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HAL 9000: «Mi dispiace Frank, forse ti è sfuggito: Regina in f3, Alfiere mangia Regina, Re mangia Alfiere, scacco matto».
di Utente rimosso (mike patton) ultimo aggiornamento
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HAL 9000: «Mi dispiace Frank, forse ti è sfuggito: Regina in f3, Alfiere mangia Regina, Re mangia Alfiere, scacco matto».


 
Qualche giorno fa ho rivisto Entr’act di René Clair, e nel guardare la partita a scacchi tra Man Ray e Marcel Duchamp, mi sono chiesto in quanti film compare la scacchiera, quali registi, oltre a René Clair hanno evidenziato il gioco degli scacchi?
Ho fatto una ricerca che mi ha stimolato a fare questa play, scegliendo i film dove gli scacchi sono ‘protagonisti’, ma anche film dove essi dovunque siano sistemati, e anche se appaiono per pochi secondi, lasciano il segno.
 
Non tutti sono film riusciti, ma tutti hanno come protagonisti gli scacchi.
 
 
 
Scacchi protagonisti
 
 
Entr'acte Francia, 1924. (20 minuti, bianco e nero, muto). Regia: René Clair. Sceneggiatura: Francis Picabia. Fotografia: Jimmy Berliet (operatore). Musica: Erik Satie. Entr’acte è un film realizzato da René Clair e che era destinato ad essere diffuso nell'intervallo di Relâche, balletto dadaista di Jean Börlin e Francis Picabia, su musica di Erik Satie, al Théâtre des Champs-Élysées, da parte dei Balletti Svedesi di Rolf de Maré. Si ipotizza che l'idea di questa proiezione tra due atti del balletto sia stata suggerita da Erik Satie stesso. Il film è girato nel giugno del 1924, con una distribuzione che si rivela oggi prestigiosa: oltre a Erik Satie e Francis Picabia stessi, si possono riconoscere Jean Börlin, Marcel Duchamp (che gioca agli scacchi con Man Ray), Marcel Achard, Rolf de Maré, Georges Charensol, Georges Auric, Kiki di Montparnasse. [Vedi opinioni di Carlos Brigante, Zarathustra, Valien88]
 
 
La febbre degli scacchi (Šhakhmatnaya goryachka, 1924), scritto (insieme a Nikolai Shpikovsky) e diretto da Vsevolod Pudovkin, fu “girato durante il Torneo Internazionale di scacchi di Mosca del 1925, che vide la partecipazione dei più grandi campioni dell'epoca, tutti immortalati nella pellicola, con un piccolo ruolo nel cast per il detentore del titolo mondiale, il cubano José Raúl Capablanca. Divertente e atipica (per il cinema sovietico) commedia, quasi ai limiti dell'irriverenza, che trasforma, grazie al ritmo trascinante e ad una messinscena formalmente deliziosa e ricca di gag travolgenti, il taglio documentaristico delle sequenze iniziali in una sfrenata ed esilarante esplorazione delle follie scatenate dall'ossessione per il gioco degli scacchi. Tra gli attori, nel ruolo di un ladro, anche il futuro regista Boris Barnet.” (Vedi opinioni FABIO1971 e Stalker63) [Stalker63 corregge molte imprecisioni della scheda del database]
 
 
Le Joueur d'échecs, 1927, regia di Raymond Bernard, è tratto da un racconto di Henry Dupuis-Mazuel, con Pierre Blanchar, Charles Dullin and Édith Jéhanne. Nel 1776, sotto il regno di Caterina La Grande – che aveva conquistato la Russia e si era annessa la Polonia e la Lituania,  il nobile gentiluomo polacco Boleslas Vorowski, capo della resistenza alla regina imperialista, sconfitto, Vorowski si dà alla macchia. Conquista la libertà, grazie all’incontro con l’inventore von Kempelen che ha costruito il Giocatore di scacchi, un automaton (androide) giocatore invincibile di scacchi. In realtà, all’interno della macchina, si nasconde lo stesso Boleslas. Un “art film” sontuoso, tradizionale, nonostante l’uso della camera a mano, rispetto ai coevi film sperimentali di Murnau o Lang.   
 
 
Il mistero dell’alfiere nero (The Bishop Murder Case, 1930) di David Burton, tratto dall’omonimo romanzo di S.S. Van Dine (al secolo Willard Huntington Wright), è uno dei migliori film in cui agisce il memorabile investigatore snob Philo Vance, interpretato da Basil Rathbone (noto per avere dato corpo in molti film al segugio di Baker Street). Una curiosità: in una particina appare il futuro grande filmaker Delmer Daves. Philo Vance investiga su un killer seriale che uccide esclusivamente sfortunati appassionati di scacchi, lasciando come ‘firma’ “l’alfiere” vicino al corpo delle vittime.
 
 
Scacco alla regina (Le Joueur d'échecs), Francia, 1938, regia di Jean Dréville. Con Paul Cambo, Micheline Francey, Conrad Weidt. Remake (con l’avvento del sonoro) del film di Raymond Bernard del 1927. La vicenda si svolge in Francia nella seconda metà del XVII secolo (cioè nel l775 circa) e vede come protagonista il famoso 'Automa di Kempelen', misterioso congegno ideato appunto dal barone ungherese W. von Rempelen, uno dei massimì esperti dell'epoca in ingegneria meccanica. Il film di Jean Dreville si differenzia da quello di Bernard (espressionista) per la spettacolarità ante-litteram di vago sapore thriller.
 
 
Sherlock Holmes di fronte alla morte (Sherlock Holmes Faces Death, 1943), regia di Roy William Neill con Basil Rathbone (Sherlock Holmes) e Nigel Bruce (Dott. Watson). Tratto dal racconto The Musgrave Ritual di Arthur Conan Doyle ed è uno dei pochi film di Sherlock Holmes fatti con una seria attenzione a non tradire il racconto di Conan Doyle. Siamo in tempo di guerra: nel castello nel quale da centinaia di anni i lord di Musgrave abitano, adibito a ricovero per i convalescenti, il dottor Watson presta servizio come volontario. Una serie di delitti, che sono stati commessi in quel luogo, richiede la competenza e l’intuizione di Sherlock Holmes. La chiave del plot sono gli scacchi. Sherlock Holmes risolverà questo nuovo enigma grazie alla sua abilità scacchistica, considerando le persone come pezzi di un problema.  
 
Charlie Chan in The Chinese Cat , 1944, regia di Phil Rosen (dal romanzo omonimo dello scrittore Earl Derr Biggers), con Sidney Toler nella parte del detective con gli occhi a mandorla. Sidney Toler interpretò 22 film come Charlie Chan, subentrando a Warner Oland (16 film) e seguito da Roland Winters (6 film). Chan deve risolvere il caso di  Thomas P. Manning, uomo d’affari e esperto di scacchi, ucciso misteriosamente in una camera chiusa. Il cadavere ha tra le mani alcuni scacchi.
 
 
Il settimo sigillo (Det Sjunde Inseglet, 1957) di Ingmar Bergman con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Bengt Ekerot, Bibi Andersson, Nils Poppe. La più celebre partita a scacchi della storia del cinema: antagonista, la Morte. Reduce dalle Crociate, il cavaliere Antonius Block torna in patria trovandovi però solo miseria e sgomento. La peste miete le sue vittime senza pietà, e anche sulla strada di Block, ormai svuotato di ogni fede, si para una nera figura: è la Morte in persona, venuta a reclamare la sua anima. Ma Block chiede tempo: accetterà di giocarsi la vita in una partita a scacchi, mentre l’incontro con una famiglia di artisti di strada gli restituisce la speranza.
 
 
Scacco alla follia (Schachnovelle, 1960),  è ispirato alla Novella degli scacchi di Stefan Zweig che è l’ultimo romanzo scritto dal grande narratore, nel 1941, prima del suicidio, avvenuto il 22 febbraio del 1942. Diretto da Gerd Oswald, interpretato da Curd Jurgens e Claire Bloom, racconta di un prigioniero dei nazisti, Monsieur B., che, nella folle passione del gioco dergli scacchi, trova il mezzo per sfuggire ai suoi carcerieri. Libero, si ritrova, in seguito, a disputare la sua ultima partita contro il campione Czentovic, una partita affascinante e derisoria. Quando il romanzo fu pubblicato a Stoccolma nel 1943, Stefan Zweig, disperato per le vittorie del nazismo, si era già suicidato l’anno precedente in Brasile, insieme alla sua donna. Le joueur d'échecs appare, infine, come una confessione della disperazione degli intellettuali al tempo del nazismo
 
 
Les Créatures, 1966, Francia/Svezia, 1966, regia e sceneggiatura di Agnès Varda, con Catherine Deneuve e Michel Piccoli, è un film surreale che narra due storie di creazione: la nascita di un racconto e la vita di una coppia che culmina nella nascita del loro figlio. Gli scacchi sono usati come metafora del bene e del male e mostrano le macchinazioni e le manipolazioni della vita. Mylene (Catherine Deneuve), muta, è la moglie di Edgar (Michel Piccoli). I due vivono in un’isoletta lontana dalla costa francese, dove l’uomo sta provando a finire di scrivere un romanzo gotico. Per caso, Edgar scopre il castello di Monsieur Ducasse, un uomo anziano che macchina per sottomettere la gente al suo volere malefico. Ogni popolano è rappresentato da una figura degli scacchi su una enorme scacchiera. Edgar capisce che deve battere Ducasse agli scacchi per vincere il male. Ma il finale, - che precorre quello di Rosemary's Baby, lascia un grande margine di incertezza su chi ha realmente vinto la partita.
 
 
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) di Stanley Kubrick, con
Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester. Capolavoro insuperato della cinema di SF e del cinema tout court, 2001 contiene una sola scena di scacchi tra il computer Hal 9000 e l’astronauta Frank. Si tratta, comunque, di una scena che determina la vittoria della razionalità umana contro il dominio della ‘macchina’. 2001 è una storia dell’evoluzione umana:nella gara tra l’uomo e il computer il vincitore conquista il passo successivo verso l’evoluzione, - sempre che questa sia possibile: l’illuminista Kubrick opera, infatti, un rovesciamento della dialettica negativa di Adorno: “L’illuminismo, nel senso più ampio di pensiero in continuo movimento, ha perseguito da sempre l’obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra interamente illuminata splende all’insegna di trionfale sventura.”. Per la cronaca, la partita è stata realmente giocata nel 1913 ad Amburgo tra Roesch e Schlage. Da ricordare, per analogia, la partita a scacchi tra Deckard e i quattro replicanti in Blade Runner.
 
 
Shatranj ke Khiladi (Giocatori di Scacchi, India, 1977), regia di Satyajit Ray, con Sanjeev Kumar, Saeed Jaffrey, Amjad Khan, Richard Attenborough, Tom Alter. Lucknow, capitale del regno musulmano, anno 1856. Il re Wajid Ali Shah, interessato a coltivare i piaceri dell'arte che alle miserie della politica, rappresentate dalla Compagnia Inglese delle Indie, che lo ha costretto alla segregazione nel suo palazzo, indulge alla passione per gli scacchi, disinteressandosi di tutto e trascurando anche i doveri maritali.
 
 
Schwarz und Weiss wie Tage und Nächte. (Germania Ovest, 1978), regia di Wolfgang Petersen. Germania Ovest, 1978, con Bruno Ganz, Gila von Weitershausen, René Deltgen, Ljuba Tadic, Alexander Hegarth. Regista di film spettacolari, Peterson diresse, all’inizio della carriera, questo film per la televisione molto interessante nel quale si adombra la vita di Bobby Fischer. Bruno Ganz interpreta la parte del campione del mondo di scacchi Thomas Rosenmund, matematico e specialista di computer che sviluppa un programma in grado di vincere contro qualsiasi avversario, ma ciò non accade: di fronte al campione del mondo, il programma fa cilecca e Rosenmund precipita nella paranoia, bianca e nera come gli scacchi e come la notte e il giorno.  
 
 
 
Mosse pericolose (La diagonale du fou 1983) di Richard Dembo, con Jean-Hugues Anglade, Michel Piccoli, Alexandre Arbatt, Leslie Caron, Liv Ullmann Daniel Olbrychski. “Siamo a Ginevra nel 1983: Liebskind vecchio campione sovietico accetta la sfida di Fromm, giovane dissidente espatriato. Sono in ballo il titolo, un premio di 100 mila dollari e qualcosa di più: in un’inevitabile lettura politica del match, sembra che possa andarne di mezzo il prestigio dell Urss. Nella strana tensione astratta degli scacchi, si fronteggiano un nevrastenico e un cardiaco. […] Convinto che negli scacchi (ma solo negli scacchi?) «la minaccia è più insidiosa dell’azione», Liebskind elabora una strategia sommessa, reticente; Fromm è più scomposto, arriva in ritardo e fa gesti osceni al pubblico. […] Le 12 partite, dopo una patta di esordio, si susseguono molto combattute, la sfida conosce fasi alterne. […] Il film di Richard Dembo ha vinto non senza merito l’Oscar per il miglior titolo straniero nell’85: ripropone il grande tema della competitività planetaria in una vivida metafora.” [Tullio Kezich]
 
 
Qiwang (Il re degli scacchi, Cina 1988,drammatico, regia di Teng Wenjie, con Xie Yuan, Li Hui Il silenzioso percorso di un campione di scacchi attraverso gli anni turbolenti della rivoluzione culturale e della rieducazione nelle campagne. Dall'omonimo romanzo di Acheng, un film efficace e interessante. [Scheda FilmTv]
 
 
Scacco mortale (Knight Movies, 1992) di Carl Schenkel, con Christopher Lambert, Diane Lane, Tom Skerritt, Daniel Baldwin. Peter Sanderson, giovanissimo scacchista, ha vinto una partita ma, improvvisamente, viene aggredito dal perdente.  Anni dopo, Sanderson, che è diventato un campione di scacchi, è impegnato in un torneo internazionale. Sanderson ha una relazione con Debbie, una delle hostess del torneo che viene trovata morta: contemporaneamente Sanderson riceve una telefonata dall’assassino. Comincia così una partita mortale contro il misterioso pluriomicida. Il film ha qualche estimatore tra gli scacchisti. Diverso è il giudizio di alcuni utenti di FilmTv; “Leggendo la trama un qualunque spettatore si aspetterebbe un thriller di un certo livello, invece, personalmente, lo sviluppo, oltre che un attimo contorto, non regala emozioni e raramente desta il minimo interesse necessario per risultare appetibile. Alla fine mi sembra che lo scopo del film, prodotto da quel furbone di De Laurentis, avesse come unico obiettivo sfruttare la star del momento ... ovviamente anche Lambert non risulta particolarmente intraprendente. Mediocre.” [Superdany].  
 
 
Blitz (1994) di Doriano Spinelli - con Elena Presti, Paolo Barbieri. Blitz è un breve film presentato in concorso al Festival Cinema Giovani di Torino (novembre 1994), opera prima di Doriano Spinelli che ne ha curato soggetto e regia; interpreti Paolo Barbieri, nella parte del campione di scacchi tedesco Ufo Huebner ed Elena Presti, attrice nella parte della campionessa ungherese Zsusan Prestar. Musiche di Giuseppe Novaira, operatore Pino Mendolicchio. La trama: Al circolo scacchistico di New York la finale del campionato del mondo lampo (blitz, da cui il titolo del film). Di fronte Zsusan Prestar e Ufo Huebner. Nel corso della partita i pensieri nascosti dei due protagonisti si accavallano alle fasi del gioco, che in modo incruento rispecchia il violento antagonismo tra i due. Così, in rapide dissolvenze, ecco Huebner che immagina di uccidere Susan, mentre lei sta leggendo un libro di scacchi tranquillamente seduta in un parco. Zsusan, a sua volta, immagina di uccidere Ufo sparandogli dopo averlo imprigionato e legato. Nel frattempo sulIa scacchiera la partita continua e si risolve alla fine con la vittoria di Zsusan. I due personaggi ricordano nei nomi giocatori noti agli appassionati.  Zsusan è evidentemente ispirata dalle sorelle Polgar. [Adolivio Capece su “L’Italia Scacchistica”, marzo 1995].
 
 
Searching for Bobby Fisher (In cerca di Bobby Fisher, USA 1993, drammatico, durata 105’]   Regia di Steven Zaillian, con Joe Mantegna, Ben Kingsley, Laurence Fishburne. Un padre (Mantegna) scopre che il proprio figlio di sette anni ha una predisposizione per il gioco degli scacchi. Decide di fargli prendere lezioni da un ex grande campione (Kinsley) che paragona il talento del bambino a quello del più famoso scacchista americano: Bobby Fisher. Il bambino inizia così la sua carriera. Ma molto presto il padre si rende conto di come questo gioco si possa trasformare in una totalizzante e malsana passione che può isolare dal resto del mondo da chi ne è pervaso. È un grande rischio per il bambino che ormai difficilmente riuscirà a sottrarsi dai meccanismi del successo. Uscito al cinema col titolo Sotto scacco. Nel film c’è un riscontro con la realtà. Infatti fu proprio quello il destino di Bobby Fisher, scomparso in maniera misteriosa all’apice della sua brillante carriera. [Scheda FilmTv]
 
 
Uncovered (La tavola fiamminga). Gran Bretagna/Spagna, 1994, thruller, durata 107’. Regia di Jim McBride, con Kate Beckinsale,  John Wood, Sinead Cusack, Paudge Behan. Cosa si nasconde dietro una misteriosa frase nascosta in un quadro? Mentre sta lavorando su un dipinto di un maestro della scuola fiamminga risalente al XV secolo, Julia, giovane e capace restauratrice, fa una scoperta che ha dell’incredibile. In un cartiglio ai piedi del quadro che raffigura due nobili che stanno giocando a scacchi mentre una donna li osserva, compare la scritta in latino “Qui necavit equitem”, vale a dire “Chi ha ucciso il cavaliere”. Proprio mentre Julia inizia a cercare la soluzione dell’intrigante mistero avvengono una serie di delitti in qualche modo ricollegabili all’oscura iscrizione. Tratto dal romanzo di Arturo Pérez-Reverte intitolato La tabla de Flandes e presentato a Cannes nel 1994, il film di McBride, uno dei talenti più interessanti e discontinui del cinema americano, riesce a costruire una discreta atmosfera di mistero e tensione. Eppure, sul piano narrativo, non convince fino in fondo. [Scheda FilmTv]. “Curioso questo film, buono lo spunto, la scoperta di un omicidio avvenuto cinquecento anni fa, bella l’ambientazione la Barcellona di Gaudí, buona la regia, peccato per la sceneggiatura che perde troppi colpi con trovate e finale francamente un po’ inverosimile. Comunque la cosa più bella è sicuramente una giovanissima Beckinsale che alla fine per bravura e per bellezza regge tutta la baracca rendendo questa Tavola fiamminga un film che ti prende e si fa’ vedere fino alla fine.” [opinione di Vice 04/02/2005]
 
 
La partie d'échecs (Scacco alla regina. Belgio/Francia/Svizzera, 1994, drammatico, durata 110']   Regia di Yves Hanchar, con Catherine Deneuve, Hilde Hejinen, Denis Lavant,Pierre Richard. Strane e misteriose manovre fra alfieri, torri e cavalli. 1828: nella propria lussuosa magione, la "Marchesa" organizza un insolito torneo di scacchi, il vincitore del quale si aggiudicherà nientemeno che... la figlia della padrona di casa, Anne-Lise. Ma non è ancor detto chi sarà a compiere la mossa vincente.  Un film di discreta fattura, sufficientemente intrigante e diligentemente recitato.[Scheda FilmTv]
 
 
Fresh ( 1994) di Boaz Yakin - con Sam Nelson, Giancarlo Esposito, Samuel L. Jackson, N’Bushe Wright, Cheryl Freeman.  Fresh è un dodicenne di colore che arriva sempre tardi a scuola, ma non è colpa sua: è che a consegnare droga la mattina presto ci vuole del tempo. Di questo non sanno nulla né zia Frances, né le undici cugine con cui vive, né papà Sam che vive a Washington Square e con cui lui gioca a scacchi. Poi un giorno in uno scontro tra spacciatori resta uccisa una sua amica e Fresh decide di vendicarsi. La vendetta nei confronti dei boss della droga assomiglia realmente a una partita a scacchi.
 
 
La partita - La difesa di Luzhin (2000), regia di Marleen Gorris, dal romanzo omonimo di Vladimir Nabokov (del quale va ricordato il superbo Re, Regina e Fante), con John Turturro e Emily Watson. Alla fine degli anni ’30, il taciturno campione di scacchi Alexander Luzhin arriva in Italia per giocare la partita più importante della sua vita: liberarsi del ricordo del matrimonio fallito dei genitori, la morte della madre, il rifugio negli scacchi come passione in una vita priva di amore e di affetto. Durante la partita, Luzhin incontra Natalia, un’aristocratica russa. Natalia, colpita da Luzhin, conquistata dalla sua genialità stravagante, intreccia con lui un rapporto amoroso. La loro felicità è minacciata dall’arrivo sul posto di Valentinov, l’uomo che ha scoperto il talento di Luzhin bambino, è stato il suo tutore e si è anche arricchito alle sue spalle, per poi abbandonarlo a Budapest per seguire un altro talento. Valentinov intravede la possibilità di nuovi guadagni, e torna alla carica. Quando i due sono sul punto di sposarsi, Alexander si ammala e gli viene detto che per guarire deve abbandonare gli scacchi. Luzin si suicida. Tradurre in immagini il romanzo di un geniale scrittore come Nabokov è difficile – Kubrick docet – ma il film di Marleen Gorris riesce sul piano sentimentale più che in quello scacchistico.    
 
 
La regina degli scacchi. Italia 2001, drammatico, durata 95', Regia di Claudia Florio, con Barbora Bobulova, Ettore Bassi,Toni Bertorelli, Massimo De Rossi. Le indagini di una donna che pensa di essere stata adottata. Maria Adele giovane scacchista di talento che vive ad Ancona con il padre ha da poco perso la madre in un incidente. Durante un partita scacchi conosce Emilio cronista sportivo che le chiede un'intervista. Mentre rovista in un baule per cercare una foto da dare al giornalista Maria scopre una lettera indirizzata a sua madre, nella quale il padre si dice disposto ad adottare un figlio. Il pensiero di essere stata adottata si fa strada nella mente della ragazza che inizia a indagare. L'opera terza di Claudia Florio ha i ritmi soporiferi e la regia meccanica di un film per la Tv e la confezione di lusso non riesce a risollevare l'operazione, affossata da una direzione d'attori svogliata. [Scheda FilmTv].
 
 
Game Over: Kasparov and the Machine (2003) di Vikram Jayanti. documentario (90 minuti) - con G.Kasparov. Il match tra Kasparov e Deep Blue, tenutosi nel 1997, è riassunto con toni drammatici e cinematografici. Forse non tutti sanno che Kasparov accusò l’IBM di usare un gruppo di grandi maestri per influenzare strategicamente le decisioni del computer tramite illecite comunicazioni durante le partite. Girato durante il grande torneo di Mosca del 1925, questo breve film (20 minuti) vede la presenza tra gli attori di Capablanca, all’epoca campione del mondo.
 
 
Knight to F4 (2005) di Aaron Burnett - con Leland Burnett, Dane Reade. Ex bambino-prodigio e vincitore del campionato nazionale di scacchi giovanile, Robert Fetcher ha 24 anni e da ben 15 non tocca una scacchiera. Ma grazie ad una strana clausola del regolamento, ha diritto a disputare nuovamente un match per quel titolo, contro l’attuale campione, un ragazzino di 8 anni… Ma non sarà così facile.
 
 
Five Fingers - Gioco mortale (Five Fingers 2006) di Laurence Malkin - con Laurence Fishburne, Colm Meaney, Ryan Phillippe, Touriya Haoud, Saïd Taghmaoui, Gina Torres. Per dare il via a un programma alimentare rivolto ai bambini del terzo mondo, Martijn, un pianista olandese va in Marocco. Appena giunto in aeroporto è rapito da un terrorista che gli impone una partita a scacchi con regole perverse.
 
 
Pawn Sacrifice. Usa 2013. Biografico (in fase di sviluppo). Tobey Maguire o Ryan Gosling? Sicura la regia di David Fincher. Storia del campione di scacchi americano Bobby Fischer, protagonista del leggendario match contro Boris Spassky, ben noto per le sue dichiarazione rancorose contro gli ebrei e gli americani e per la clamorosa sortita, all'indomani dell'11 settembre, che lo spinse a scrivere una lettera di solidarietà a Osama Bin Laden.
 
                                                        Ringrazio Marcello del Campo per la collaborazione, FilmTv per le schede cui ho attinto e i numerosi utenti, oltre a quelli citati nel testo, soprattutto quelli che hanno scritto centinaia di opinioni sui capolavori 2001 e Il settimo sigillo.
 
 

Playlist film

Il settimo sigillo

  • Drammatico
  • Svezia
  • durata 96'

Titolo originale Det sjunde inseglet

Regia di Ingmar Bergman

Con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Bengt Ekerot, Bibi Andersson, Nils Poppe

Il settimo sigillo

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