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Gli spiriti dell'isola - The Banshees of Inisherin

Regia di Martin McDonagh vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gli spiriti dell'isola - The Banshees of Inisherin

di obyone
8 stelle

 

Brendan Gleeson, Colin Farrell

Gli spiriti dell'isola - The Banshees of Inisherin (2022): Brendan Gleeson, Colin Farrell

 

Venezia 79. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.
Con tre film oramai alle spalle e numerosi premi Martin McDonagh è uno dei più apprezzati registi e sceneggiatori del panorama internazionale. Quando ottenne nel 2009 la nomination al premio Oscar, grazie alla sceneggiatura del film "In Bruges - La coscienza dell'assassino", era già evidente che il suo talento si esprimesse principalmente attraverso la scrittura. I lungometraggi successivi avvalorarono l'impressione iniziale. Non fu un caso che "Tre manifesti a Ebbing, Missouri" ottenesse a Venezia il Leone per la miglior sceneggiatura, e che "Banshees of Inisherin" abbia concesso il bis lo scorso settembre conquistando il medesimo riconoscimento.

Con "The Banshees of Inisherin", quarta regia del regista anglo-irlandese, ci troviamo, dunque, al cospetto di un testo solido che sottolinea la centralità del dialogo e della recitazione. Ne scaturiscono comportamenti poco significativi e reiterati come le sortite al pub e le chiacchere consumate davanti ad una pinta di birra, che, ridimensionando lo spazio dedicato all'azione, assegnano al linguaggio, quello fisico e quello verbale, il ruolo di narratore.

In una sperduta isoletta d'Irlanda, popolata di contadini e pescatori, nulla è tanto interessante da offuscare una banale e anonima esistenza di cerimonie religiose, passeggiate, bevute e lavori consumati al chiarore di una lampada a petrolio. Ciò che non è banale nel racconto della banalità quotidiana è la pungente e divertente contrapposizione tra le profonde capacità di analisi del vecchio Colm e la sciocca ma bonaria ottusità di Pádraich che non comprende e non accetta il radicale cambiamento che gli è stato imposto dal vecchio. I due sono amici da tempo ma un giorno Colm mette l'amico davanti ad una realtà troppo dura da digerire in un sol boccone. Nella piccola Inisherin le novità vanno soppesate prima di essere accettate, anche la fine improvvisa di una consolidata amicizia.

 

Colin Farrell, Barry Keoghan

Gli spiriti dell'isola - The Banshees of Inisherin (2022): Colin Farrell, Barry Keoghan

 

Siamo nel 1923, un anno turbolento della storia d'Irlanda. La guerra d'indipendenza ha lasciato posto alla guerra civile eppure ad Inisherin gli abitanti restituiscono l'idea di un'isola sonnacchiosa e senza tempo. In una comunità retta dalle omelie del parroco e dalla distratta confessione di peccati abitudinari la lettura di un semplice libro, passatempo a cui si dedica Siobhán con trasporto, può portare a scelte di inopinata ribellione. In questa piccola "terra ferma" nel mezzo del mare anche la musica che esce dalle corde del violino di Colm sembra alludere ad una via di fuga dall'insignificante quotidianità.

Ê arduo non ridere dell'ottusità del povero Padráich, della dabbenaggine dello sciagurato Dominic e delle dinamiche interne ad un gruppo sociale che vive in un teatro degli spiriti in cui recitare la propria inconfondibile parte è l'unica forma d'evasione. Ed è difficile rimanere impassibili di fronte alla sfacciata e sadica irragionevolezza di Colm che amputa la sua stessa ambizione di compositore per difendere un'inutile presa di posizione.

La vanità degli abitanti di Inisherin suggerirebbe l'inutilità di quanto narrato. Non è così. Martin McDonagh non si compiace nell'accanimento. Egli non deride i propri personaggi ma ciò che essi rappresentano. Ciò determina la necessità di ripensare la cocciutaggine del contadino e l'alterigia del musicista come elementi simbolici, tutt'altro che banali, di un contesto più ampio. Le vicende dei singoli trascendono il loro  significato, e quello che, di primo acchito, è un litigio tra amici, diventa metafora dei conflitti dell'umanità intera.

 

Kerry Condon

Gli spiriti dell'isola - The Banshees of Inisherin (2022): Kerry Condon

 

Si ritorna al 1923 citato all'inizio e al suo significato politico, e da lì si scava in profondità per affidare alle immagini un significato storico ben più stimolante. Ad Inisherin si rielabora il concetto stesso d'Irlanda. Quanto accaduto nel turbolento e recente passato inizia proprio dalla ribellione consumata in quelle terre ancestrali di cui Colm e Padráich sono attori e soldati.
Colm e Padráich rappresenterebbero allora le parti di una classe politica polarizzata che, alleatasi per raggiungere l'indipendenza del paese, si è sfidata aspramente sulla convenienza o meno di stipulare un trattato. Una sfida degenerata, di punto in bianco, in un conflitto armato che ha messo gli amici uno contro l'altro provocando immani ferite. La vecchia Banshee, la donna che secondo il folclore anticipa la scomparsa di qualcuno con il suo pianto straziante, non comunicherebbe la dipartita di due semplici anime bensì quella degli innocenti passati per le armi durante i sanguinosi conflitti irlandesi. Siobhán, infine, la sorella del contadino, occuperebbe un ruolo simbolico non trascurabile. La sua "fuga" in terra ferma ed il rifiuto apposto alla corte del giovane Dominic indicherebbero il concreto fallimento degli intellettuali nell'interagire con il popolo che Padráich e Dominic, in particolare, rappresentano idealmente per mancanza di cultura ed eccesso di buona fede. Volendo, infine, fare un passo indietro al biennio 1921/22 la schermaglia tra i due uomini potrebbe corrispondere alla guerra tra inglesi e irlandesi. Una lettura affascinante che vedrebbe le dita mozzate del violinista quale simbolo di un impero destinato a perdere, proprio in quel biennio, i primi pezzi del suo vastissimo territorio. Nell'atteggiamento di Colm si potrebbe, infine, notare la sconsiderata miopia britannica, figlia di una superiorità tanto celebrata quanto irreale, che avrebbe costato agli inglesi la perdita del proprio status di preminenza globale.

Che si voglia leggere questa brillante commedia in costume in un ambito più intimo o contenuto o quale rappresentazione dei popoli e dei loro rapporti il risultato non cambia.

La guerra è una belva che si abbevera nella pozzanghera dell'incomprensione. L'inimicizia lascia un sottile e pervasivo rimorso. Ma vi è sempre speranza che la guerra sia vinta dalla saggezza (o dalla stanchezza) di un uomo qualsiasi che si fa portatore di pace. Può essere un breve "cessate il fuoco" o un armistizio piú lungo a decretare la fine del conflitto. Fintantoché l'uomo, per sua natura irascibile, non decida di riprendere le ostilità ed appiccare un nuovo incendio nella casa altrui tutto rimarrebbe "fermo" e cristallizzato nel tempo. Se così non fosse gli strazianti canti delle Banshees tornerebbero ad echeggiare spettrali chiedendo il loro futile carico di morte. Colm e Padráich tornerebbero a litigare forse fino alla morte.

Brendan Gleeson, Colin Farrell

Gli spiriti dell'isola - The Banshees of Inisherin (2022): Brendan Gleeson, Colin Farrell

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