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I Due Papi

Regia di Fernando Meirelles vedi scheda film

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La recensione su I Due Papi

di gerkota
7 stelle

NEI CINEMA ITALIANI DAL 2 DICEMBRE 2019

VISTO SU NETFLIX NEL MARZO 2022

 

Il palcoscenico è tutto per due personaggi dalla cultura immensa e di diversa origine, simili nel sentirsi al termine di un percorso e nel loro elaborare e interpretare il mondo moderno ma soprattutto il ruolo che in esso ha o dovrebbe avere una Chiesa in crisi di fedeli e di vocazioni dopo gli scandali di diverso tipo – in particolare lotte di potere, abusi sessuali e irregolarità finanziarie – che l’anno esposta all’indignazione pubblica.

 

Anthony Hopkins, Jonathan Pryce

I Due Papi (2019): Anthony Hopkins, Jonathan Pryce

 

I due Papi (The Two Popes il titolo in lingua inglese di quest’opera prodotta da Stati Uniti d'America, Regno Unito, Italia e Argentina) del regista brasiliano Fernando Meirelles (suo nel 2005 il filmone di medio successo The Constant Gardener. La cospirazione) è una sorta di piece teatrale adattata al grande schermo e incentrata per lo più sul continuo, fitto e coinvolgente dialogo tra l’attuale pontefice, Francesco e il suo predecessore Benedetto XVI, collocando questa loro resa dei conti nel periodo di poco precedente al secondo Gran Rifiuto della storia vaticana, dopo quello di Celestino V (nel 1294). La sceneggiatura firmata da Anthony McCarten (suo anche lo script del bellissimo L’ora più buia, 2017), che si è ispirato alla propria opera teatrale intitolata The Pope, è efficace nel delineare le differenze di genio e temperamento di due grandi uomini di Chiesa, dapprima rivali nella corsa al pontificato, infine alleati e perfino amici nella proiezione verso l’epoca attuale. Tutt’ora Jorge Mario Bergoglio e Joseph Aloisius Ratzinger ricoprono a Roma lo stesso ruolo – seppure con abissale differenza operativa - rispettivamente come Papa e Papa emerito.

 

Jonathan Pryce

I Due Papi (2019): Jonathan Pryce

 

Non era impresa semplice rendere coinvolgente un intero film che per lunghi momenti è costruito sui primissimi piani e sulle lunghe discussioni fra i due protagonisti. Eppure l’obiettivo di conquistare l’attenzione dello spettatore è centrato non solo grazie alla buona impalcatura generale – che beneficia pure di un’ottima scenografia (Mark Tildesley) – ma soprattutto alle prove dei due attori principali, i britannici Jonathan Pryce (Francesco-Bergoglio) e Anthony Hopkins (Benedetto XVI- Ratzinger), forti anche di una plausibile somiglianza con i due personaggi reali.

 

Juan Minujín

I Due Papi (2019): Juan Minujín

 

Se Hopkins (due Oscar in carriera e protagonista dello spiazzante The Father - Nulla è come sembra nel 2020) non sorprende nel suo adattarsi a restituire il carattere di un uomo austero e poco incline alla dolcezza d’animo in un ruolo quindi delicato e per il quale, per certi versi, è costretto a trattenere alcune sfumature del proprio talento, colpisce la spontaneità e bravura di Pryce (sarà nel cast del thriller di prossima uscita La cena delle spie) che coglie la struttura umana dell’attuale vescovo di Roma, nella sua grinta supportata da ironia e ordinaria umanità. A dare una forma artisticamente composita al lungometraggio sono i tanti flashback che rimandano soprattutto alla fase giovanile del sacerdozio di Papa Francesco, per la quale è apprezzabile la prova dell’attore argentino Juan Minujín (fra i protagonisti di Zama, nel 2017, molto ben classificato su Film Tv seppure con sole diciannove valutazioni) chiamato a non sfigurare nell’abbinamento con Jonathan Prycee e a convincere nei panni di un Bergoglio già carismatico a metà carriera ma indebolito dalle drammatiche vicende politiche argentine degli anni Settanta del secolo scorso (la dittatura militare di Jorge Rafael Videla, responsabile del fenomeno dei desaparecidos), che misero in dubbio in patria e nel mondo la sua correttezza nei confronti dei colleghi e amici gesuiti.

 

Jonathan Pryce, Anthony Hopkins

I Due Papi (2019): Jonathan Pryce, Anthony Hopkins

 

Nel cast, un cameo riservato al nostro Renato Scarpa, per la seconda volta nel ruolo di cardinale particolarmente vicino al pontefice, dopo la performance in Habemus Papam di Nanni Moretti (2011). Davvero inutile e sprecato l’utilizzo di un brillante attore italiano qual era Libero De Rienzo (morto appena quarantaquattrenne per un’overdose di eroina, solo due anni dopo questa esibizione), relegato alla particina insignificante di maggiordomo di Ratzinger. Clamorosa la dabbenaggine del montaggio, per cui a inizio film si ode la voce reale di De Rienzo, inquadrato di spalle solo per pochi istanti, mentre per il resto della pellicola l’attore di origine partenopea e romano d’adozione, nelle rarissime apparizioni è doppiato da un altro interprete italiano. Una mancanza d’attenzione che sarebbe stato molto semplice evitare.

 

Jonathan Pryce, Anthony Hopkins

I Due Papi (2019): Jonathan Pryce, Anthony Hopkins

 

Un film da vedere soprattutto per la sua efficacia nel mostrarci una compatibile discordanza, ossimoro che descrive due importanti personaggi della nostra storia, per ricordare anche alcune drammatiche vicende dello scorso secolo nel loro connettersi con l’attualità. Consigliato. Voto 7.

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