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Condominio

Regia di Felice Farina vedi scheda film

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La recensione su Condominio

di mm40
6 stelle

Il 'ragionier' Marrone trasloca con moglie e figli in un condominio popolare della Magliana (Roma). Alla prima riunione condominiale l'uomo, tranquillo e coscienzioso, viene eletto immediatamente amministratore; non solo Marrone scopre che il precedente amministratore è scappato lasciando debiti e danni, ma pian piano gli si rivela il fatto che tutti gli inquilini dello stabile hanno problematiche di diverso tipo e conflitti insanabili tra loro.


Una prova magistrale per Carlo Delle Piane, attore protagonista, e per Ciccio Ingrassia, in un ruolo marginale ma di un certo spessore nell'economia della storia: Condominio è la terza regia in lungometraggio per Felice Farina ed è una conferma della buona stoffa dello stesso, già autore di Sembra morto... ma è solo svenuto (1986, con un Sergio Castellitto alle prese con montanti problematiche personali all'interno di un simile scenario di periferia romana) e del lieve, poetico Affetti speciali (1989), con i gemelli Ruggeri. La periferia romana, dunque, e le situazioni surreali, kafkiane, in un contesto però qui da commedia all'italiana: questo è Condominio, un crescendo di assurdità nella disturbatissima routine di un megapalazzo della Magliana che sta lentamente andando alla deriva, a causa della mancanza di un'amministrazione decente, nel menefreghismo degli stessi inquilini di tale palazzo. Anzi, siccome la stupidità e la cattiveria umana non hanno limiti, la sceneggiatura di Farina e di Paolo Virzì (nientemeno: il terzo copione da lui firmato, in attesa di passare dietro la macchina da presa) mostra in maniera impietosa gli atteggiamenti volontariamente autolesionisti, la ricerca continua del conflitto come carburante della quotidianità, gli stimoli contraddittori di cui si nutre la massa umana che è la vera protagonista del film. Una massa composta da centinaia e centinaia di teste, tutte differenti e tutte desiderose di primeggiare: e questo innanzitutto genera lo sconforto del 'ragioniere' (autoproclamato: non ha nessun diploma) Marrone, uomo pacato e di ragione, che preferisce i risultati concreti a favore di tutti che le fantasticherie di successo personale. La morale è tutta qui e non è certo poca, specie per una commedia dal modesto budget; l'opera comunque non è passata inosservata ed è valsa un David di Donatello a Ingrassia, attore sottovalutato quanto pochi altri nel nostro cinema. Nel cast compaiono inoltre Roberto Citran, Leda Lojodice, Carlo Virzì, Laura Muccino, Paola Tiziana Cruciani, Ottavia Piccolo e Chiara Noschese. 6/10.

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