Espandi menu
cerca
Il sol dell'avvenire

Regia di Nanni Moretti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Giova85

Giova85

Iscritto dal 23 febbraio 2021 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 53
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Il sol dell'avvenire

di Giova85
6 stelle

Recensisco di rientro dal Cinema.

L'ultima opera di Moretti mi ha lasciato con sensazioni diverse.

Comincio dalla positiva: nella parte centrale del film ha luogo una riflessione dell'Autore sulla violenza e sull'arte profonda e toccante. La sola sequenza a mio giudizio è degna di essere ricordata non solo nel cinema, come arte, ma nella coscienza civica del nostro popolo. In essa infatti si trova, finalmente dichiarata in modo aperto e cristallino, l'etica profonda dell'Autore. 
Di là da ciò, il film di Moretti attraversa momenti di debolezza che forse riflettono in parte anche la dichiarata condizione dell'Autore. Un uomo che affronta da molti decenni una dipendenza da farmaci anti-depressivi. La parlata di Moretti-attore riflette questo stato: il suo discorrere un po' impastato, più che d'anziano, d'uomo veramente fiaccato dai farmaci. 

Mostrare la propria debolezza fisica, ci porta a parlare di quella artistica e infine di quella ideale: come far fronte alla delusione di un ideale tramontato e sotterrato dalla storia, il comunismo, se non ricreandolo ad arte? 
Tutto ciò, piuttosto che travolgere ed emozionare, inquieta. Questa fedeltà alla propria coscienza politica, spinta fino al cappio, poi tralasciato forse per paura o ulteriore debolezza, capace di creare solo ormai realtà fittizie nei propri film e sconsolante segno di una disperazione profonda e radicata. Tutto torna, di là dal finale celebrativo e rassicurante, piuttosto al tema di come sfuggire all'ansia di una battaglia -quella politica- perduta. 
Verrebbe da rilevare ciò: il crollo del Partito Comunista italiano coincide -nella filmografia morettiana- con l'inizio di una fase calante del suo cinema, che negli anni 80 vibrava di un vigore e una verve interna ad uno stile di vita, criticato ma comunque abbracciato e ritenuto comunque per vincente, pur con tutte le sue afasie e contraddizioni. 
Forse in nessun autore italiano, come Moretti, la passione politica si fa linfa della vicenda artistica e viceversa. 

Qualcuno dirà che tra i suoi film più belli, come Bianca, la politica è assente. Vi sono in effetti altri temi chiave nell'Autore, non riducibili alla mia lettura. Tuttavia in questa recensione ho voluto almeno dare conto di questa cifra. 
In conclusione, Il sol dell'avvenire mi è parso film degno di nota, per la storia del cinema d'autore e per i contenuti etici che incorpora. 
Non senza qualche perplessità, dovuta alla sensazione che, in fondo in fondo, ci troviamo di fronte ad un uomo stanco, sfiduciato, rassegnato e fors'anche un po' solo. Riverberandosi ciò in un'opera un po' auto-compiacente, per non aver forse la forza morale necessaria di dire: "Basta" a ciò che non ha funzionato nè nella società, nè nell'uomo, perché in fondo è sbagliato. Ammettere che il comunismo è fallito perché è essenzialmente un progetto sbagliato, questo troverei sincero ed etico. Invece, pur di salvare la propria coerenza artistica e di uomo, l'Autore preferisce -come Tarantino, da cui peraltro si distacca nella lectio magistrale sull'etica della violenza nell'arte- cammuffare la realtà, per crearne una ad arte a somiglianza del proprio sfiduciato ideale. 

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati