Il mio nome è Nevenka, film scritto e diretto da Icíar Bollaín, si ispira a una vicenda realmente accaduta in Spagna all’inizio degli anni Duemila. La storia ruota attorno alla figura di Nevenka Fernández, giovane assessora comunale di Ponferrada che, dopo una breve relazione sentimentale con il sindaco Ismael Álvarez, decide di interromperla. A partire da quel momento, denuncia di essere stata vittima di molestie sessuali e psicologiche da parte del primo cittadino. Il caso, ampiamente documentato e riportato dai media all’epoca, è considerato il primo in Spagna in cui un politico in carica viene formalmente accusato e condannato per questo tipo di reati.
Il lungometraggio propone una narrazione costruita a partire da fonti giudiziarie, testimonianze e documenti reali, con l’intento di ricostruire il contesto istituzionale, culturale e sociale in cui si sono svolti i fatti. Al cinema dal 27 novembre con Exit Media.

Nevenka Fernández: un’identità in discussione
La protagonista del film Il mio nome è Novenka, interpretata da Mireia Oriol, è una giovane donna chiamata a ricoprire un incarico di responsabilità in ambito politico. Il film esplora il percorso personale e istituzionale di Nevenka, mostrando le dinamiche lavorative e relazionali che si instaurano all’interno dell’amministrazione comunale. Il personaggio attraversa diverse fasi: entusiasmo iniziale, isolamento crescente, richiesta di aiuto, e infine la decisione di procedere legalmente.
Particolare attenzione è data alla trasformazione della sua identità, anche attraverso il linguaggio: nel corso del racconto, il soprannome “Quenca” utilizzato dal sindaco appare come un segnale di infantilizzazione, mentre l’affermazione “Soy Nevenka” segna una cesura narrativa e simbolica. Questo snodo viene trattato in connessione con il tema del riconoscimento di sé e della presa di parola in un contesto che non le è favorevole.
Ismael Álvarez: visibilità, potere, ambiguità
Il sindaco Ismael Álvarez, interpretato da Urko Olazabal, è presentato come una figura pubblica molto stimata a Ponferrada. Nel film Il mio nome è Novenka, il suo personaggio viene mostrato in diverse situazioni pubbliche e private, dove emergono tratti contrastanti. All’interno della trama, si evidenzia il modo in cui esercita l’autorità, il controllo decisionale, e la gestione delle relazioni personali e professionali, in particolare con Nevenka.
Il racconto filmico suggerisce una riflessione sulle relazioni gerarchiche e sulla gestione del potere in contesti istituzionali. Non viene proposta un’interpretazione univoca del personaggio, ma piuttosto una molteplicità di comportamenti che permettono allo spettatore di osservare da vicino l’interazione tra ruoli politici e dinamiche personali.

Dinamiche sociali e contesto storico
Il film Il mio nome è Novenka si inserisce nel quadro della Spagna dei primi anni Duemila, un periodo in cui il concetto di “molestia sul luogo di lavoro” non era ancora ampiamente riconosciuto nell’opinione pubblica e nel discorso giuridico. La vicenda di Nevenka Fernández si svolge in una cittadina di provincia, dove il consenso popolare intorno alla figura del sindaco è forte e diffuso.
La narrazione include le reazioni della società civile, dei media e delle istituzioni, mettendo in evidenza l’assenza di un sostegno diffuso alla denunciante durante le fasi centrali del processo. Anche in ambito giudiziario, alcune scene riproducono fedelmente le dichiarazioni rese in tribunale, tra cui gli interventi del pubblico ministero, che diventano parte integrante del racconto.
Meccanismi dell’emarginazione
Una parte rilevante della trama del film Il mio nome è Novenka è dedicata alle conseguenze che la denuncia comporta per Nevenka. Dopo aver reso pubblica la vicenda, la protagonista si trova a dover affrontare non solo il procedimento legale ma anche una crescente esclusione sociale. L’opera mostra come l’isolamento non provenga soltanto dal presunto autore delle molestie, ma anche dall’ambiente politico, professionale e mediatico che la circonda.
Il personaggio sperimenta una frattura tra la vittoria formale in tribunale e le ripercussioni nella vita quotidiana, incluse difficoltà lavorative, problemi di salute mentale, e la scelta di lasciare il paese.

Una costruzione narrativa aderente alla realtà
Il progetto nasce da un lungo lavoro di documentazione. La regista e la co-sceneggiatrice Isa Campo hanno raccolto testimonianze dirette, consultato gli atti del processo e intervistato diversi protagonisti reali della vicenda. La sceneggiatura si è sviluppata nel corso di due anni.
Dal punto di vista formale, la regia adotta un impianto realistico, con una fotografia che distingue i registri emotivi: tonalità fredde accompagnano il percorso della protagonista, mentre colori più caldi sono riservati agli spazi del potere istituzionale. Anche i luoghi, i costumi e i dialoghi sono costruiti con l’obiettivo di riprodurre il più fedelmente possibile l’atmosfera dell’epoca.
La scelta di aprire il film Il mio nome è Novenka con una scena ambientata durante una festa medievale, anticipando gli eventi principali, è parte di una struttura narrativa non cronologica, che privilegia l’impatto psicologico e la costruzione della tensione.
Una storia che interroga il presente
Il mio nome è Nevenka si basa su una vicenda giudiziaria e personale documentata, che ha avuto ripercussioni rilevanti sul piano sociale e politico in Spagna. Il film si inserisce in una linea autoriale già esplorata da Bollaín, che ha affrontato in precedenti opere temi legati al ruolo della donna, alla violenza di genere, e alla memoria collettiva.
Nel caso specifico, il racconto pone l’attenzione non solo sull’atto della denuncia, ma anche sulla solitudine che spesso lo accompagna. In tal senso, il film sembra aprire una riflessione più ampia sul modo in cui una società gestisce i conflitti di potere, i rapporti gerarchici e la credibilità delle vittime.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Il mio nome è Nevenka può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
Il mio nome è Nevenka
Drammatico - Spagna 2024 - durata 100’
Titolo originale: Soy Nevenka
Regia: Iciar Bollain
Con Mireia Oriol, Ricardo Gómez, Miguel Garcés, Urko Olazabal, Carlos Serrano, Pepo Suevos
Al cinema: Uscita in Italia il 20/11/2025


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