Due uomini sono amici da una vita ma a un certo punto, proprio quando si trovano insieme su una remota isola irlandese, uno dei due decide di voler troncare l'amicizia, generando una situazione strana e sgradevole.
Film davvero essenziale in cui l'uomo è colto nel suo desiderio di unicità di completarsi o con sé stesso o nell'unione con l'altro. Pur avendo la stessa origine, queste due direzioni sono qui rappresentate come incompatibili, e ambedue non possono comprendere la ragione dell'altra, se non attraverso la lotta per il riconoscimento 8/10
È bello tutto in "The Banshees on Inisherin" : la fotografia che cattura aria, la scenografia che si apre al mare, la sceneggiatura che si nutre di silenzi e la regia che equilibra lirismo e dramma. Come in "Tre manifesti a Ebbing", Martin McDonagh si conferma capace a gestire i tempi narrativi attraverso spiazzanti esplosioni di rabbia repressa.
Voto: 6, 667 su 10. Commedia dell'assurdo e del paradosso, virando poi decisamente verso il black humor . Questo mix tra scene disturbanti ed elogi della gentilezza costituisce un viaggio sulle montagne russe dove bisogna accettare di salire per apprezzare il film, dove McDongah si diverte a fare esplodere i comicamente i contrasti.
È la solitudine il fil rouge de Gli spiriti dell'isola, film in cui McDonagh costringe i personaggi all'accettazione di una realtà tanto grottesca quanto dolorosa, che non riescono a comprendere. Il tutto raccontato con un umorismo che cela malinconia e disperazione. Voto 8,5
Inisheer (Inis Oìrr), la più piccola delle Isole Aran (Oileáin Árann) costituenti la parte emersa (123 m s.l.m.) della carsica estensione insular-oceanica (51 km²) del "continentale" Burren (Boireann) dell’irlandese contea di Clare (Clár), è l’assito del palcoscenico geo-grafico/logico - un mare di sfumature di verde che… leggi tutto
Per carità bravi gli attori, li avevo già apprezzati tutti in altri film, Colin Farrell mi è sempre piaciuto e anche l'ambientazione irlandese, gli animali ecc...ma il tutto regge bene fino alla prima metà (il primo tempo si diceva una volta) poi quando tutto diventa una sorta di tragedia grottesca mi sono cascate un po' le palle, avrei preferito un finale ironico o… leggi tutto
Ebbene oggi recensiamo l’acclamato Gli spiriti dell’isola, il cui titolo originale è l’impronunciabile e ben più ermetico, forse evocativo, The Banshees of Inisherin.
Opus diretto e interamente scritto, a partire da un proprio soggetto e sceneggiatura originali, così come sempre accaduto sinora, dal sempre più valente e sorprendente…
Per carità bravi gli attori, li avevo già apprezzati tutti in altri film, Colin Farrell mi è sempre piaciuto e anche l'ambientazione irlandese, gli animali ecc...ma il tutto regge bene fino alla prima metà (il primo tempo si diceva una volta) poi quando tutto diventa una sorta di tragedia grottesca mi sono cascate un po' le palle, avrei preferito un finale ironico o…
McDonagh prosegue puntuale le sue ricognizioni sul tema della com-passione o, al contrario, dell'indifferenza che sfocia in distacco, incomprensione, violenza. Come nel film precedente, una vicenda circoscritta nello spazio che si fa metafora di temi ben più universali. Non mi stupirebbe scoprire che il regista conosce o pratica il buddhismo: in ogni opera torna a ricordare che la radice…
1, 2, 3! O meglio: 1, 4, 9! Ovvero: la Compagnia dei Numeri Primi (al quadrato).
Vale a dire: in "attesa" del "Goncharov" - qui & qui - di Martin Scorsese & Matteo JWHJ0715, eccovi un'altra inutile lista …
Inisheer (Inis Oìrr), la più piccola delle Isole Aran (Oileáin Árann) costituenti la parte emersa (123 m s.l.m.) della carsica estensione insular-oceanica (51 km²) del "continentale" Burren (Boireann) dell’irlandese contea di Clare (Clár), è l’assito del palcoscenico geo-grafico/logico - un mare di sfumature di verde che…
Pochi film e quasi con una cadenza precisa, ogni cinque anni, a cominciare dal bellissimo "In Bruges", commedia nera del 2008. McDonagh è uno così, uno che fa Cinema solo quando ha davvero una storia da raccontare, quando sente di avere tutto sotto controllo e se eccettua, forse, "7 Psicopatici", 2012, comunque godibilissimo, ha sempre fatto grandi film. "Banshees" non è da…
Un famoso proverbio recita " Chi si accontenta gode".
Vero, meglio avere questo profilo.
Trovare la felicità nelle piccole cose.
Alla stagione cinematografica 2022/2023 chiedo poco, pochissimo,…
Ovvero: Il Festival di Venezia 79 ...per tacer del gatto. No, diciamolo subito. Il gran regista filippino Brillante Mendoza non ha partecipato alla… segue
79ma MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2022 – IN CONCORSO
Isoletta al largo di un'isola, la piccola Inisheer dell'arcipelago delle Aran ancora un secolo fa costituiva un mondo a sé stante. In questo ambiente chiuso e appartato ci trasporta il film di Martin McDongah, ambientato nel 1923, mentre sulla terraferma irlandese…
Banshees of Inisherin è una commedia di guerra, in cui lo scarto comico-grottesco che caratterizza tutta la carriera di McDonagh assume una fattezza estrema e quasi disarmante. Un’amicizia che finisce per motivi futili, quella tra Colin Farrell e Brendan Gleeson, che diventa assurda ragione di lotte, rancori, violenze e crudeltà, mentre sulla terraferma (siamo…
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Commenti (8) vedi tutti
Un cinema di contrasti e sentimenti...un gioiello.Da non perdere.
commento di ezioCapolavoro. Inutile aggiungere altro.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirFilm davvero essenziale in cui l'uomo è colto nel suo desiderio di unicità di completarsi o con sé stesso o nell'unione con l'altro. Pur avendo la stessa origine, queste due direzioni sono qui rappresentate come incompatibili, e ambedue non possono comprendere la ragione dell'altra, se non attraverso la lotta per il riconoscimento 8/10
commento di logos“Well, there goes that dream.”
leggi la recensione completa di mckUn altro film di McDonagh che travalica i confini di genere (si sorride amaro) per raccontarci tematiche universali con uno stile godibilissimo
leggi la recensione completa di scattincertiÈ bello tutto in "The Banshees on Inisherin" : la fotografia che cattura aria, la scenografia che si apre al mare, la sceneggiatura che si nutre di silenzi e la regia che equilibra lirismo e dramma. Come in "Tre manifesti a Ebbing", Martin McDonagh si conferma capace a gestire i tempi narrativi attraverso spiazzanti esplosioni di rabbia repressa.
commento di Peppe ComuneVoto: 6, 667 su 10. Commedia dell'assurdo e del paradosso, virando poi decisamente verso il black humor . Questo mix tra scene disturbanti ed elogi della gentilezza costituisce un viaggio sulle montagne russe dove bisogna accettare di salire per apprezzare il film, dove McDongah si diverte a fare esplodere i comicamente i contrasti.
leggi la recensione completa di port crosÈ la solitudine il fil rouge de Gli spiriti dell'isola, film in cui McDonagh costringe i personaggi all'accettazione di una realtà tanto grottesca quanto dolorosa, che non riescono a comprendere. Il tutto raccontato con un umorismo che cela malinconia e disperazione. Voto 8,5
commento di rickdeckard