Il film The Voice of Hind Rajab prende avvio da una registrazione reale: quella della chiamata di una bambina palestinese di sei anni, Hind Rajab, che il 29 gennaio 2024 contatta la centrale della Mezzaluna Rossa da un’auto colpita durante un attacco a Gaza. La telefonata dura oltre settanta minuti. La bambina parla con operatori che provano a rassicurarla e ad attivare una risposta di soccorso. L’ambulanza inviata in suo aiuto non riesce a raggiungerla. La chiamata si interrompe. La vicenda è stata documentata e verificata da diversi enti e testate internazionali, tra cui The Washington Post, Sky News e Forensic Architecture.
Il film, scritto e diretto da Kaouther Ben Hania, si sviluppa interamente attorno a questo evento. La regista ha già lavorato sul confine tra documento e finzione in precedenti opere come Quattro figlie e L’uomo che vendette la sua pelle. Anche in questo caso, la scelta non è quella di reinterpretare i fatti, ma di trasporli nel linguaggio cinematografico mantenendo una relazione diretta con il materiale originale.
Prossimamente al cinema con I Wonder Pictures.

Una narrazione ancorata al tempo reale
La struttura narrativa del film The Voice of Hind Rajab segue la progressione temporale della chiamata tra Hind e il team della Mezzaluna Rossa. La tensione non è costruita attraverso artifici drammaturgici, ma si fonda sull’attesa. Ogni passaggio – dalla ricezione della chiamata all’invio dell’ambulanza, fino alla sua scomparsa – è trattato in modo lineare. Il tempo reale della comunicazione costituisce l’ossatura del racconto. Non ci sono deviazioni dalla cronologia, né inserimenti di commenti esterni. L’evento è restituito nella sua durata, senza interruzioni.
I protagonisti della storia, al di là della bambina, sono gli operatori che interagiscono con lei: tra loro, una volontaria, un coordinatore, un autista dell’ambulanza e altri membri della centrale. I personaggi sono costruiti a partire dalle testimonianze reali degli operatori coinvolti, che hanno raccontato le proprie esperienze alla regista. Queste testimonianze non sono trascrizioni fedeli dei dialoghi, ma ricostruzioni emotive di quanto vissuto.
Il film The Voice of Hind Rajab dà spazio alla loro soggettività, evitando di trasformarli in figure eroiche o narrative. Rimangono persone che provano a rispondere a una richiesta d’aiuto in un contesto operativo e umano estremamente limitato.
La voce come centro
La voce di Hind è presente e udibile all’interno del film The Voice of Hind Rajab. È reale, registrata durante l’emergenza, e viene ascoltata dagli attori durante le riprese. La sua presenza non è mediata da immagini, ma trasmessa attraverso l’audio originale. Questa scelta attribuisce alla voce una funzione centrale, sia narrativa che formale. Non si tratta di una rappresentazione simbolica: è una testimonianza diretta. L’intero progetto ruota intorno alla possibilità di farla ascoltare all’interno di uno spazio cinematografico.
Il film non propone una spiegazione dell’evento. Non mostra immagini dell’attacco, né inserisce elementi di contesto politico esplicito. Tuttavia, emerge in modo implicito una rappresentazione di come i sistemi di soccorso si trovino spesso in condizioni operative bloccate, ritardate o rese inefficaci da fattori esterni.
L’ambulanza che parte non arriva. Gli operatori che restano in linea non ricevono aggiornamenti. Il tempo si allunga. La comunicazione non si interrompe per mancanza di volontà, ma per un limite oggettivo. Il film si concentra su questo vuoto operativo, senza attribuire responsabilità dirette, ma mettendo in evidenza un’interruzione del flusso di protezione.

Cinema come spazio di trascrizione
Nelle intenzioni della regista, il film The Voice of Hind Rajab non ha lo scopo di costruire un racconto autonomo, ma di accogliere una memoria e darle forma. Le parole di Ben Hania – raccolte in un’intervista all’interno del pressbook – chiariscono che il progetto nasce come gesto di registrazione e conservazione.
Il film non introduce interpretazioni o riscritture. Si configura come un tentativo di rendere accessibile, attraverso il cinema, qualcosa che altrimenti resterebbe confinato negli archivi o nei notiziari.
Il materiale di partenza è documentale. La messa in scena è costruita, ma si mantiene aderente alle testimonianze. Gli attori – tutti di origine palestinese – non recitano battute inventate, ma riprendono dialoghi realmente pronunciati. La loro interpretazione si basa sulla memoria emotiva, non su un copione tradizionale.
Un progetto condiviso
Il film The Voice of Hind Rajab è stato realizzato con la collaborazione della Palestine Red Crescent Society, che ha messo a disposizione la registrazione originale della chiamata. La madre di Hind Rajab ha dato il proprio consenso alla realizzazione, dopo un confronto diretto con la regista. Il processo creativo ha incluso scambi approfonditi con le persone coinvolte nell’evento, che hanno contribuito a definire l’approccio narrativo. La regista ha dichiarato di aver posto il consenso della madre come condizione imprescindibile per l’avvio della produzione.
Una forma senza etichetta
Dal punto di vista formale, il film The Voice of Hind Rajab non si colloca in un genere definito. È un film costruito con attori, ma fondato su una registrazione autentica. Non si presenta come documentario in senso stretto, né come fiction nel senso convenzionale del termine. La regista definisce il progetto come una trasmissione di memoria: un’opera che non ha l’obiettivo di raccontare una storia nuova, ma di dare spazio a una voce registrata e alle esperienze di chi l’ha ascoltata in diretta.
Nel suo insieme, The Voice of Hind Rajab si configura come un film che mette al centro un evento reale, una registrazione audio e il tempo dell’attesa. L’obiettivo non è ricostruire ciò che è accaduto nei dettagli, ma mantenere attiva una traccia sonora. La narrazione non chiude, non commenta e non risolve. Si limita a far ascoltare ciò che è stato detto, registrato, vissuto. In un sistema di comunicazione globale che tende alla sintesi e alla dimenticanza, questo tipo di operazione si inserisce come un tentativo di conservazione.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di The Voice of Hind Rajab può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Filmografia
The Voice of Hind Rajab
Drammatico - Tunisia, Francia 2025 - durata 89’
Titolo originale: The Voice of Hind Rajab
Regia: Kaouther Ben Hania
Con Amer Hlehel, Clara Khoury, Motaz Malhees, Saja Kilani
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