Regia di Aku Louhimies vedi scheda film
Un insegnante licenziato, suo figlio disoccupato, l'amico del figlio con fidanzata incinta, il proprietario di un mercatino dell'usato, un acquirente di quel mercatino, un venditore di aspirapolveri, una poliziotta, suo marito e i tre figli piccoli della coppia: tutti questi personaggi vengono coinvolti nello stesso turbine di eventi, in un crescendo di violenza, e tutto a causa di una banconota falsa.
Interessante esercizio che prevede frequenti cambi di ritmo e di tono, Paha maa è anche noto con il titolo internazionale Frozen land: terra congelata, ironicamente ma fino a un certo punto. L'ironia non è soltanto nel superficiale riferimento alle condizioni climatiche finlandesi, ma anche nel vortice di imprevisti che travolge e sconvolge le vite dei numerosi protagonisti della pellicola; in un senso più profondo, però, si intuisce una sorta di denuncia dei mali sociali di una nazione forse non del tutto congelata, ma certo statica, arretrata, economicamente provata. Terzo lungometraggio cinematografico di Aku Louhimies, attivo dai primi anni Novanta specialmente con corti e lavori televisivi, Paha maa prende spunto da La cedola falsa di Tolstoj (come L'argent di Bresson, ma gli amanti del cinema italiano dei vecchi tempi ritroveranno idealmente un collegamento anche con La cambiale di Mastrocinque) e si sviluppa in maniera concentrica, coinvolgendo nuovi personaggi di capitolo in capitolo (suddivisi da didascalie minimali, bianco su nero, singole parole come titoli), nella sceneggiatura che il regista ha firmato insieme a Jari Rantala e a Paavo Westerberg. Se la prima metà sembra più leggera o comunque mantiene un sottotesto spensierato o umoristico, nella seconda parte la situazione precipita e piano piano si vira verso il dramma e la tragedia. Cast di validi interpreti finlandesi, non molto noti all'estero, ma tutti ben in parte; presentato in vari festival di tutto il mondo - Atene, Mosca, Marrakech - con buoni risultati in termini di premi. 5/10.
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