Fin dalle prime opere che ho visto non ho potuto che amare un regista come John Carpenter. Perchè è uno dei pochi che nel corso della sua lunga carriera ha messo sempre passione nei suoi film, non ha mai rinunciato a portare avanti le sue idee e il suo stile in ogni pellicola (l'idea dell'assedio che ricorre praticamente in tutti i suoi film e la concezione di società malata e corrotta per esempio) e ogni suo lavoro, per quanto qualcuno possa non essere riuscito a pieno, ha sempre degli elementi geniali che ti fanno esclamare "Qui si vede dove sta la differenza fra lui e gli altri". Essendo anche nella mia personale top 5 di registi, mi sono sentito in dovere di dedicargli una playlist. Aspettiamo un tuo nuovo film geniaccio!
L'unico remake che abbia visto che considero un capolavoro assoluto, sia dal punto di vista tecnico che da quello narrativoemotivo. Carpenter si muove meravigliosamente negli spazi angusti della base artica dove si svolge una vicenda che definire angosciosa è dire poco. Perfetta quindi la regia, perfetta la fotografia, ma una menzione particolare la meritano gli effetti speciali: la prima volta che lo vidi sono rimasto davvero impressionato da come degli effetti (creati senza la cg) fossero così realistici, così tremendamente plausibili da far rivoltare lo stomaco. E forse è anche merito dell'atmosfera che Carpenter riesce appunto a creare e a sostenere per tutta la durata del film; un'atmosfera di diffidenza, di paura, di odio, facendoci capire che nessuno si può più fidare di nessuno.
Come si può definire questo film? Per me è un vero e proprio incubo a occhi aperti. Oscuro, crudele, folle (appunto), senza speranza: una spirale di eventi da cui è impossibile sottrarsi per il povero protagonista interpretato da un Sam Neil in stato di grazia. Sceneggiatura di ferro che permette a un incubo meraviglioso di prendere vita sullo schermo, girato, montato e fotografato benissimo, colonna sonora composta dallo stesso Carpenter che è una cornice perfetta. Ma la cosa che ho amato davvero alla pazzia è il finale: una sequenza metacinematografica che non riesco più a togliermi dalla testa, e credo che mi rimarranno per sempre stampate in mente le sensazioni che ho provato vedendola la prima volta. Ogni secondo di quella scena è da prendere e far vedere a chi vuole imparare a fare Cinema: dovete vedere questo film, senza se e senza ma. Sennò siete proprio folli!
Ok, non ha i migliori effetti speciali di sempre. O la miglior regia, o la miglior fotografia, o i migliori interpreti. Ma qui Carpenter riesce a portare avanti un concetto, un'idea, una critica all'intero sistema in maniera talmente coerente, talmente potente da rimanere totalmente spiazzati, estasiati, e perciò poco importa degli effetti o della trama in sè. Essi Vivono è un concentrato di bombe che, man mano che il film avanza, vengono scagliate senza pietà contro un sistema corrotto, malato, che avrebbe bisogno davvero di essere ripulito. Attraverso la metafora di un futuro distopico (neanche tanto diverso dal nostro) e di una genialata dopo l'altra Carpenter non fa che raffigurare il nostro di mondo! I perfidi alieni e i messaggi subliminali del film esistono eccome, solo sottoforma di esseri umani tangibilissimi e banali cartelloni pubblicitari. Un film che vi farà aprire gli occhi. Essi Vivono, Noi Dormiamo.
Capolavoro dello slasher, cult assoluto, Halloween è un film fondamentale che ogni cinefilo che si rispetti dovrebbe aver visto. Solo il primo piano sequenza basterebbe per surclassare tutti gli pseudo-horroretti di oggi, ma è tutto il film che funziona alla grande. Michael Myers è inequivocabilmente la figura del serial killer psicopatico tipo, il quale diverrà poi caposaldo del genere slasher. Tutte le sequenze di morte sono orchestrate benissimo e la tensione che si viene a creare è davvero tangibile. Ancora una volta finale geniale, ancora una volta colonna sonora del Maestro usata come si deve, ancora una volta capolavoro.
Quasi mai citato fra i migliori, ho adorato questo horror in perfetta sintonia con lo stile e le idee Carpenteriane. Ritorna il suo concetto di assedio (proposto in Distretto 13, The fog, La cosa, lo stesso Essi Vivono se vogliamo) , ritorna la critica a una società malata, ma senza risultare ripetitivo. Anzi, ogni volta il suo lavoro porta a nuovi risvolti, e in questo Prince of Darkness troviamo una concezione del male meravigliosa e sviluppata altrettanto bene, oltre che a un interessante intreccio temporale che viene svelato solo alla fine. Dal lato tecnico ormai è assodato che Carpenter sia impeccabile, davvero belli anche il trucco e gli effetti. Per l'ennesima volta voglio calcare sul fatto che il finale è allucinante, pieno di pathos e in bilico fino all'ultimo. Non potete farvi sfuggire questa perla!
Cosa si può dire... La vera fantascienza distopica parte da qui, da questa pellicola ormai entrata nel mito, che vede forse l'anti-eroe per eccellenza RusselSnake Plskeen cimentarsi in una missione davvero ardua in una Manhattan ormai diventata terra di nessuno. Mi vorrei soffermare proprio sulla figura di Snake che reputo fantastica; interessante è anche vedere in che modo si relaziona sia coi suoi superioriaguzzini (con i quali non cambierà idee o modi di fare perseverando fino alla fine )che con i bizzarri personaggi che incontra durante la sua missione (forse gli unici in grado di smuovere qualcosa in lui). Se cercate vera fantascienza, vera azione, insomma, vero Cinema, Fuga da New York fa per voi.
Altro cultissimo, altra collaborazione con Russel, Grosso Guaio a Chinatown l'ho apprezzato non come i sopracitati, ma comunque lo ritengo un'ottima forma di intrattenimento. Ritorna la figura dell'anti-eroe (o eroe involontario), che pur nella sua pochezza e stupidità si rivela l'unico che può salvare la situazione: proprio per questo mi sono affezionato un sacco al protagonista Jack Burton. Da menzionare l'ambientazione e ancora una volta le trovate disseminate per tutto il film, forse il più fantasioso, variegato e fuori dagli schemi del grande John.
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