A Remis, il piccolo paese montano noto come “il più felice d’Italia” in cui è ambientato il film La valle dei sorrisi, nessuno piange più. Tutti sorridono, parlano con gentilezza, vivono in armonia. Ma dietro questa perfezione si cela un rituale settimanale: gli abitanti si raccolgono attorno a Matteo, un ragazzo quindicenne che, secondo la comunità, è in grado di guarire ogni ferita con un abbraccio.
Con questa premessa narrativa, il terzo lungometraggio di Paolo Strippoli, tratto dalla sceneggiatura L’angelo infelice, vincitrice del Premio Solinas, segue l’arrivo a Remis di Sergio, un insegnante segnato da un passato doloroso, in cerca di un nuovo inizio. L’apparente serenità del paese lo colpisce, ma ben presto scopre che quell’equilibrio ha un costo.

Matteo e Sergio
Sergio, interpretato nel film La valle dei sorrisi da Michele Riondino, non arriva a Remis solo per motivi professionali: il suo è anche un tentativo di riempire un vuoto personale. Matteo, interpretato da Giulio Feltri, è il fulcro della vita del villaggio: adolescente queer, silenzioso e carismatico, attorno a lui si costruisce un culto collettivo.
Secondo il regista, Matteo rappresenta una figura ambivalente, allo stesso tempo simbolica e umana. Strippoli lo descrive come “una figura cristologica e anticristica insieme”, modellata dallo sguardo degli altri più che da se stesso.
Il legame tra Sergio e Matteo si sviluppa lungo un percorso complesso. La loro relazione evolve tra tensione e necessità reciproca. Strippoli ha dichiarato di voler indagare la paternità come “forma ambigua di protezione”: nel film, Sergio e Matteo finiscono per essere riflessi l’uno dell’altro.
Giulio Feltri, al suo debutto, interpreta Matteo con un approccio volutamente distante dalla performance costruita. Il regista lo definisce “impreciso e autentico”, coerente con il tono del film. Accanto a lui, Michele Riondino e un cast corale composto da Paolo Pierobon, Romana Maggiora Vergano e altri, contribuiscono a delineare un microcosmo che si definisce attraverso le relazioni.
Remis: una comunità sospesa
Il villaggio di Remis non fa solo da sfondo al film La valle dei sorrisi, ma agisce come un vero e proprio personaggio collettivo. La comunità è descritta come un organismo che ha scelto di cancellare il dolore, costruendo attorno a Matteo un meccanismo di rimozione condivisa. Per il regista, “abituarsi alla serenità può essere più pericoloso che convivere con la sofferenza”.
Lo stile visivo del film punta alla verosimiglianza. I sorrisi non sono caricaturali: l’intento dichiarato è quello di costruire un contesto credibile, familiare. Strippoli spiega di aver voluto che Remis sembrasse un luogo reale, riconoscibile anche al di fuori del racconto cinematografico.
Due traiettorie
Il film La valle dei sorrisi intreccia due traiettorie di crescita: quella di Matteo, alla ricerca della propria identità in un contesto che lo vuole salvifico; e quella di Sergio, che nel tentativo di salvare Matteo si confronta con i propri limiti emotivi. Il film esplora il confine tra amore e bisogno, tra protezione e controllo.
Il racconto gioca volutamente sull’ambiguità: Matteo è vittima o guida spirituale? Simbolo o individuo? La sceneggiatura lascia aperte le interpretazioni. Secondo Strippoli, nessun personaggio è completamente innocente o colpevole, e la complessità morale resta centrale fino alla fine.
Il dolore
Secondo quanto emerge dalle dichiarazioni del regista, il film La valle dei sorrisi affronta tematiche legate alla rimozione del dolore, alla crescita individuale, alla costruzione di identità collettive e alla manipolazione affettiva. L’opera si muove sul confine tra simbolismo e realismo, e mette in scena un horror che non si basa su minacce esterne ma su dinamiche interne e psicologiche.
Strippoli lo definisce “un racconto sul bisogno disperato di appartenere”, che si interroga su ciò che si sacrifica per sentirsi accettati. L’opera si conclude senza offrire risposte semplici, lasciando aperto lo spazio per riflessioni sul dolore, sull’identità e sul significato della felicità apparente.
Al cinema dal 17 settembre con Vision Distribution.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di La valle dei sorrisi può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.
Filmografia
La valle dei sorrisi
Horror - Italia 2025 - durata 122’
Regia: Paolo Strippoli
Con Michele Riondino, Romana Maggiora Vergano, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Giulio Feltri
Al cinema: Uscita in Italia il 17/09/2025
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