In maniera abbastanza esplicita, la quarta stagione di The Bear è un’immagine dello stallo. Si tratta chiaramente della situazione in cui si trovano anche lo showrunner Christopher Storer e la sua squadra di autori, che girano intorno alla famiglia Berzatto ormai dal 2022 (un dialogo tra Sydney e zio Jimmy chiarisce qui definitivamente l’analogia tra il mondo dei ristoranti e quello del teatro e del cinema) - e allora è il momento di pensare una buona volta a un menu replicabile di serata in serata, basta con l’ambizione folle di Carmy di cambiare l’intera carta a ogni servizio.

" data-credits=
The Bear - quarta stagione

E quindi rieccoci nell’abituale alternarsi di inquadrature larghe e “orizzontali” come il pass della cucina, e primi piani stretti come l’ansia nelle viscere, con lo sfondo che scompare, quasi negato: è la formula-The Bear, funziona anche con due soli ingredienti, come imparano gli chef. Metafora a parte, il risultato è comunque un’altra stagione emozionalmente insostenibile, che affronta a cuore aperto la questione della paura che ci attanaglia tutte e tutti, in una maniera o nell’altra, in un momento o in un altro della vita: e davvero se non sapete di cosa stiano parlando i personaggi quando cercano affannosamente di trovare parole smozzicate per raccontare il loro rapporto quotidiano con la paura, non so bene di cosa altro potremmo parlare noi ora, riguardo a The Bear.

" data-credits=
The Bear - quarta stagione

Comunque: per farvi stare un po’ tranquilli, c’è dentro anche un sacco di cinema, dagli squarci su Chicago ai film che passano sui televisori dei protagonisti (da Ricomincio da capo Quel treno per Yuma versione Delmer Daves, e poi il poster di Gli amici di Eddie Coyle che fa capolino, e le citazioni da Ridley Scott e William Friedkin...), fino ai “pezzi di bravura” inequivocabilmente cassavetesiani, come diciamo sempre (il monologo straziante di mamma Jamie Lee Curtis mai così in zona Gena Rowlands), o l’episodio-lungo-come-un-film che sembra un Jonathan Demme “matrimoniale”.

" data-credits=
The Bear - quarta stagione

Il tentativo è con ogni evidenza quello di passare dal “bear” ai “bears”, come dice il selfie di gruppo che arriva in chat, dando attenzione alle traiettorie delle varie figure che girano intorno a Carmy e Richie, una modalità che rinnova il lascito “letterario” sulla serie dato dalla cosiddetta epoca della peak tv (qualcuno prima o poi dovrà notare quanto The Bear sia debitrice delle stagioni migliori di E.R. - Medici in prima linea...): ma il focus è soprattutto sulla Syd di Ayo Edebiri, che si porta sulle spalle il ruolo di personaggio confessionale addirittura per la figlia preadolescente della cugina parrucchiera. Di nuovo, sono e siamo un’umanità in stallo, bloccati sotto il tavolo di una sala da cerimonie che diventa rifugio aperto, o dietro la porta di una cella frigorifera, dentro un magazzino a fumare di nascosto o per un attimo di quiete condivisa sul letto con chi amiamo. «Tutto nella vita dura solo per un po’», come dice Richie citando Philip K. Dick, e di nuovo, non so cos’altro ci sia da aggiungere. «Save it for later...».

Autore

Sergio Sozzo

Sergio Sozzo è il direttore editoriale di sentieriselvaggi.it. Ha pubblicato saggi su Stallone, Shyamalan, Lav Diaz, Schoedsack, Alice Rohrwacher, Corso Salani, Miyazaki. Ha curato e condotto trasmissioni sul cinema per radio e web tv. Tiene corsi sulla critica, sul giornalismo cinematografico, sulle culture digitali. È stato aiuto regista di Abel Ferrara per il documentario Piazza Vittorio.

La serie tv

locandina The Bear

The Bear

Commedia - USA 2022 - durata 29’

Titolo originale: The Bear

Creato da: Christopher Storer

Con Rob Reiner, Jeremiah Latrell Caldwell, David Zayas, Bob Odenkirk, Jon Bernthal, Christopher Storer

in streaming: su Disney Plus