno (ma…
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Commenti (17) vedi tutti
Un Moretti delle origini che vale doppio
leggi la recensione completa di siro17Una lettera aperta al bambino-narciso di settant'anni, moralista lontano dalla realtà tanto da non accorgersi neppure della crisi profonda che da tempo sta insidiando persino il suo matrimonio. Non mi ha convinta.
leggi la recensione completa di laulillaNon sono un fan di Nanni Moretti ma il film mi e' piaciuto molto soprattutto per l'umorismo con cui ha trattato molti temi di certo non leggeri, e per le tante storie parallele che lo compongono e gli danno trama (leggere la bellissima recensione di Fulvio Wetzl per i dettagli!)
commento di LordClambisogna volergli bene a Moretti per sopportarlo, specialmente nella prima parte dove appare quasi una macchietta di se stesso, ma poi l'ottima recitazione degli altri sembra convincerlo a prendere parte anche lui al film, e arriva qualche momento toccante, assieme ad altri (pochi) divertenti
commento di carloz5In 95 minuti sciorina tutto il catalogo del morettismo: la passione politica a sinistra e quella cinefila d'autore, le paturnie e nevrosi intellettuali, il moralismo intransigente: pare che l'autore abbia inteso questo film come una summa di tutti i suoi precedenti. Opera nostalgica, forse di chiusura di una lunga fase, senza dubbio ben riuscita.
leggi la recensione completa di port crosAbbiamo 70 anni (io li ho appena compiuti, lui li compie ad agosto). Ci conosciamo dal 1976, quando mi prestò la Canon super8 muta con cui aveva girato "Io sono un autarchico", gelosamente conservata da Andrea Parlatore, ai tempi assistente di Nanni, per permettermi di concludere il mio super8 di esordio "L'amore è un salto di qualità".
leggi la recensione completa di FulvioWetzlUn film di NanniMoretti per morettiani. Bellocchio ha nella vicenda di Aldo Moro il suo appuntamento mancato con la storia. Da oggi Nanni ha il suo.
commento di mafaraAvvio rigido e sgraziato che rischia di allontanare lo spettatore troppo presto da un film che, invece, via via trova scorrevolezza e alcuni momenti di genialità, sul solco del miglior Moretti. Il 'leone di 'Monteverde' torna all'antico con autocitazioni e omaggi a Fellini e Avati. Cinema nel cinema, anche se Nanni non ha la spontaneità d'un tempo
commento di gerkotaGiovanni che fa film ogni cinque anni e guarda Lola come rito scaramantico vuole gli elefanti in scena l'effige di Trotsky in corteo e non sa che farsene dei 190 paesi di Netflix : Nanni Moretti è tornato con un Capolavoro.
leggi la recensione completa di luabusivoMoretti torna a dirigere un film 'morettiano'. Autocitazionista ma non autoreferenziale, lo riscopriamo cronista severo del presente italiano ed internazionale con i personalismi che gli ricordiamo. Fino alla catarsi finale.
leggi la recensione completa di starbookIn arte l' etica conta più della estetica ? Che idea...
leggi la recensione completa di laszloFilm proveniente dal Pleistocene. Un dinosauro che narra nello stesso modo di 40 anni fa assemblando immagini ad capocchiam e scimmiottando Sorrentino e Fellini
commento di MicliuzAutocelebrazione e poco altro.
leggi la recensione completa di marcelloantonelli1962Ci son libri, film, trasmissioni radio.televisive legate a filo doppio una particolare stagione. Il tentativo di riproporle a distanza di tempo denota o una mancanza di nuove idee e a un tempo una stanca nostalgia di un mondo che non c'è più. Il divertimento, la satira i motteggi al di fuori del contesto nel quale sono nati appaiono solo tristi
commento di gianfry43Moretti sul Moretti privato e professionale. Un riflessivo e ironico film sull’invecchiare, sul Tempo perduto, e sulla difficoltà ad adattarsi al mondo che cambia veloce. Da un passato che lascia delusioni e cadute di certezze, a un presente confuso e caotico, il regista/sceneggiatore prova a reagire alle sconfitte e si apre fiducioso all’avvenire.
commento di Antonio_MontefalconeSulle orme di Fellini, Allen e Truffaut, il bellissimo ultimo film di Nanni Moretti.
leggi la recensione completa di claudio1959Poetico, teorico e delizioso. Tutto ciò che c’è di meraviglioso nel cinema di Nanni Moretti
leggi la recensione completa di Leman