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Tortured (II)

Regia di Jason Impey vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tortured (II)

di undying
5 stelle

Autodidatta dietro la macchina da presa sin dall'età di dieci anni, l'inglese Jason Impey è una mina vagante nel sottobosco dell'exploitation a costo zero. Tra cortometraggi, film e collettivi a soli 36 anni può vantare 108 titoli. Alcuni anche interessanti. Tortured è, parzialmente, tra questi ultimi.


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Tortured (II) (2009): locandina

 

Quaid e Kurk, detenuti in fuga da un carcere, per farsi scudo contro le forze dell'ordine rapiscono una ragazza (all'interno di un bar pieno di testimoni!). In realtà la scelta dell'ostaggio non è causale, essendo dovuta a personali finalità che Quaid tiene segretamente celate al compagno. A lungo andare però, i due si lasciano prendere la mano e la violentano nel mezzo di un bosco, senza immaginare che nelle vicinanze sono state scariate, abusivamente, scorie radioattive.

 

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A dieci anni Jason Impey (classe 1984) prende in mano una delle prime camcorder e gira il suo cortometraggio. Gli piace. Un sacco. Allora si iscrive al Bedford College, fino a diplomarsi. A 19 anni decide che sì... il cinema è una bella cosa, anche se fatta in casa: eccolo allora darsi a regia, produzione, sceneggiatura, cinematografia, recitazione e montaggio. Ovviamente, sempre in bolletta. Ma tant'è: qualcuno che prende fischi per fiaschi esiste sempre, infatti nel 2004 Zombies in the wood si porta a casa un premio. Non fosse mai successo! Da lì in poi, una frenesia inarrestabile lo porta a girare corti su corti, assieme a qualche film e ad episodi per opere collettive (per A taste of Phobia gira il peggior segmento: Coprophobia). Al punto che a soli 36 anni vanta già 108 titoli come regista. Pare che si sia dato anche all'insegnamento, stando a quel che scrive (in terza persona) di se stesso sull'imdbQuello che è certo è che, con titoli in curriculum tipo Naked nazi, Women prisoners of SS camp from hell, Zombie terror e Beyond darkness: Dave's story, Impey non nasconde le sue preferenze cinematografiche, che in buona parte battono evidentemente bandiera italiana.

 

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Criminale alle prese con uno zombi giustiziere 

 

Con queste premesse, affrontiamo Tortured (aka Sex slave). Film che inzia dalla fine: i due fuggitivi vengono aggrediti da... zombi! Già questa premessa mette in allarme, non solo per la pessima idea di avviare il film con uno spoiler alla massima potenza, ma per come è girata e interpretata. Gli attori, ovviamente, fanno parte del gruppo di amici del regista, tutti aspiranti a diventare qualcuno nell'ambito della Settima Arte. Di fatti, fanno squadra fissa nelle scalcagnate produzioni di Impey, che gira i suoi film a costo zero.

 

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Amber Lee

 

In Tortured, mediometraggio che sembra essere girato dal vicino di casa, miope e arteriosclerotico, Impey si diverte a riprendere dall'alto (sopra un mobile o attaccato ad un ramo di qualche albero) e pensa di sopperire ai mezzi mostrando Amber Lee (discreta non solo nuda, ma anche come attrice, ne va dato atto) sotto a una doccia mentre si masturba, in bagno a lesbicheggiare con l'amica e soprattutto durante i quindici incredibili minuti finali: spogliata nel mezzo del nulla, con alberi e distese di campi a fare da sfondo, costretta a subire stupro dietro minaccia armata (coltello e pistola); per poi fuggire completamente nuda, scalza, in una corsa senza fine, inseguita e cacciata in mezzo alla silente natura. Sfiorando l'hard, qui viene fuori la vera dote del "regista", che in questo contesto ricorda cose tipo Stupri gallery (1997) di Mario Salieri. Peccato che non abbia il coraggio, visto che lì avrebbe qualcosa da dire, di immergersi in quel campo. Almeno lo spettatore non si sentirebbe tradito, immaginando cosa l'aspetta. A patto di sapere che ci si trova di fronte ad un prodotto girato, scritto, interpretato e pensato a livello amatoriale - con una colonna sonora da suoneria di cellulare - Tortured una visione la merita: magari premendo, di tanto in tanto, il tasto fast forward sul lettore. 

 

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"Ogni qual volta l’uomo prende
dal corpo di una donna
senza il suo permesso,
manca di rispetto all’utero
da cui è nato,
contamina il luogo
che l’ha protetto
quando era più indifeso,
profana il tempio
da cui ha iniziato il viaggio."
(Nikita Gill)

 

Trailer

 

N.B. Il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto 

 

F.P. 26/03/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 58'30")

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