Nel panorama del cinema italiano contemporaneo, ancora troppo cauto nell’affrontare le sfide identitarie del nostro tempo, il film Unicorni di Michela Andreozzi emerge come un’opera necessaria, aggettivo fin troppo abusato ma qui azzeccato. Non soltanto per il tema che affronta (la varianza di genere nell’infanzia) ma soprattutto per come lo fa: con sensibilità, onestà e un tono in equilibrio perfetto tra dramma e commedia. Al cinema con Vision Distribution dal 18 luglio dopo aver aperto il Giffoni Film Festival 2025.

Daniele Scardini, Edoardo Pesce
Unicorni (2025) Daniele Scardini, Edoardo Pesce

Una trama semplice, ma radicalmente coraggiosa

Nel film Unicorni, Lucio (Edoardo Pesce) è una voce familiare per molti: conduttore radiofonico ironico e progressista, ama provocare e sfidare il pensiero dominante. Al suo fianco c’è Elena (Valentina Lodovini), la sua seconda moglie, donna affettuosa e sensibile, un po’ spaesata ma instancabile nel suo desiderio di fare la cosa giusta. Insieme crescono Blu (Daniele Scardini), un bambino di nove anni creativo, determinato e libero, che ama indossare abiti femminili ma solo in casa.


Quando Blu manifesta il desiderio di vestirsi da Sirenetta per la recita scolastica, l’apparente apertura mentale della coppia viene messa duramente alla prova. L’intento di proteggere si scontra con il bisogno di accogliere. È qui che comincia il vero viaggio, non tanto del bambino (che sa già chi è o, almeno, chi vuole provare a essere) quanto degli adulti che lo circondano.

Lucio, Elena e Blu: il triangolo di un cambiamento

Lucio è forse il personaggio più emblematico del film Unicorni: dietro la maschera dell’uomo progressista si nasconde un patriarcato latente, ereditato senza consapevolezza, che emerge non appena si tratta del proprio figlio. Edoardo Pesce offre una prova intensa e sorprendente: accantona i ruoli da “duro” e veste i panni di un padre pieno di crepe e dubbi, che deve fare i conti con le sue stesse contraddizioni.


Elena, interpretata con dolcezza e forza da una straordinaria Valentina Lodovini, rappresenta la via dell’ascolto. Madre premurosa, sì, ma anche donna in ricerca di sé, che dovrà imparare a distinguere la paura dal giudizio e a trovare finalmente la sua voce. L’evoluzione del suo personaggio è centrale: è lei, più di Lucio, a compiere il viaggio più intimo e silenzioso verso l’accettazione.


E poi c’è Blu. Con i suoi lunghi capelli, la sua chiarezza emotiva e la capacità di dire l’indicibile con naturalezza, è il vero catalizzatore della narrazione. Blu non ha bisogno di etichette, chiede solo una cosa: essere visto per ciò che è. Il giovane Daniele Scardini, alla sua prima prova sul grande schermo, incanta con una maturità espressiva sorprendente.

Daniele Scardini, Valentina Lodovini
Unicorni (2025) Daniele Scardini, Valentina Lodovini

La varianza di genere, la coerenza, la genitorialità

Unicorni è un film che affronta un tema ancora scarsamente rappresentato nel nostro cinema: la varianza di genere nell’infanzia. E lo fa rifiutando qualsiasi tono didascalico o ideologico, ma immergendosi nella carne viva del dubbio, della fragilità e dell’amore.


Il film non offre risposte facili, ma pone domande vere. Cosa vuol dire davvero essere genitori aperti? Quanto siamo disposti a mettere in discussione le nostre convinzioni più profonde per amore dei figli? Quanto è difficile lasciar andare l’immagine ideale che abbiamo costruito di loro?


Ma Unicorni non è solo il racconto della crescita di un bambino gender creative. È anche - e forse soprattutto - una riflessione sul ruolo degli adulti, sulla necessità di evolversi, di ascoltare, di imparare. Di sbagliare, anche. E poi, avere il coraggio di ricominciare.

Il gruppo dei “Genitori Unicorni”

Una delle trovate più efficaci del film Unicorni è l’introduzione del gruppo di auto-aiuto per famiglie con figli gender variant: i “Genitori Unicorni”. Guidati da una psicologa interpretata dalla stessa Andreozzi, queste sedute diventano lo spazio in cui si incrociano storie, paure, battaglie e solidarietà. Il gruppo è variegato, credibile, emozionante. E permette al film di evitare la trappola del caso isolato, offrendo invece un affresco corale su una realtà che, pur minoritaria, è sempre più visibile.


Ancor più significativo è il fatto che alcuni dei giovani attori e dei genitori presenti in scena siano reali membri dell’associazione GenderLens, che ha collaborato attivamente alla realizzazione del film. Una scelta di autenticità che arricchisce la narrazione di un valore quasi documentaristico.

Michela Andreozzi
Unicorni (2025) Michela Andreozzi

Una regia sincera e rispettosa

Michela Andreozzi dirige il film Unicorni con mano delicata ma sicura. Evita lo spettacolarismo, preferisce il dettaglio, l’espressione, il respiro. La macchina da presa si muove con discrezione, quasi a voler rispettare lo spazio emotivo dei personaggi. Un’unità di intenti che si ritrova anche nella fotografia calda e naturalistica di Stefano Salemme e nella colonna sonora composta da Andrea Guerra, che accompagna la storia con leggerezza e pathos.


Andreozzi ha voluto realizzare un film “mosso, spontaneo, poco seduto”. E ci è riuscita. Unicorni è cinema vivo, che pulsa. Che fa sorridere e commuove, a volte nella stessa scena.

Un piccolo film, una grande rivoluzione

Unicorni è un film che colpisce per la sua intelligenza emotiva, il suo coraggio e la sua umanità. Un film che non pretende di insegnare, ma riesce (ed è molto più difficile) a invitare lo spettatore a riflettere, ad ascoltare, a sentirsi coinvolto.


Michela Andreozzi ci consegna una storia tenera e politica, intima e universale, che affronta senza paura una delle sfide più urgenti del nostro tempo: imparare a guardare gli altri senza filtri, soprattutto quando gli altri sono le persone che amiamo di più.


Se davvero, come dice Blu, “unicorni” sono coloro che sanno essere se stessi anche quando è difficile, allora questo film è pieno di creature magiche. E noi, seduti in sala, possiamo solo ringraziare di averli incontrati. Occhio, poi, alla giovane Viola Gabriele, nei panni di Diletta, la figlia avuta da Lucio dalla prima moglie impersonata da Donatella Finocchiaro.

Filmografia

locandina Unicorni

Unicorni

Commedia - Italia 2025 - durata 105’

Regia: Michela Andreozzi

Con Valentina Lodovini, Edoardo Pesce, Daniele Scardini, Lino Musella, Thony, Donatella Finocchiaro

Al cinema: Uscita in Italia il 18/07/2025