Con il film La famiglia Leroy, al cinema dal 25 settembre con Wanted, il regista e sceneggiatore Florent Bernard firma il suo esordio nel lungometraggio, portando sullo schermo una commedia familiare che affonda le radici nella sua stessa biografia, oscillando tra comicità e malinconia, tra momenti grotteschi e riflessioni intime. Un film che si presenta come un tentativo di decostruzione affettuosa della famiglia nucleare, osservata nel momento della sua disgregazione.

Lily Aubry, Hadrien Heaulme, Charlotte Gainsbourg, José Garcia
La famiglia Leroy (2024) Lily Aubry, Hadrien Heaulme, Charlotte Gainsbourg, José Garcia

Il weekend dell’ultima possibilità

Sandrine e Christophe Leroy, i due protagonisti del film La famiglia Leroy, sono sposati da vent’anni e hanno due figli ormai adolescenti, Loreleï e Bastien. Quando Sandrine comunica al marito la decisione di divorziare, Christophe, colto di sorpresa, rifiuta di arrendersi e decide di mettere in atto un’ultima, disperata strategia: un weekend “terapeutico” che ripercorre i luoghi simbolici della loro storia familiare, con l’intento di riaccendere la fiamma e salvare il matrimonio.


Il risultato, però, è tutt’altro che idilliaco. Il viaggio, scandito da equivoci, scontri, rivelazioni e goffi tentativi di riavvicinamento, si trasforma in un’esplorazione dolorosamente comica della distanza emotiva tra due persone che un tempo si amavano.

Un microcosmo familiare in crisi

Nel film La famiglia Leroy, Sandrine (Charlotte Gainsbourg) è una donna emotivamente esausta, bloccata in una routine che l’ha consumata. Non si tratta di un gesto impulsivo: il desiderio di separazione matura da tempo in lei, ma il coraggio di agire arriva solo ora che i figli stanno per lasciare il nido. Vende viaggi da sogno, ma non ne ha mai vissuto uno con suo marito. Il suo stato mentale si riflette in piccoli dettagli (come le lattine che esplodono ogni volta che le apre), simboli della pressione che la opprime.


Christophe (José Garcia) è un uomo nostalgico, incapace di comprendere davvero ciò che sta succedendo. Vive ancorato ai ricordi, convinto che basti riviverli per ricostruire ciò che è andato perduto. Il suo progetto romantico e un po’ patetico di “rievocazione sentimentale” lo rende una figura tragicomica: un “perdente magnifico” che agisce con determinazione puerile, incapace però di affrontare davvero il presente.


I figli, Loreleï (Lily Aubry) e Bastien (Hadrien Heaulmé), assistono alla disgregazione del nucleo familiare con una miscela di distacco e confusione. Lontani dalla retorica dei figli traumatizzati, sono adolescenti disillusi ma non cinici. La frase “Siamo i Leroy” detta con fatalismo sintetizza la loro iniziale rassegnazione. Ma è proprio attraverso il fallimento del piano del padre e l’onestà emotiva della madre che riusciranno a trovare una nuova forma di equilibrio.


Tra i personaggi secondari spiccano il nonno Marcel (Luis Rego), figura filosofica e ironica, e una serie di figure comiche (amici, conoscenti, clienti) che, con i loro inserti di umorismo puro, contribuiscono a rendere il film un’alternanza di leggerezza e profondità.

José Garcia, Charlotte Gainsbourg
La famiglia Leroy (2024) José Garcia, Charlotte Gainsbourg

Nostalgia, comunicazione, transizione

Il cuore pulsante del film La famiglia Leroy è il tema della comunicazione o meglio, della sua assenza. I membri della famiglia Leroy non si parlano davvero, ciascuno è rinchiuso nel proprio silenzio, nelle proprie frustrazioni. Christophe, incapace di verbalizzare i suoi sentimenti, si rifugia nei gesti. Sandrine parla, ma nessuno l’ascolta. I figli osservano, ma non sanno a chi rivolgersi.


Altro tema centrale è quello della nostalgia: Christophe è l’incarnazione dell’uomo che guarda al passato con occhi idealizzati, rifiutando di accettare la trasformazione dell’amore nel tempo. Il film non condanna né assolve, ma mostra il peso della memoria come elemento che può tanto unire quanto separare.


Il burnout amoroso, il senso di fallimento che accompagna la fine di una relazione di lunga durata, l’angoscia del nido vuoto, sono affrontati con delicatezza. La separazione, qui, non è uno spartiacque drammatico ma un processo doloroso e necessario. La famiglia non finisce, semplicemente cambia forma.

Un film personale e universale

Florent Bernard decide per una regia sobria ma efficace, che cerca di distinguersi soprattutto nell’attenzione ai dettagli simbolici (come la famosa lattina o la scena del karaoke), nell’uso dei luoghi ordinari (autogrill, ristoranti di catena, parcheggi) trasformati in spazi della memoria collettiva e personale. L’estetica del film, curata dal direttore della fotografia Julien Hirsch, prova a regalare momenti di inaspettata poesia anche nei contesti più banali.


Dal punto di vista narrativo, Bernard costruisce una commedia di coppia che segue la dinamica del clown blanc (Charlotte Gainsbourg) e dell’Auguste (José Garcia), un gioco di ruoli mutuato dalla tradizione circense e dal cinema di Francis Veber. Ma è anche una commedia generazionale, un racconto che guarda sia ai genitori che ai figli, in cui ognuno può riconoscersi.


Il film La famiglia Leroy è un’opera fortemente autobiografica. Bernard non si nasconde: il film è un messaggio d’amore verso i propri genitori, una riflessione sulle dinamiche familiari, sulla difficoltà di crescere e di dire “ti voglio bene” senza vergogna. Un film che tenta di colmare proprio quei vuoti che i suoi personaggi non riescono a riempire.


La conclusione non cerca facili riconciliazioni: Sandrine e Christophe non si rimettono insieme, ma trovano un nuovo modo di essere genitori, e forse, di essere se stessi. “Prendono la stessa strada ma non lo stesso cammino”, come dice il regista. Nella sua frase si racchiude il senso più profondo del film: la famiglia come legame mutevole, non vincolato a una struttura, ma radicato nella memoria, nell’ascolto, nel rispetto reciproco.

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Redazione

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Filmografia

locandina La famiglia Leroy

La famiglia Leroy

Commedia - Francia 2024 - durata 102’

Titolo originale: Nous, les Leroy

Regia: Florent Bernard

Con Charlotte Gainsbourg, José Garcia, Sébastien Chassagne, Lyès Salem, Jérôme Niel, Simon Astier

Al cinema: Uscita in Italia il 25/09/2025