Hap and Leonard

Una strana coppia del profondo Texas negli ‘80 non riesce a stare lontana dai guai e si diletta a risolvere crimini. Lui: Hap, bianco e indolente ex carcerato. E Lui: Leonard, afroamericano gay veterano del Vietnam che ama coltivare le rose.
Nella calura e nella polvere del sud, tra il razzismo diffuso, il machismo ostentato e l’ironia sboccata dei texani, Hap e Leonard, creati dalla penna di Joe R. Lansdale, affrontano nella serie televisiva che porta il loro nome la prima delle loro avventure, che comprende anche una calda donna del sud: Trudy, una bionda dal corpo da reato.

Hap & Leonard – Di cosa parla

Fine degli anni ‘80. Hap e il suo migliore amico Leonard vivono tranquilli nel caldo appiccicoso di LaBorde, in Texas, tra indolenti bevute e oziosi chiacchiericci. Hap Collins è un disilluso pacifista che ha dimenticato le lotte sociali degli anni ‘60 e il passato da carcerato per essersi rifiutato di servire la patria nella guerra del Vietnam e vuole solo vivere tranquillo. Ma il passato si ripresenta sotto le spoglie della prorompente Trudy, sua ex moglie durante gli anni della contestazione, ancora estremamente avvenente, che gli chiede di recuperare il bottino di una rapina da mezzo milione di dollari, sottraendolo a una banda di criminali balordi e violenti. Hap e l’inseparabile Leonard Pine accettano e finiscono dritti in una spirale di violenza dalla quale faranno fatica a districarsi.
La prima stagione della serie dedicata agli antieroi texani Hap e Leonard dello scrittore di culto Joe R. Lansdale, è tratta da Una stagione selvaggia, il primo libro della fortunata serie di romanzi dedicati ai due personaggi, uscito nel 1990.
La serie accompagna lo spettatore nelle paludi del sud degli Stati Uniti, in Louisiana, dove il razzismo ancora non è stato estirpato e l’arretratezza culturale di luoghi lasciati all’abbandono sociale diventano il calderone da cui emergono violenza senza senso e disillusione. In luoghi fatiscenti bloccati in un perenne stato di indigenza e abbandonati dal sogno americano, la rassegnazione al degrado causa picchi di aberrazione verso i quali la coppia Hap e Leonard non riesce a essere insensibile, facendosi carico del fardello di risolvere le cose, anche se a modo loro. Un po’ per noia, un po’ per un residuale senso del giusto che li anima, affrontano le avventure, questa loro prima compresa, con la fanciulla spregiudicatezza di chi le ha viste davvero tutte e non ha timore di nulla. Ciò che rende irresistibile il rapporto buddy buddy che lega Hap e Leonard, è la classica coincidenza degli opposti: non potrebbero essere più diversi – essere nero e gay come Leonard nel Texas degli anni ’80 significa sfidare sfacciatamente ogni pregiudizio – e al contempo più uniti di due fratelli. Il loro rapporto di amicizia è scandito da bevute e lunghe chiacchierate dove tutto lo sboccato slang texano si riempie di umorismo sardonico, nostalgia disillusa e ironia, tanto da rendere qualsiasi scambio di battute memorabile. Nella serie il punto di vista è quello di Hap ma la coppia dimostra di funzionare molto bene sullo schermo alternando i dialoghi che li hanno resi famosi sulle pagine dei libri – anche se edulcorati per la platea televisiva - ad improvvise accelerazioni violente e flashback sui rispettivi background così da superare la bidimensionalità dei personaggi e rendere le loro azioni, benché estreme, giustificate. A legare il tutto è la musica: la colonna sonora alterna autori country del calibro di Patsy Cline e Hank Williams, i preferiti da Hap e spesso citati nei libri, mentre la bellissima sigla iniziale è composta graficamente come i flani di cinema da drive-in perfettamente in linea con il mood creato da Lansdale nei suoi romanzi. Per i puristi del dettaglio si conferma la presenza assidua anche dei biscotti alla vaniglia e della Dr.Pepper, vero e unico pasto del cowboy Leonard.