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Paradise

Regia di Boris Kunz vedi scheda film

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Gangs 87

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La recensione su Paradise

di Gangs 87
5 stelle

Esiste un futuro in cui gli anni di vita hanno un costo. Ogni anno di vita diventa una moneta di scambio, un mezzo attraverso il quale chi è povero può comprarsi il presente a discapito del futuro e chi è ricco può ampliare il decorso della sua vita. Max fa da intermediario, vende ai ricchi il tempo dei poveri, senza troppi scrupoli. Quando in questo meccanismo si inceppa anche la vita di Elena, la sua giovane moglie, l’uomo sarà costretto a rivedere il suo punto di vista e le sue priorità.

 

Nell’ennesima rappresentazione di un metodo di sfruttamento del ricco sul povero, che finisce per somigliare a molti altri già rappresentati, il film di Boris Kunz detiene un’originalità che non è di molti e che finisce per essere il punto forte della narrazione ma, al contempo, anche la sua condanna. Come a volte (ultimamente spesso) accade però pur avendo intenzioni e inventiva più che ottime, la messa in scena, lo svolgimento dei pensieri, lascia a desiderare andando così in netto contrasto con l’ottimo soggetto che invece si andava componendo.

 

Se l’incipit è interessante e coinvolgente, capace di incuriosire lo spettatore, con lo svolgersi dei fatti l’attrattiva va inerpicandosi lasciando man mano per strada sia l’interesse di chi guarda che anche la curiosità prima generata. Sarà per il cambio di genere: la pellicola parte come un thriller e si trasforma poi in un film d’azione; sarà per il modo in cui si decide di raccontarla, resta il fatto che la trama si sgonfia, come un sufflè cotto male, per poi esplodere in un nulla di fatto che lascia l’amaro in bocca.

 

Il tentativo di esplorare l’animo umano, con i personaggi che sono costretti a fare delle scelte moralmente ineccepibili in situazioni di normalità ma che in una situazione di stress assoluto finiscono per compiere con leggerezza, resta il perno principale di tutta la trama. Peccato che si decida di virare nell’altro verso, prediligendo l’azione alla commozione; sarebbe stato interessante scoprire il frutto di una versione più sentimentale.

 

Piccola nota a margine, che poi tanto a margine non è: a cosa allude il titolo? Ho provato a trovare un senso, un significato nascosto, ho provato anche a verificare se esistesse un titolo originale differente ma nulla. Non sono riuscita a venirne a capo. Non riesco a trovare una spiegazione concerne al racconto e non capisco il motivo per cui il regista, o chi per lui, abbia scelto il titolo in questione. Se qualcuno di voi ne sa qualcosa… si faccia avanti, mi piacerebbe saperne di più. Grazie anticipatamente.

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