Regia di Rouben Mamoulian vedi scheda film
Biografia della regina Cristina di Svezia, romanzata specie per l'aspetto sentimentale, dove Greta Garbo esprime al meglio il suo talento recitativo e la regia di Mamoulian è perfetta,
La regina Cristina (1933): locandina
La regina Cristina (Queen Christina o Christina) è un film del 1933, diretto da Rouben Mamoulian con Greta Garbo, John Gilbert e Ian Keith. Il soggetto era di Salka Viertel e Margaret P. Levino. Alla sceneggiatura hanno lavorato in molti tra i quali lo stesso Mamoulian, Henry Gates e Salka Viertel. Si tratta di un film storico, biografico, drammatico e sentimentale, dove gli eventi descritti sono romanzati e ben lontani dalla realtà
Cristina, succeduta a suo padre Gustavo Adolfo sul trono di Svezia a soli 8 anni, governa il Paese con sapiente fierezza. Lord Magnus, il tesoriere di corte, è l'amante di Cristina e vorrebbe farsi sposare, ma lei sa tenere a distanza l'audace pretendente, come fa anche con il Principe Carlo che i sudditi desidererebbero lei scegliesse per marito. Cristina vorrebbe la pace dopo anni di guerra e intrattiene vari rapporti diplomatici con altri paesi. Inoltre è molto colta e amante delle arti e passa tutta la notte a leggere, Un giorno vuole evadere per rilassarsi e gira nei dintorni e vestita, come usava spesso, da uomo, aiuta un cocchiere a liberare dalla neve una vettura, che è quella dell' ambasciatore di Spagna Don Antonio.
La sera l'ambasciatore e il "giovanotto" si ritrovano, in una locanda, dove, per mancanza di spazio, si devono adattare a dormire nella stessa stanza. Don Antonio scopre che il suo compagno è una donna e i due s'innamorano, ma lui scoprirà che lei è la Regina solo quando a corte ne chiederà ufficialmente la mano per il suo Re.
A corte i due continuano la relazione, che è ostacolata, anche con pretesti politici, da Magnus. Cristina risolve la situazione abdicando in favore di Carlo e se ne va con l'ambasciatore. Ma Magnus provoca quest'ultimo a duello e lo uccide. Cristina parte sola, senza trono e senza amore.
Grande esercizio di cinema di Mamoulian, che crea in'ambientazione straordinaria dalla corte, agli esterni nevosi, al castello in toto, ai costumi. Indimenticabile la scena finale dove Cristina (una Garbo impareggiabile per intensità di recitazione, sia quando fa la ferrea regina che quando si abbandona alla parte femminile di sè nella passione amorosa) sulla bellissima nave in partenza guarda nel vuoto trasmettendo con quello sguardo i sentimenti contrastanti che la travolgono e nello stesso tempo la fermezza regale di dovere andare comunque avanti.
John Gilbert, imposto dalla Garbo stessa, appare meno convincente, quasi in difficoltà in quanto, essendo divo del muto era la prima volta che parlava. Nella realtà storica la regina Cristina era ben lontana dalla bellezza della "divina" e abdicò non per motivi sentimentali
ma perchè avrebbe dovuto sposarsi e non lo desiderava affatto, mascolina come era, preferendo dedicarsi alla cultura e creandosi una corte di letterati, pittori, musicisti, filosofi che la seguivano ovunque.
La regina Cristina (1933): Greta Garbo
La regina Cristina (1933): Greta Garbo, John Gilbert
La regina Cristina (1933): Greta Garbo, John Gilbert
La regina Cristina (1933): Greta Garbo, John Gilbert
La regina Cristina (1933): Greta Garbo, John Gilbert
La regina Cristina (1933): Greta Garbo
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