Fra qualche secolo, il professore polpo-androide-IA responsabile della cattedra di Archeologia del Cinema presso la rinomata libera università sottocutanea Cereali e Impianti idraulici Lines Seta Ultra di Busto Arsizio inizierà il suo corso con questa frase: l’era del cinema di supereroi, l’Età della Tutina, è durata fino al 2062, ma le prime crepe si sono cominciate a intravedere nel 2025 quando è uscita una serie tv inglese, rimasta come al solito inedita in Italia, che ha fatto capire agli appassionati di Marvel e DC che quel tipo di fomento esiste anche nella vita vera.

Serviva un inizio pomposo e fuori dai gangheri per parlare come si deve dell’episodio pilota di Code of Silence, miniserie prodotta (e distribuita in streaming) da ITV che difficilmente troverà un canale distributivo da noi, mannaggia alla miseria. Code of Silence non parla propriamente di supereroi, anzi. Eppure è la prima volta in vita mia che vedo funzionare – e quasi alla perfezione – la struttura narrativa e la sintassi delle origin story dei supereroi, però applicate a una situazione realistica che succede nel mondo vero. Quello in cui se ti tirano in faccia una secchiata di acido radioattivo muori male e non diventi Daredevil, per capirci.

" data-credits=
Code of Silence

Il pilota di Code of Silence accosta quel tipo di esaltazione fanciullesca che era montata verso la fine del ciclo buono dei film della Marvel – e che potrebbe essere stata in parte resuscitata dal Superman di James Gunn – ma lo fa senza escapismi, allegorie o universi paralleli.

La storia è quella di Alison, ventinovenne di Canterbury che ha appena lasciato il fidanzato con cui conviveva tornando a vivere dalla madre. Durante il giorno lavora come inserviente alla mensa della polizia locale, mentre di sera fatica come cameriera in un bar chiassoso e cafone. In tutto questo Alison, come la madre, è sorda dalla nascita e negli anni ha acquisito quello che, effettivamente, dal punto di vista della miniserie è un superpotere a tutti gli effetti: la capacità di leggere le labbra. Come tutti i giovani padawan che non sono ancora assurti al ruolo di eroe o eroina – con tutte le menate conseguenti di grandi poteri e grandi responsabilità – anche Alison utilizza le sue doti per scopi non particolarmente valorosi. Lei, per esempio, legge le labbra di nascosto al lavoro per estrarre del succoso e torrido gossip, tipico di ogni mensa aziendale che si rispetti, da condividere con la sua collega preferita.

" data-credits=
Code of Silence

Caso vuole, però, che la brulicante polizia di Canterbury – sede del proverbiale arcivescovado, 55mila abitanti e spicci, tasso di crimini vicino a quello di Gotham City – una mattina si trovi a corto di labiolettori certificati in grado di supportare un’indagine su una famigerata banda di rapinatori della zona: vecchie conoscenze pronte a colpire di nuovo e abbastanza esperte da organizzarsi per evitare le intercettazioni dei cari amici sbirri. Serve urgentemente qualcuno in grado di leggere le loro labbra mentre vengono filmati di nascosto quando si incontrano in un parco pubblico, ed Alison è la persona giusta al posto giusto. Dopo essere stata effettivamente d’aiuto ai suoi nuovi amici detective, la tosta sergente Francis e l’umbratile ispettore Marsh, Alison si sente al settimo cielo. Viva come non mai. In grado di esercitare finalmente un potere sulla sua esistenza. E vuole che questa sensazione di potere non finisca. Ne vuole sempre di più.

" data-credits=
Code of Silence

Non solo comincia a fare ricerche per conto suo per saperne di più sui membri della banda e sul loro potenziale obiettivo; non solo insiste con Francis per partecipare a un appostamento di persona che la mette a rischio, pur facendole scoprire nuove informazioni utili alle indagini; non solo discute con la detective e, quasi per ripicca (anche nei confronti del mondo in generale, visto che è stata appena licenziata dal suo secondo lavoro per motivi merdosi), riesce a ottenere un lavoro come barista nel pub che i rapinatori usano come ritrovo; oltre a tutto questo, quell’incosciente di Alison finisce anche per innamorarsi a prima vista, ricambiata, di Liam, il nuovo giovane hacker appena reclutato dalla banda.

" data-credits=
Code of Silence

Insomma, il pilota di Code of Silence apparecchia una storia dall’alto potenziale d’intrattenimento, privo del senso di colpa che sentireste nell’essere ricaduti, per l’ennesima volta volta, nel gorgo dei film di supereroi. Iperboli sceme e similitudini a parte, la miniserie ITV ha davvero il pregio di sfruttare i codici e gli stilemi di quel tipo di racconto per dare l’idea al pubblico che il talento di Alison sia davvero, soprattutto dal suo punto di vita, un superpotere in grado di migliorare il mondo. Alla pari dei film Marvel, poi, funziona alla grande il fatto che nei panni della protagonista ci sia un’interprete che trasuda carisma e fascino come Rose Ayling-Ellis.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per Film Tv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.