Il film Due procuratori, diretto da Sergei Loznitsa e tratto da una novella scritta nel 1969 dal fisico e dissidente sovietico Georgy Demidov, si sviluppa con un impianto che coniuga ricostruzione storica e narrazione concentrata. Ambientato nel 1937, nel pieno della Grande Terrore staliniana, l’opera si apre con una scena che assume un valore simbolico: una mano apre una porta di prigione.


Da quel momento, lo spettatore segue il percorso di un giovane procuratore, Alexander Kornev, attraverso i meccanismi del potere sovietico. La porta che si apre, per poi richiudersi nel finale, delinea un arco narrativo basato su clausura e ripetizione.


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Alexander Kuznetsov
Due procuratori (2025) Alexander Kuznetsov

Dentro la macchina del sistema

Alexander Kornev, interpretato nel film Due procuratori da Aleksandr Kuznetsov, è un giovane procuratore appena nominato, convinto sostenitore dell’apparato sovietico. Quando riceve una lettera scritta con il sangue da un detenuto politico, Ivan Stepniak (Alexander Filippenko), decide di investigare.


La sua indagine lo porta a visitare la prigione e successivamente a raggiungere il Procuratore Generale a Mosca, Andrej Vyshinsky (Anatoli Beliy). Ogni passaggio del suo percorso segnala l’interazione con un sistema strutturato secondo logiche non sempre trasparenti.

Un uomo solo, due volti della legge

Il film Due procuratori costruisce un confronto tra due figure: Kornev e Vyshinsky. Il primo è un personaggio fittizio che incarna l’aderenza formale ai principi legali dell’epoca; il secondo è una figura storica nota per il suo ruolo nei grandi processi degli anni Trenta. Il loro incontro evidenzia un divario tra legalità formale e uso politico della giustizia. Le inquadrature ne sottolineano la distanza: il giovane procuratore appare isolato nello spazio, mentre Vyshinsky occupa una posizione centrale, circondato da simboli del potere.

Alexander Kuznetsov
Due procuratori (2025) Alexander Kuznetsov

Kafka, ma con l’uniforme

L’impostazione formale del film Due procuratori si fonda su scelte visive rigorose: la macchina da presa resta fissa, i colori sono attenuati, l’ambientazione è una prigione storica lettone. L’opera sviluppa un ritmo dilatato, fatto di attese, silenzi e movimenti limitati.


In questo contesto, le interazioni tra i personaggi assumono un carattere enigmatico, dove anche i gesti più semplici possono suscitare reazioni ambigue. Alcuni momenti introducono un tono più dissonante, come gli episodi con due sedicenti ingegneri (Petia e Vassia), che si rivelano successivamente agenti del NKVD.

Il vero volto del totalitarismo

Attraverso l’esperienza di Kornev, il film Due procuratori descrive alcune dinamiche tipiche del periodo delle purghe staliniane: le accuse non documentate, le confessioni forzate, l’uso sistematico del sospetto. La narrazione mostra un apparato che produce colpevoli più che processare reati.


Il personaggio di Kornev incarna l’adesione a un’idea di giustizia che si scontra con la realtà operativa del sistema. Il film propone una rappresentazione che richiama riflessioni più ampie sul rapporto tra istituzioni, potere e individuo.

La porta che si richiude

Alla fine, la stessa porta che si era aperta si chiude nuovamente su Kornev, ora detenuto. Il suo percorso si conclude nello stesso luogo da cui era iniziato, suggerendo una struttura narrativa circolare. Il film Due procuratori, costruito su elementi storici e stilistici precisi, invita a considerare le modalità con cui la memoria e la giustizia sono state storicamente articolate. Senza offrire soluzioni o giudizi espliciti, l’opera solleva domande sul funzionamento dei sistemi autoritari e sulla difficoltà di sottrarsi alle loro logiche.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Due procuratori può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Due procuratori

Due procuratori

Storico - Francia, Germania, Olanda, Lettonia, Romania 2025 - durata 117’

Titolo originale: Two Prosecutors

Regia: Sergei Loznitsa

Con Alexander Kuznetsov, Anatoliy Belyy, Vytautas Kaniusonis, Valentin Novopolskij, Aleksandr Filippenko, Ivgeny Terletsky

Al cinema: Uscita in Italia il 05/02/2026