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The Tokoloshe

Regia di Jerome Pikwane vedi scheda film

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La recensione su The Tokoloshe

di undying
5 stelle

La condizione di un popolo costretto in miseria e dimenticato da Dio, può essere raccontata anche sottoforma di fiaba dell'orrore. La leggenda del mostruoso Tokoloshe fa così da sfondo a un dramma sociale, portato in scena da una cinematografia povera ma dignitosa.


locandina

The Tokoloshe (2018): locandina

 

Per tentare di sfuggire alla miseria, e soprattutto nella speranza di poter poi ospitare la sorella, Busi (Petronella Tshuma) si trasferisce a Johannesburg, iniziando a lavorare come donna delle pulizie in un decadente ospedale. Purtroppo, appena giunta in città, finisce vittima delle morbose attenzioni del cinico direttore. Senza soldi, costretta a recuperare dalla spazzatura il necessario per sopravvivere, Busi si affeziona alla piccola Gracie (Kwande Nkosi), una paziente abbandonata dai genitori e apparentemente ossessionata dalla presenza notturna d'una creatura leggendaria. Per cercare di aiutarla, Busi decide di rubare i soldi al direttore e portare la bambina via con sé. Ma, quando arriva a casa, una telefonata della madre l'avvisa che sua sorella è morta suicida. 

 

Petronella Tshuma

The Tokoloshe (2018): Petronella Tshuma

 

Basato molto vagamente sulla creatura omonima della mitologia Zulu, The Tokoloshe è un horror solo per definizione. L'opera prima del regista Jerome Pikwane, anche sceneggiatore assieme a Richard Kunzmann, propone infatti argomenti drammatici che toccano principalmente la condizione esistenziale della popolazione nel Terzo Mondo - costretta a subire uno stato di abbandono generale - e marginalmente la difficile collocazione a livello sociale della donna nei paesi poveri, trattata spesso alla stregua di oggetto. La volontà di fuggire da quell'orribile contesto, di vivere un'esistenza decorosa lavorando onestamente, non impedisce ai più umili di offrire quel poco che hanno mettendolo a disposizione di chi sta peggio: questo è il tema centrale di The Tokoloshe, film che sarebbe del tutto sbagliato considerare come di genere. Sotto questo punto di vista, ossia come opera d'intrattenimento, fallisce miseramente per via d'una produzione limitata, con budget modesto che offre al regista poco più di qualche macchina da presa e la possibilità di portare sullo schermo, per una manciata di secondi, un mostro ridicolo realizzato in pessima CGI. La costruzione della tensione è minata (per non dire azzerata) da intenzioni serie, pertanto più che puntare a creare scene spettacolari, Pikwane si concentra sulla direzione degli attori. Debole per via del finale piuttosto irrisolto, resta in buona sostanza un'educata espressione artistica, realizzata in una nazione che ha ben altre priorità innanzi il cinema e destinata a un pubblico di privilegiati: noi occidentali, che possiamo permetterci di vivere in democrazia, facendo sacrifici e rinunce, senz'altro, ma con la possibilità di non perdere mai la dignità di esseri umani. 

 

scena

The Tokoloshe (2018): scena

 

"I Paesi del Terzo Mondo si percepiscono ormai come poveri, quando i loro territori celano immense ricchezze di cui si organizza il trasferimento verso Paesi già prosperi, per accrescerne ulteriormente la prosperità."

(Pierre Rabhi)

 

Trailer 

 

F.P. 19/02/2022 - Versione visionata in lingua inglese e zulu (durata: 91'33")

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