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Prigionieri del male

Regia di Mario Costa vedi scheda film

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La recensione su Prigionieri del male

di teaestefano
8 stelle

In qualche modo ho fiutato che questo film non doveva essere il pasticcio di cui parla Film TV, e l'ho registrato. Infatti non lo è. Certo, non è un capolavoro, ma è certamente riuscito. Del resto non so in cosa consisterebbe il pasticcio: la trama è chiara, i personaggi anche, il confronto tra fede e comunismo è anch'esso nitido. D'accordo, la regia è un po' di maniera, ma gli interpreti funzionano e la storia coinvolge. Il finale, che si prestava per sua natura all'enfasi, alla retorica, al tono didascalico è invece molto ben fatto e certamente qui un bel momento di regia. E' semplice, intenso e originale. La trama è una bella storia di conversione dal comunismo al cattolicesimo, ma neppure qui ci sono gli elementi che tentano di solito registi e sceneggiatori, cioè una rappresentazione retorica, manichea, dimostrativa; quand'è così in genere non dimostrano un bel niente. Qui vediamo una donna che prima incontra l'amore terreno e poi, tramite questo, quello di Dio. Il che è un percorso tutt'altro che raro. I due protagonisti sono molto bravi. Un po' scialba è la figura del sacerdote (l'attore è fuori parte e poco convinto) e un po' zuccheroso è il ritratto dell'orfanello. Ma sono piccoli difetti che si perdonano volentieri. All'inizio c'è un giovane ma scatenato Nino Manfredi. Ma poi, se diamo a questo film del pasticcio, che voto dovremmo dare alle opere di Nando Cicero, Mariano Laurenti, Ninì Grassia, ecc.? -5 stelle?

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