È la stessa cosa che succede ai quarantenni e alle quarantenni che non vogliono ancora cedere alla tentazione dell’Ozempic, ma vogliono comunque far vedere le costole senza avere il metabolismo adatto e allora, una volta all’anno, si fanno la settimana di detox trattando il proprio corpo come se fosse in carestia e nutrendolo di zuppe liofilizzate, tisane e mandorle contate. Una volta ogni tot anni, infatti, lo spettatore medio appassionato del sempiterno genere “Nobili inglesi si comportano da nobili inglesi”, ha il bisogno fisiologico di una parentesi di disintossicazione per non farsi soffocare dall’iperrealismo oleografico di serie sacripanti come Downton Abbey. Outrageous è la serie che fa per loro, e racconta pure una storia vera molto meno pomposa e impolverata di quella di The Crown.

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Outrageous

Siamo negli anni 30. Le sei sorelle Mitford, che vanno dai 28 ai 15 anni, sono nate con il precipuo dovere di figliare a ripetizione per rimpolpare la successiva generazione di aristocratici britannici. E invece loro sono cresciute oltraggiose, stravaganti e ribelli, ma talmente ribelli che corrono perfino a bordo piscina e senza ciabatte. Si parte così, con poco, e poi è un attimo invadere la Polonia. Sono le figlie di David Freeman-Mitford – per il catasto di sua maestà lord Redesdale, ma per gli amici solo Farve – le cui finanze, a causa del crack di Wall Street del ‘29, sono in discussione per la prima volta da secoli; e di Sidney Freeman-Mitford, che è piuttosto restia ad accettare il nuovo corso della famiglia – per la prima volta da sempre costretta a fare attenzione alle spese – ma che da buona soldatessa d’Albione si adatta con stoicismo, resilienza e senso di sacrificio e responsabilità. D’altra parte, tuttavia, il compito di una madre dell’alta società è quello di assicurarsi che i figli, ma soprattutto le figlie, si sposino con profitto e vengano sistematə. Al momento, Sidney ci è riuscita con una sola figlia su sei. Il tempo stringe e le occasioni buone si fanno sempre più rarefatte.

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Outrageous

Le ragazze, da par loro, si presentano nel seguente ordine: Nancy, la maggiore, è una scrittrice che osserva con distacco e una certa ironia il bordello (metaforico) messo in piedi dalle sorelle. Lei, intanto, è incastrata in una bizzarra relazione con un uomo più giovane che non vuole prendersi responsabilità, prolungando il più possibile una lunghissima adolescenza fatta di disoccupazione e spensieratezza fanciullesca. Insomma, per esprimersi con l’insinuazione impertinente a cui Nancy viene sottoposta dal suo editore, c’è la possibilità che il suo ragazzo sia un appassionato di Oscar Wilde.

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Outrageous

Diana, la bella di famiglia, è anche quella con il carattere più volitivo e testardo. È sposata con un ricco e importante mazinga nato con la camicia di seta, che ha ricevuto in consegna da mamma e papà una fortuna inestimabile già pronta all’uso. Talmente figlio di cotanto babbo, progettato per essere annoiato e viziato fino allo sfinimento, da prosciugare ogni tipo di passione dal cuore dell’ardente Diana, la quale finisce per farsi ammaliare dalle montanti energie naziste cavalcate (idealmente a petto nudo) dal carismatico donnaiolo Oswald Mosley.

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Outrageous

Pamela è quella silenziosa e pragmatica, che si occupa dei campi attorno alla tenuta di famiglia, ed è tranquilla e pacifica ma fino a un certo punto, ché ben si sa come le braci siano incandescenti anche quando sono coperte. Infine ci sono le tre sorelle più giovani – Unity, Jessica e Deborah – che sembrano ancora ragazzine, ma in realtà sono già in rampa di lancio per fare danni, anche se si divertono ancora a giocare come bambine: particolarmente fantasiose, ma comunque infantili e irresponsabili. Si comportano così anche perché per tutta la vita si sono sentite dire di non essere belle come Diana, intelligenti come Nancy o pratiche come Pamela. Il minimo sindacale che ci si aspetta dall’educazione britannica, insomma, proverbialmente seconda, in quanto ad affettuosità e calore umano, solo alle spalle di quella spartana. La promessa dell’episodio pilota è che una di loro, in futuro, diventerà la donna più odiata di tutto il Regno Unito. Chi sarà, fra le sorelle Mitford, la fortunata vincitrice?

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Outrageous

Outrageous è il racconto ritmato e impertinente – ma senza essere scemo – di una società che è andata (leggerissimamente) avanti, lasciando indietro le sei sorelle. Che si trovano a essere nobili spiantate in un periodo, quello fra le due guerre mondiali, in cui il Regno ha ben altre faccende a cui badare – anche se il gossip che le riguarda continua a insinuarsi nei tabloid, perché il popolino gode sempre a sapere i fatti di gente che ha lady o lord davanti al nome. Al tempo stesso, però – e forse proprio a partire dalla loro condizione impotente e viziata di aristocratiche squattrinate – le sorelle si sentono libere di essere loro stesse al 1000%, nonostante siano calate in un’epoca (e soprattutto in una fetta di società) che imporrebbe loro il rispetto dell’etichetta e delle aspettative. Il loro rifiuto di adeguarsi a ciò che è inciso in una pietra che non hanno contribuito a scrivere, crea un paradossale cortocircuito tra reazione e progresso, che le rende personaggi unici nella storia recente della vita pubblica inglese.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per Film Tv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.