Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Bella questa commedia, che certo offre più di quanto sembra promettere all'inizio. La recitazione è caricaturale e forse un tantino teatrale, ma ci si abitua presto e si finisce per seguire la vicenda con gusto e divertimento. Il divertimento e tutta la trama sono basati sull'enorme differenza di vita e di mentalità tra poveri e ricchi, dove dei due solo i primi sanno di esserlo e sanno quanto diversi sono dai secondi. Questi, invece, non si avvicinano neppure a capire che non tutti se la passano così bene. Il personaggio del magnate ricco sfondato è davvero simpatico e diveretente, specie nei suoi duetti col padre della ragazza, che non riesce dirgli che non ha il becco di un quattrino. Tra le pieghe del divertimento, però, il film fa anche un discorso serio su temi e personaggi: il preminente ruolo del denaro nei rapporti umani; la ragazza che stupidamente piange quando scopre che i genitori sono poveri; gli avidi creditori che si avventano come sciacalli sul pover'uomo e finiscono per fare i cafoni e i meschini perché non hanno cuore neppure davanti ad una coppia di sposini freschi di nozze, e solo per un soffio non mandano a rotoli il rinfresco; ma poi anche il personaggio del padrone di casa, che sa mettere in secondo piano il denaro quando la coscienza glielo suggerisce. Simpatica l'attrice che interpreta la sorella di lei, la quale avevo già apprezzata nel divertentissimo "Maddalena zero in condotta". Se Luciano Salce aveva visto questo film, gli era sicuramente piaciuto (specie per il personaggio del riccone intrallazzatore, che mise più volte nei suoi film).
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