Con il film Honey Don’t!, al cinema dal 18 settembre con Universal, Ethan Coen firma il suo secondo lungometraggio da solista, insieme alla co-sceneggiatrice e compagna Tricia Cooke. Dopo Drive-Away Dolls, il nuovo film conferma il distacco formale ed estetico dal sodalizio artistico con il fratello Joel, segnando una rotta che intreccia sperimentazione, comicità grottesca e una narrazione queer consapevole e provocatoria.

Un’indagine a sud della realtà
Ambientato a Bakersfield, in California, il film Honey Don’t! segue le mosse di Honey O’Donahue, una detective privata interpretata da Margaret Qualley. Coinvolta in un’indagine che ha a che fare con morti sospette, un predicatore carismatico e una figura ambigua dal passato misterioso, Honey si muove in un paesaggio sociale distorto, dove culto religioso e attrazione sessuale si intrecciano fino a confondersi.
L’elemento noir dell’investigazione si mescola con la satira pungente verso il fanatismo religioso, incarnato dal personaggio di Four-Way Tepper, un telepredicatore interpretato da Chris Evans. Nel corso dell’indagine, Honey si ritrova sempre più coinvolta emotivamente da MG Falcone, una poliziotta dai contorni opachi (Aubrey Plaza), mentre cerca di districarsi tra passioni, sospetti e false piste.
Archetipi sovvertiti
Honey O’Donahue è costruita come un’eroina fuori dagli schemi. Lontana dagli stilemi della detective classica, Honey conserva tratti da star hollywoodiana anni ’40 (l’influenza dichiarata di Lauren Bacall si sente nei toni di voce e nei modi asciutti) ma li declina in chiave queer, contemporanea, ironica. Non è un personaggio moralmente granitico: è desiderante, vulnerabile, eppure sempre un passo avanti.
MG Falcone, interpretata da Aubrey Plaza, ribalta il ruolo di femme fatale: non è un oggetto di desiderio passivo, ma una figura attiva, enigmatica, con una sua agenda. La tensione erotica tra lei e Honey è costruita con consapevolezza e rifiuta la rappresentazione stereotipata della sessualità lesbica. L’intimità tra le due non è uno strumento narrativo, ma una chiave interpretativa della trama.
Marty Mediatwutch (Charlie Day) rappresenta invece il controcampo comico dell’universo queer del film. È il classico uomo che non capisce di essere fuori posto: insiste, fraintende, rifiuta l’evidenza che Honey non sia interessata agli uomini. Il personaggio, ispirato a esperienze reali degli autori, serve da commento ironico sul maschilismo inconsapevole e sull’invadenza del desiderio eteronormato.
Four-Way Tepper, il guru interpretato nel film Honey Don’t! da Chris Evans, è il villain più ambiguo: parte predicatore, parte ciarlatano, parte seduttore. Evans, solitamente legato a ruoli da protagonista positivo, qui si muove su un crinale sottile, portando in scena un antagonista che seduce tanto i suoi seguaci quanto lo spettatore. Le sue prediche sono una parodia accurata dei sermoni televisivi, ma sotto l’assurdo c’è un’inquietudine reale: il culto come specchio deformante della società americana.

Desiderio, potere, identità
Il film Honey Don’t! continua il progetto avviato con Drive-Away Dolls: esplorare le possibilità del cinema di genere attraverso una lente queer e dissacrante. Il lungometraggio si muove tra commedia nera, noir investigativo e satira sociale. La componente sessuale è centrale, ma mai gratuita: è parte integrante della costruzione dell’identità dei personaggi.
Uno dei nodi tematici principali è il potere delle narrazioni (religiose, romantiche, poliziesche) nel modellare la realtà. Honey cerca la verità, ma il suo sguardo è contaminato dal desiderio, dal dubbio, dalla paura. Il culto di Tepper è solo la versione iperbolica di un sistema più ampio in cui le convinzioni su Dio, sul genere e sull’amore, diventano dispositivi di controllo.
La sovversione degli archetipi di genere è forse il gesto più radicale del film. Honey è la detective femme, MG la butch fatale. Il ribaltamento non è un semplice gioco postmoderno, ma un modo per scardinare i codici narrativi eterosessuali che governano gran parte del cinema mainstream.
Esplorare i margini
Honey Don’t! è un film che continua a esplorare i margini (del genere, dell’identità, del desiderio) con uno stile più libero e sperimentale rispetto al classico cinema dei Coen. Ma il tono assurdo, il gusto per i personaggi eccentrici e la capacità di tenere insieme alto e basso sono inconfondibilmente coeniani. Solo che ora il centro dell’universo non è più l’uomo nevrotico in crisi, ma la donna queer in azione. E, in questo, Honey Don’t! non solo cambia prospettiva ma cambia regole.
Filmografia
Honey Don't!
Commedia - USA, Regno Unito 2025 - durata 90’
Titolo originale: Honey Don't!
Regia: Ethan Coen
Con Margaret Qualley, Aubrey Plaza, Chris Evans, Kristen Connolly, Charlie Day, Don Swayze
Al cinema: Uscita in Italia il 18/09/2025
Drive-Away Dolls
Commedia - Usa/Gb 2023 - durata 84’
Titolo originale: Drive-Away Dolls
Regia: Ethan Coen
Con Margaret Qualley, Geraldine Viswanathan, Pedro Pascal, Matt Damon, Colman Domingo
Al cinema: Uscita in Italia il 07/03/2024
in streaming: su Apple TV Mediaset Infinity Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video Netflix Netflix Basic Ads
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