Ventotto anni dopo che il virus della rabbia ha devastato il Regno Unito, il film 28 anni dopo segna il ritorno di Danny Boyle e Alex Garland in quel mondo brutale e disumanizzato che avevano contribuito a reinventare nel 2002. Ma questo non è un sequel nel senso tradizionale. È una rifondazione. Un’opera potente che usa il linguaggio dell’horror per esplorare cosa resta dell’umanità dopo la fine del mondo. Nelle sale italiane dal 19 giugno con Eagle Pictures.

Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams
28 anni dopo (2025) Aaron Taylor-Johnson, Alfie Williams

Ritorno all’inferno

Il film 28 anni dopo è ambientato in un’Inghilterra ormai mutata, dove la natura ha ripreso il sopravvento e i sopravvissuti si sono rifugiati in comunità isolate. La più importante di queste si trova su Holy Island, collegata alla terraferma da un’unica lingua di terra difendibile. È qui che vive Jamie (Aaron Taylor-Johnson), con sua moglie Isla (Jodie Comer) e il loro giovane figlio Spike (Alfie Williams).


La società sull’isola è tribale, autarchica, governata da regole ferree. Una delle più crudeli è chiara: “se non torni da un viaggio nella terraferma, nessuno verrà a cercarti”. Ma, quando Isla si ammala gravemente e Spike sospetta l’esistenza di un medico ancora in vita sulla terraferma, rompe la regola e trascina la madre in un viaggio che lo cambierà per sempre.

Una storia familiare travestita da horror

Nonostante il ritorno degli infetti, ora ancora più mostruosi e diversificati, il film 28 anni dopo è, prima di tutto, un dramma intimo. Garland lo descrive così: “È fondamentalmente una storia di famiglia. Cosa succede quando uno di loro si ammala - non infetto, ma gravemente malato?”.


Il film esplora il legame tra padre e figlio in un mondo in cui l’infanzia è un lusso perduto. Spike è costretto a diventare adulto troppo in fretta: “Jamie vuole che Spike abbia la sua indipendenza. Ma questo significa anche spingerlo a crescere prima del tempo”, dice Taylor-Johnson. Il primo rito di passaggio è una caccia agli infetti. Il secondo è una fuga disperata verso una speranza quasi mitica: la possibilità di salvare sua madre.


Nel cuore di questa terraferma abbandonata, Boyle e Garland ci presentano uno dei personaggi più affascinanti del film 28 anni dopo: il dottor Ian Kelson, interpretato da Ralph Fiennes. È un medico-filosofo, un sopravvissuto che ha costruito una chiesa fatta interamente di ossa umane: un ossario monumentale, un memento mori viscerale e toccante. Fiennes descrive Kelson come “un umanista, un uomo che non ha mai smesso di vedere gli infetti come esseri umani malati”.


Kelson incarna la possibilità che, anche in un mondo spezzato, si possa ancora scegliere la compassione. Il suo Tempio delle Ossa, costruito con oltre 250.000 ossa sceniche. non è solo un set spettacolare, ma anche un manifesto: un simbolo della memoria, della morte e della dignità.

Ralph Fiennes
28 anni dopo (2025) Ralph Fiennes

Nuova carne, nuovo orrore

L’evoluzione dell’infezione è centrale nel film 28 anni dopo. Dai “Slow-Lows”, lenti e striscianti, ai Berserker nudi e iper muscolosi, Boyle ha orchestrato una mutazione orrorifica della biologia umana. “Con questo film abbiamo accelerato il cambiamento, perché in 28 anni, l’evoluzione ha avuto tempo di agire”, afferma il regista.


Il più terrificante è Samson, l’Alfa degli infetti, che combatte usando una testa umana con la spina dorsale come frusta. Un’immagine disturbante che cementa 28 anni dopo come uno dei film più visivamente estremi del suo genere.


Garland sottolinea la metafora geopolitica del film: “Abbiamo immaginato cosa accadrebbe a una nazione in quarantena, abbandonata dal mondo. La risposta è già sotto i nostri occhi: l’indifferenza”. L’isola è un microcosmo di paranoia e isolamento, mentre la terraferma è diventata il luogo dell’incognita e della possibilità ma anche della paura ancestrale.

Un’opera autoriale mascherata da horror

Boyle, in collaborazione con il direttore della fotografia Anthony Dod Mantle, spinge la forma visiva del cinema horror a nuove frontiere. Il formato 2.76:1 offre uno schermo largo quanto il mondo che rappresenta: “Volevamo che il pubblico si sentisse immerso, come se stesse cavalcando il dorso di un infetto”, dice Dod Mantle.


Tra riprese in soggettiva, camere montate su corpi e immagini termiche, la regia non solo racconta, ma trascina. 28 anni dopo è un’esperienza sensoriale totalizzante, da vivere in sala, avvolti dal buio, senza via di fuga.


C’è qualcosa di profondamente politico e umano nella storia. Sotto il sangue e la paura, 28 anni dopo racconta la resistenza della famiglia, il prezzo dell’amore e la violenza della sopravvivenza. “Il mondo che abbiamo costruito si è rotto e non tornerà com’era. Allora ci chiediamo: cosa resta?”, dice Boyle.


Quello che resta, ci suggerisce il film, non è solo la rabbia. È anche la capacità, rara e fragile, di scegliere la cura sopra l’odio, la memoria sopra l’oblio.

Filmografia

locandina 28 anni dopo

28 anni dopo

Horror - Regno Unito, USA 2025 - durata 126’

Titolo originale: 28 Years Later

Regia: Danny Boyle

Con Jodie Comer, Aaron Taylor-Johnson, Jack O'Connell, Alfie Williams, Ralph Fiennes, Cillian Murphy

Al cinema: Uscita in Italia il 19/06/2025

locandina 28 giorni dopo

28 giorni dopo

Fantascienza - Gran Bretagna/USA/Francia 2002 - durata 112’

Titolo originale: 28 Days Later

Regia: Danny Boyle

Con Cillian Murphy, Naomie Harris, Noah Huntley, Christopher Eccleston

Al cinema: Uscita in Italia il 13/06/2003

in streaming: su Apple TV Mediaset Infinity Google Play Movies Rakuten TV Amazon Video

locandina 28 settimane dopo

28 settimane dopo

Fantascienza - Gran Bretagna/Spagna 2007 - durata 101’

Titolo originale: 28 Weeks Later

Regia: Juan Carlos Fresnadillo

Con Robert Carlyle, Rose Byrne, Jeremy Renner, Catherine McCormack, Amanda Walker, Mackintosh Muggleton

Al cinema: Uscita in Italia il 28/09/2007

in streaming: su Disney Plus Apple TV Amazon Video Microsoft Store Timvision Google Play Movies Rakuten TV