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Zatôichi: The Last

Regia di Junji Sakamoto vedi scheda film

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La recensione su Zatôichi: The Last

di braddock
10 stelle

Ventinovesimo film con protagonista lo spadaccino cieco Zatoichi, sul quale venne realizzata anche una lunga serie televisiva di 100 episodi tra il '74 e il '79 e un remake americano con Rutger Hauer. Dopo Il defunto Shintaro Katsu, volto storico del personaggio, e Takeshi Kitano il ruolo passa a Shingo Katori, poco conosciuto ma ben adatto alla parte. Solitamente apprezzo molto i lavori di Kitano, soprattutto quelli svolti negli ambienti della yakuza, ma il suo film su Zatoichi non mi era piacuto affatto. Troppo distante dalle caratteristiche classiche tipiche del personaggio, ormai consolidate, e con momenti di umorismo per niente adatti a queste storie. THE LAST ZATOICHI risulta invece molto più drammatico, riprendendo la storia originale e dando un grande spazio alle scenografie paesaggistiche, veramente splendide. Lo considero il secondo film migliore della serie, il remake del 1989 ZATOICHI THE BLIND SWORDSMAN diretto e interpretato da Shintaro Katsu resta infatti ineguagliabile. Qui si vede invece Shingo Katori nel ruolo di Zatoichi, uno spadaccino cieco ma abilissimo alle dipendenze della yakuza. Scappato ai suoi capi, Zatoichi deve affrontare la vendetta degli yakuza e, durante un duro scontro, sua moglie resta uccisa per salvarlo. Zatoichi decide così di smettere di combattere e di tornare al suo umile paese di nascita di contadini e pescatori, che la moglie aveva espresso il desiderio di visitare quando era ancora in vita. Giunto a destinazione dopo un lungo viaggio, nota che il suo villaggio è vittima di uno spietato boss della yakuza. Costui, assieme ai suoi uomini, sta costringendo la popolazione locale ai lavori forzati per la realizzazione di un porto per navi e a pagare alte somme di denaro. Zatoichi deciderà così di riprendere la spada ancora una volta... Ottimo sequel/remake, su uno dei personaggi più presenti nel cinema delle arti maziali giapponese. La storia è ben sviluppata, basta su un ritmo lento in grado di conciliare perfettamente i frequenti momenti d'azione con le relazioni tra i personaggi e la forte drammaticità delle situazioni. Gli splendidi paesaggi innevati assumono un ruolo primario nello svolgersi della trama, attribuendo un valore aggiunto a tutte le atmosfere. Memorabile la scena del combattimento tra Zatoichi e il braccio destro del boss in mezzo alla bufera di neve. Peccato per un elemento poco indovinato nel finale, ma non voglio fare spoiler. Nel complesso il risultato è comunque ottimo, anche se non tutto risulta chiarissimo se non si sono guardate almeno le prime tre pellicole della saga. Questo non rovina comunque la visione più di tanto e la lunga durata trascorre velocemente. Uno dei migliori film drammatici sui samurai degli ultimi anni, assieme a 13 ASSASSINI e DEATH OF SAMURAI. In attesa che sia visibile, almeno in inglese, anche SWORD OF DESPERATION.          

Su Junji Sakamoto

Ottima

Su Shingo Katori

Ottima, assomiglia a Shintaro Katsu nella mimica facciale

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