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A Fat Wreck

Regia di Shaun Colon vedi scheda film

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La recensione su A Fat Wreck

di mm40
6 stelle

La storia venticinquennale della Fat Wreck Chords, etichetta discografica indipendente fondata dal leader dei NoFX Fat Mike e da sua moglie Erin nel 1990, e che nel 2015 vanta nel suo catalogo punk band di fama planetaria come Lagwagon, No Use For A Name, Propagandhi, Strung Out, Bracket e tantissime altre.

 

Documentario autoprodotto grazie al crowdfunding, dall’argomento inusuale (un’etichetta discografica specializzata in punk rock) e dal ritmo adeguatamente adrenalinico (i commenti dei vari intervistati non durano mai più di qualche secondo), A Fat Wreck è un lavoro realizzato con buoni mezzi e tanta competenza da uno sconosciuto esordiente quale Shaun M. Colon. A reggere le redini del discorso ci sono i due fondatori dell’etichetta, Fat Mike (basso e voce dei NoFX) e la sua ex moglie Erin, ma la quantità degli intervistati è a dir poco stupefacente, così come la lista delle band che sono state messe sotto contratto dalla Fat Wreck Chords. No Use For A Name, Lagwagon, Strung out, Propagandhi, Mxpx, Bracket, Rise against, Me first and the gimme gimmes… e l’elenco potrebbe continuare davvero a lungo: per una buona fetta della gioventù degli anni Novanta e dei primi Duemila questi sono gruppi seminali, sottofondo di intere adolescenze e ancora oggi ascoltate e riverite attorno al pianeta. Per capire l’entità del fenomeno basti pensare che i NoFX hanno venduto 8 milioni di copie nel mondo, e molti degli artisti della Fat hanno piazzato titoli di sorprendente successo. Un’ora e mezza di chiacchiere che passano dal concetto di ‘famiglia’ sotteso all’azienda fino alla battaglia politica portata avanti dall’etichetta contro l’elezione di George Bush, toccando temi quali l’uso di droghe, l’etica del fai-da-te, dell’autopromozione e la crisi economica e del settore discografico in particolare che ha inevitabilmente colpito anche i protagonisti del film. Pupazzi animati impegnati nella ricostruzione dei fatti narrati si alternano di tanto in tanto con i frammenti di interviste. 6/10.

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