Napoli, Pompei, il Vesuvio e le rovine sommerse di Baia, ovvero luoghi segnati dal tempo, in cui passato e presente si toccano: Sotto le nuvole, il nuovo film di Gianfranco Rosi, si sviluppa lungo queste traiettorie. Girato in bianco e nero, costruito nel corso di tre anni di riprese, il film attraversa un territorio in cui archeologia, memoria, vita quotidiana e osservazione convivono.


Tra i Campi Flegrei e il mare, tra la Circumvesuviana e i quartieri popolari, la cinepresa si sofferma su volti, situazioni e paesaggi. Non c’è una narrazione lineare: lo sguardo si muove per frammenti, in una struttura che sembra emergere dal tempo stesso.


Al cinema dal 18 settembre con 01 Distribution.

Gianfranco Rosi
Sotto le nuvole (2025) Gianfranco Rosi

Cronache dal fronte invisibile del presente

Nel territorio che si estende intorno al Vesuvio, la storia antica convive con la realtà contemporanea. Il film Sotto le nuvole segue persone e luoghi, senza un ordine gerarchico, in una progressione che lascia spazio all’osservazione.


Titti, un maestro di doposcuola, tiene lezione in uno spazio ricavato dietro un negozio. I vigili del fuoco rispondono a richieste, parlano con i cittadini, agiscono. Gli archeologi giapponesi raccolgono semi, sedimenti, resti nella Villa Augustea. Maria Morisco, archeologa del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, lavora nei sotterranei tra i reperti non esposti, mentre Giorgio Albano li fotografa.


Nel porto di Torre Annunziata, una nave siriana scarica grano proveniente dall’Ucraina. Le forze dell’ordine si muovono nei cunicoli del sottosuolo, inseguendo le tracce dei tombaroli. Intorno, la Circumvesuviana unisce luoghi, persone, visioni.


Il film attraversa questi ambienti lasciando che la macchina da presa raccolga elementi senza una direzione univoca, costruendo un mosaico di esistenze, spazi, forme di presenza.

Devoti al tempo

Nel retro di un negozio, Titti organizza un doposcuola per bambini e adolescenti. Il suo ruolo è definito da piccoli gesti quotidiani, da una relazione continua con un gruppo eterogeneo. L’ambiente che lo circonda è semplice, abitato da voci giovani e situazioni ordinarie.


Maria Morisco lavora nei sotterranei del MANN, tra reperti non destinati all’esposizione. Il suo lavoro si concentra su frammenti, statue, resti dimenticati. Giorgio Albano fotografa questi materiali, documentando fasi di restauro e catalogazione. Le loro attività si svolgono lontano dalle sale aperte al pubblico, in ambienti segnati dal deposito e dalla stratificazione.


Un gruppo dell’Università di Tokyo scava da vent’anni nella Villa Augustea. Il loro lavoro si concentra su resti organici, tracce minime, elementi che appartengono alla dimensione della quotidianità antica. Il film li mostra in gruppo, intenti in un lavoro di ricerca e analisi che si ripete nel tempo.


Sergio, Maria e Giuseppe sono operatori del soccorso, vigili del fuoco. Nel film Sotto le nuvole li si osserva mentre ricevono richieste, offrono spiegazioni, agiscono quando necessario. I dialoghi che intrattengono non seguono sempre un filo logico apparente: la loro funzione sembra estendersi oltre l’intervento tecnico.


Il film mostra anche un magistrato mentre segue operazioni legate alla tutela del patrimonio archeologico. Le sue riflessioni si alternano a scene in cui le forze dell’ordine percorrono gallerie sotterranee, ambienti scavati e irregolari, al centro di indagini su scavi e trafugamenti.


Ufficiale a bordo della nave siriana Mv Amira Ilham II, Aboud racconta, infine, il trasporto di grano ucraino verso la Campania. Il suo intervento collega elementi geografici distanti e introduce una dimensione logistica, materiale, che tocca il sistema alimentare e il Mediterraneo.

scena
Sotto le nuvole (2025) scena

Il visibile e l’invisibile

Il concetto di devozione ricorre nel film Sotto le nuvole in diverse forme: religiosa, civile, scientifica. Il termine viene esteso anche al lavoro, alla cura, alla responsabilità. I devoti striscianti della Madonna dell’Arco rappresentano l’aspetto più rituale, ma la devozione si manifesta anche nel gesto ripetuto, nel dettaglio osservato, nella cura prestata agli oggetti e alle persone.


Il tempo non è lineare. Si manifesta come accumulo, deposito, sedimentazione. Ogni luogo filmato – dai depositi museali alle sale abbandonate dei cinema – sembra appartenere a una cronologia multipla. La macchina da presa si sofferma sui segni lasciati dal tempo, senza guidare lo spettatore verso una lettura univoca.


Napoli e il territorio vesuviano vengono attraversati come se fossero strati sovrapposti. Il film non separa la superficie dal sottosuolo, il paesaggio urbano dai reperti archeologici, la modernità dalla storia. La città è vista come un insieme in cui convivono elementi di epoche diverse.


Sotto le nuvole
si colloca in uno spazio di confine tra osservazione e costruzione. Le situazioni appaiono spontanee, ma organizzate attorno a presenze precise. I gesti e le parole delle persone filmate sono integrati in un disegno complesso, dove ogni singolo momento resta aperto all’interpretazione.

Il vulcano come dio muto

Il Vesuvio compare in molte inquadrature, ma più che una presenza visiva continua, è una figura simbolica. La sua vicinanza geografica e culturale definisce il territorio. Sotto le sue nuvole si muovono storie diverse, ognuna legata a un’idea di tempo, di eredità, di permanenza.


Il film Sotto le nuvole non propone una narrazione chiusa, ma una rete di connessioni tra persone, luoghi, memorie. Il lungometraggio non chiude, non conclude: lascia aperto uno spazio, forse di ascolto, forse di interrogazione. La cinepresa registra, osserva, attende.


In questo senso, la macchina del tempo non è solo quella dei vulcani o dei musei, ma anche quella del cinema.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Sotto le nuvole può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Sotto le nuvole

Sotto le nuvole

Documentario - Italia 2025 - durata 115’

Regia: Gianfranco Rosi

Al cinema: Uscita in Italia il 18/09/2025