Hitchcock e il sesso: un rapporto complicato e dalle mille sfaccettature. Nei film di Hitchcock, infatti, spesso il sesso e l'amore sono associati al concetto di morte, come se i protagonisti potessero raggiungere l'apice dell'eccitazione solo attraverso un controllo totale del partner. Altre volte, invece, è il feticismo che Hitchcock mette in scena, per cui l'attenzione sessuale viene rivolta non alla donna in sé, ma ad una sua caratteristica o ad un suo atteggiamento. L'origine di un rapporto così particolare con il sesso non la conosco. Forse esso è dovuto all'educazione fortemente cattolica impartita ad Hitchcock dai gesuiti, secondo la logica del ciò che è proibito è affascinante. O forse era semplicemente un modo per rendere interessanti i suoi film e, se così fosse, Hitchcock avrebbe centrato in pieno il suo obiettivo. Un'ultima precisazione prima di procedere: le citazioni che ho inserito nei commenti ai film sono tratte dai libri "Il cinema secondo Hitchcock", di Truffaut e "Io Confesso", di Sydney Gottlieb.
L'aspetto di questo film che più interessava Hitchcock era quello che lui chiamava "sesso psicologico", ossia "la volontà che spinge quest'uomo [James Stewart] a ricreare un'immagine sessuale impossibile; in poche parole, quest'uomo vuole andare a letto con una morta, si tratta di necrofilia".
"Mi piaceva soprattutto l'idea di far vedere un amore feticista. Un uomo vuole andare a letto con una ladra perché è una ladra, così come altri vanno con una cinese o una negra. [...] Per dirla chiaramente, avremmo dovuto far vedere Sean Connery che sorprende la ladra davanti alla cassaforte e ha voglia di saltarle addosso e di violentarla sul posto".
L'assassino "è uno psicopatico, un vero e proprio caso clinico, perché è impotente. E' questa la base di tutta la storia: un uomo impotente che riesce a trovare soddisfazione solo uccidendo".
Il feticismo messo in scena in questo film è, ovviamente, quello tipico del voyeur, e l'eccitazione di James Stewart raggiunge l'apice quando la donna spiata è Grace Kelly nell'appartamento del presunto assassino. Diceva Hitchcock: "Sì, l'uomo era un voyeur, ma non siamo tutti dei voyeur?". E ancora: "Scommettiamo che nove persone su dieci, se vedono dall'altra parte del cortile una donna che si spoglia prima di andare a letto o semplicemente un uomo che mette in ordine la sua stanza, non riescono a trattenersi dal guardare?".
Con Joseph Cotten, Teresa Wright, Macdonald Carey, Hume Cronyn
Altro intreccio inestricabile di amore e morte: lo zio Charlie va a letto con le ricche vedove che incontra lungo il suo cammino e poi le uccide. L'omonima nipote Charlie ama lo zio, ma arriva ad ucciderlo quando scopre la sua vera identità. "Lo zio Charlie amava molto la nipote, tuttavia mai quanto lei. Eppure lei è stata costretta a distruggerlo; non dimentichiamo che Oscar Wilde ha detto: 'Si uccide ciò che si ama'".
Con Ingrid Bergman, Cary Grant, Claude Rains, Louis Calhern
In streaming su Amazon Prime Video
"La storia di Notorious è il vecchio conflitto fra l'amore e il dovere. Il compito di Cary Grant consiste nello spingere Ingrid Bergman nel letto di Claude Rains. [...] Claude Rains è simpatico perché è rimasto vittima della sua fiducia ed anche perché ama Ingrid Bergman più intensamente di Cary Grant".
Hitchcock non potè realizzare il film come avrebbe voluto e il dubbio che Cary Grant non sia l'assassino resta. Ma sentite quale finale Hitchcock aveva in mente: "Cary Grant porta il bicchiere di latte avvelenato, Joan Fontaine è intenta a scrivere una lettera a sua madre: 'Cara mamma, sono irrimediabilmente innamorata di lui, ma non voglio vivere. Sta per uccidermi e preferisco morire [...]'. Poi dice a Cary Grant che le ha appena dato il bicchiere di latte: 'Caro, per favore, vuoi spedire questa lettera alla mamma per me?'. Egli risponde: 'Sì'. Lei beve il bicchiere di latte e muore". E questo finale sarebbe stato la summa del pensiero hitchcockiano sul rapporto fra amore e morte.
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