Il film 40 secondi, diretto da Vincenzo Alfieri e tratto dall’omonimo romanzo di Federica Angeli, prende le mosse dalla morte di Willy Monteiro Duarte, un ragazzo di ventuno anni ucciso durante un pestaggio nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020. L’episodio durò circa quaranta secondi.


Il lungometraggio non si presenta come un racconto giudiziario, né come un’inchiesta giornalistica. Piuttosto, si concentra sulle 24 ore che precedono i fatti, cercando di ricostruire dinamiche personali, incontri fortuiti e tensioni latenti. L’obiettivo, dichiarato dallo stesso regista nelle note di regia, è quello di esplorare le traiettorie individuali dei protagonisti, il contesto in cui vivono e i piccoli eventi quotidiani che, incrociandosi, possono sfociare in una tragedia.

Enrico Borello, Francesco Gheghi
40 Secondi (2025) Enrico Borello, Francesco Gheghi

Una giornata come tante, che tante non è

La struttura narrativa del film 40 secondi segue il corso di una giornata, cercando di raccontare ciò che accade prima della notte in cui avviene il pestaggio. Il film alterna diversi punti di vista: quello di Willy, quello dei suoi amici, quello dei futuri aggressori. I personaggi si muovono all’interno di una quotidianità ordinaria, scandita da azioni comuni – il lavoro, le uscite, le conversazioni – che però, accostate tra loro, delineano una progressione.


L’episodio di violenza emerge da un contesto in cui, secondo il racconto, le relazioni sociali appaiono segnate da incomprensioni, impulsi non controllati e una certa pressione di gruppo. L’intento della narrazione sembra essere quello di indagare come una serie di piccoli eventi, apparentemente slegati, possano convergere in modo drammatico. La tragedia non viene isolata come momento eccezionale, ma inserita in un flusso di normalità.

Facce vere, voci vere

Il film 40 secondi coinvolge un ampio cast composto in parte da attori professionisti e in parte da interpreti selezionati tramite street casting, una scelta che, secondo il regista, è stata funzionale a raccontare la storia con maggiore aderenza alla realtà vissuta dai ventenni nei contesti territoriali rappresentati.


Justin De Vivo interpreta Willy. Accanto a lui, Francesco Gheghi (Maurizio), Enrico Borello (Cosimo), Francesco Di Leva (Ludovico), Beatrice Puccilli (Michelle), Luca Petrini (Lorenzo) Giordano Giansanti (Federico) e altri danno volto a un gruppo corale di personaggi. Sono presenti anche Sergio Rubini e Maurizio Lombardi in ruoli secondari, il Prof e lo chef Tocai .


Secondo quanto riportato nel materiale di produzione, la regia avrebbe richiesto agli attori un’impostazione il più possibile vicina alla spontaneità, con particolare attenzione ai registri vocali e ai comportamenti realistici. Lo scopo dichiarato è quello di ridurre la distanza tra spettatore e personaggio, evitando sovrastrutture narrative o stilistiche.

Beatrice Puccilli
40 Secondi (2025) Beatrice Puccilli

Il Male ha la faccia della noia

Il film 40 secondi, nelle intenzioni del regista, si interroga su cosa possa favorire il verificarsi di atti estremi tra persone comuni. Viene chiamata in causa una certa condizione diffusa nei piccoli centri, dove la noia e l’assenza di stimoli significativi possono alimentare comportamenti distruttivi o reazioni sproporzionate.


Nel racconto sembrano emergere riflessioni su educazione emotiva, modelli di comportamento, ruoli familiari, e una virilità basata sul dominio e sul rispetto imposto. Il film sembra proporre una lettura in cui la violenza non è necessariamente premeditata, ma può nascere da un concatenarsi di microdinamiche sociali, culturali e psicologiche.


L’identità di Willy, figlio di madre capoverdiana, introduce anche il tema della percezione dell’alterità, benché, stando al pressbook, non sia questo l’elemento centrale del racconto.

Il tempo che ci manca

Il titolo del film, 40 secondi, richiama esplicitamente la durata del pestaggio: quaranta secondi. Una scelta che, nelle parole del regista, vuole sottolineare quanto poco tempo possa essere sufficiente per stravolgere delle vite. Ma più che soffermarsi sull’evento in sé, il film cerca di comprenderne le premesse.


Le scene di violenza, come spiegato da Alfieri, non vengono mostrate in modo esplicito. La scelta è quella di una rappresentazione “fredda” e “minimale”, priva di enfasi visiva, pensata per generare un impatto più psicologico che spettacolare. L’intento è mantenere una certa aderenza ai fatti documentati, pur nella libertà di alcune scelte narrative.

Francesco Di Leva
40 Secondi (2025) Francesco Di Leva

Chi era Willy Monteiro Duarte

Willy Monteiro Duarte nasce a Roma nel 1999 da madre capoverdiana e padre originario della provincia di Frosinone. Cresce a Paliano, un piccolo comune del Lazio, dove frequenta l’Istituto Alberghiero e inizia a lavorare nel settore della ristorazione.


La notte tra il 5 e il 6 settembre 2020, a Colleferro, viene aggredito mentre tenta di difendere un amico coinvolto in un alterco. Secondo le ricostruzioni ufficiali, Willy interviene per cercare di sedare il conflitto, ma viene colpito ripetutamente da un gruppo di ragazzi. L’intera aggressione dura circa quaranta secondi. Willy muore poco dopo in ospedale per i traumi riportati.


Il caso ha avuto ampia risonanza mediatica in tutta Italia, diventando oggetto di discussione pubblica per la dinamica dei fatti e per il contesto giovanile e sociale in cui si è verificato. I responsabili sono stati identificati e condannati in primo e secondo grado per omicidio volontario.


Nel 2021, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito alla memoria di Willy Monteiro Duarte la Medaglia d’Oro al Valor Civile, con la seguente motivazione: «Con generoso slancio e straordinario senso civico, non esitava ad intervenire in difesa di un amico in grave difficoltà, venendo aggredito con inaudita violenza da più persone. [...]. Luminoso esempio di altruismo, coraggio e umanità».

Una storia che resta

40 secondi si inserisce nel solco del cinema che si confronta con la realtà, cercando di raccontarla senza sovrastrutture o filtri emotivi. Non punta a stabilire colpe o innocenze, né a fornire risposte univoche. Si concentra invece sulle persone coinvolte, sul contesto in cui vivono, e su ciò che può accadere quando le fragilità individuali incontrano un terreno sociale instabile.


Come specificato dal regista, alcuni passaggi sono stati romanzati, ma senza alterare l’impianto generale ispirato a fatti realmente accaduti. La narrazione sembra mantenersi distante dalla retorica, proponendo uno sguardo che vuole essere asciutto e diretto.


Il film sarà distribuito nelle sale italiane da Eagle Pictures a partire dal 19 novembre, dopo essere stato presentato alla Festa del Cinema di Roma.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto la serie. In alcun modo, quindi, questa presentazione di 40 secondi può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina 40 Secondi

40 Secondi

Drammatico - Italia 2025 - durata 121’

Regia: Vincenzo Alfieri

Con Justin De Vivo, Francesco Gheghi, Luca Petrini, Giordano Giansanti, Francesco Di Leva, Enrico Borello

Al cinema: Uscita in Italia il 19/11/2025