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I figli di Medea

Regia di Anton Giulio Majano vedi scheda film

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La recensione su I figli di Medea

di mm40
6 stelle
Durante una rappresentazione in diretta televisiva, Alida Valli apprende del rapimento di suo figlio. Lo sceneggiato si ferma. Il colpevole è Enrico Maria Salerno, il padre, che chiede l'attenzione delle telecamere per lanciare il suo appello al pubblico.
 

Un dichiarato tentativo di scimmiottare La guerra dei mondi radiofonica orchestrata da Orson Welles nel 1938, quando la realtà e la fantasia si interpolarono al punto da generare nel pubblico confusione e panico diffuso. Meno esasperata, ma comunque vivace fu la reazione dei telespettatori italiani di fronte alla messa in scena di questo spettacolo di pionieristica 'reality tv': una rappresentazione in diretta viene interrotta perchè un attore ha rapito il figlio della protagonista, bambino peraltro malato; ad aggiungere benzina sul fuoco della morbosità voyeuristica, si sta parlando di due divi di caratura nazionale, Vittorio Maria Salerno e Alida Valli. Il fatto che i due nella vita reale non avessero nessuna relazione è ininfluente per un pubblico già assuefatto al mezzo televisivo: il medium è la verità, a prescindere dalle nostre conoscenze e persino dalle nostre certezze. Ecco perchè qualcuno telefonò veramente ai centralini della Rai, credendo ciecamente nella storia che stava andando in onda. Si tratta del primo copione scritto da Vladimiro Cajoli, che in seguito firmerà solamente un altro paio di sceneggiature per la Rai; già meglio noto è invece il regista, il navigato Anton Giulio Majano, uno dei primissimi a lavorare stabilmente per la tv di Stato fin dalla sua nascita (1954). Nel cast anche Ferruccio De Ceresa, Tino Bianchi, Tullio Altamura, Rita Savagnone e, anch'ella nei panni di sè stessa, l'annunciatrice Nicoletta Orsomando. Un esperimento sociologico riuscito, ancora all'avanguardia a sessant'anni dalla sua messa in onda. 6/10.

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