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Tre piani

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Regia di Nanni Moretti

Con Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Elena Lietti, Nanni Moretti, Denise Tantucci, Alessandro Sperduti... Vedi cast completo

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Trama

Una serie di eventi trasformerà radicalmente la vita dei residenti di un edificio romano, rivelando le loro difficoltà nell'essere genitori, fratelli o vicini di casa in un mondo dove il risentimento e la paura sembrano aver avuto la meglio sul vivere insieme. Mentre gli uomini sono prigionieri della loro caparbietà, le donne cercano - ognuna a modo loro - di risanare le fratture e di trasmettere quell'amore creduto scomparso per sempre.

Approfondimento

TRE PIANI: UN CONDOMINIO DI SOLITUDINI

Lucio (Riccardo Scamarcio), Sara (Elena Lietti) e la loro bambina di sette anni, Francesca, abitano al primo piano. Nell'appartamento di fronte ci sono Giovanna (Anna Bonaiuto) e Renato (Paolo Graziosi), che spesso fanno da babysitter alla piccola Francesca. una sera, Renato, a cui è stata affidata la custodia di Francesca, scompare con la bambina per diverse ore. Quando finalmente li trovano, Lucio teme che a sua figlia sia successo qualcosa di terribile. La sua paura si trasforma presto in vera ossessione.

Al secondo piano vive Monica (Alba Rohrwacher), alle prese con la sua prima esperienza di maternità. Suo marito, Giorgio (Adriano Giannini), è un ingegnere e fa lunghi viaggi all'estero per lavoro. Monica combatte in silenzio contro la solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre, ricoverata per problemi montali. Giorgio capisce che non può più allontanarsi dalla moglie e dalla figlia. Ma forse è troppo tardi.

Dora (Margherita Buy) è un giudice, come suo marito Vittorio (Nanni Moretti). Vivono all'ultimo piano con il figlio ventenne Andrea (Alessandro Sperduti). Una notte il giovane, ubriaco, ha un incidente e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di aiutarlo a evitare il carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio esplode al punto di creare una frattura insanabile tra i due. Vittorio costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il figlio.

Curiosità

LA PAROLA AL REGISTA

"Il film, Tre piani, come il libro di Eshkol Nevo da cui è tratto, racconta la storia di tre famiglie che vivono nello stesso edificio. Affronta temi universali come la colpa, le conseguenze delle nostre scelte, la giustizia e la responsabilità che deriva dall'essere genitori.  I personaggi, fragili e spaventati, sono mossi da paure e ossessioni, e spesso finiscono per commettere gesti estremi. Eppure, le loro motivazioni emotive e sentimentali sono sempre comprensibili. Dal momento che nel libro le storie si fermano al culmine della crisi, nel film era importante farle arrivare fino alla fine, studiare le conseguenze delle scelte fatte dai personaggi, vedere l'impatto che le loro azioni hanno sulla loro vita e su quella dei loro parenti.

Ogni storia è stata sviluppata come se fosse un film separato e poi intrecciata con le altre. L'alternanza di un personaggio all'altro non consente alcuna sospensione e ogni scena diventa necessaria. La profondità dei temi toccati dal libro mi ha suggerito di adottare uno stile semplice e senza orpelli, che non consente distrazioni o divagazioni.

In un momento in cui si parla molto di ciò che lasceremo ai nostri figli in termini ecologici, parliamo poco di ciò che lasceremo loro in termini etici e morali. Ogni gesto che facciamo, anche nell'intimità delle nostre case, ha conseguenze che influenzeranno le generazioni future. Ognuno di noi deve essere consapevole e responsabile: le nostre azioni sono ciò che lasciamo in eredità a chi viene dopo di noi.

Tre piani racconta la nostra tendenza a condurre vite isolate, ad allontanarci da una comunità che non solo non vediamo più ma di cui pensiamo di poter afre a meno. Eppure, ciò che accade a questi personaggi ci mostra quanto siamo tutti interessati alla sforzo comune da compiere per sentirsi parte di una comunità. Il film è un invito ad aprirci al mondo esterno che riempie le nostre strade, fuori dalle nostre case. Sta a noi non rimanere più chiusi nei nostri tre piani".

Note

Dall'omonimo romanzo di Eshkol Nevo.

Trailer

Commenti (22) vedi tutti

  • Tre piani (con ascensore), e un film piatto? Tre storie, e un film (contr'ogni mazzantin-castellittitudine) lineare, limpido, coerente, classico e paradossalmente dinamico. "Guasto" è lo zeitgeist.

    leggi la recensione completa di mck
  • Moretti approda alla telenovela. Si salva la professionalità di Margherita Buy. Nonostante le assurdità, si lascia guardare. Anche perché Moretti ci sa fare dietro alla macchina da presa.

    commento di iro
  • Film inutile, imbalsamato, Moretti sotto il minimo. Voto 4

    commento di Fabious
  • Meglio il libro (che pure non mi aveva entusiasmato gran ché).

    commento di Artemisia1593
  • L'unico film di Moretti che qui, su filmtv, non raggiunge la sufficienza! D'accordo, non tutto fila liscio ma ci sono momenti emotivi di alto livello che pochi registi, italiani e non, sono in grado di gestire!

    commento di marco bi
  • Sceneggiatura e recitazione a livelli infimi.

    commento di Oss
  • Si parla di problemi di Famiglie in un contesto "tutti insieme appassionatamente" ma qua rimangono poche cose da ricordare : Rohrwacher,Buy e Tantucci,il resto è sonnolenza. voto.1.

    commento di chribio1
  • Un film profondo, complesso, stratificato. Non per tutti.

    commento di Cruising
  • La prima prova di Michele Apicella alla regia di un film trattato da un racconto è decisamente da dimenticare. Se non fosse Nanni Moretti, la cui interpretazione è ancor peggiore, questa cosa avrebbe raggiunto la sufficienza?

    commento di panunzio
  • Tre piani di lettura: rapporto genitori figli, rapporto con gli altri prossimi, rapporto con sè stessi. Tre cose che non c'entrano nulla: la recitazione di Moretti, la scena dell'assalto al centro di accoglienza, il pianto finto della Buy.

    commento di GabryLed
  • A mio modesto parere le interpretazioni di Moretti e bui si incartapecoriscono in cliché che non fanno bene al film. Ottima come al solito la Rohrwacher. Un film troppo piatto alla fine mi ha lasciato la sensazione di averlo guardato per niente.

    commento di attidur
  • Un film nel quale Moretti punta più sui concetti che alla cura della realizzazione che può infatti sembrare alquanto scadente. Un film cupo, drammatico che mette in scena le difficoltà dell'esistere. Ingiudicabile oggettivamente e che in ogni spettatore lascerà delle sensazioni diverse.

    commento di bombo1
  • si tratta di scegliere, ma la scelta può avere pesanti ripercussioni, su cui però si può lavorare

    leggi la recensione completa di zombi
  • Insolito Moretti. Film pessimista e spiazzante

    leggi la recensione completa di Furetto60
  • Moretti descrive l'italiano medio come un debosciato, cinico, senza spina dorsale e soprattutto egoista. Purtroppo s'è dimenticato che è pure ipocondriaco.

    commento di gruvieraz
  • Le storie che si incrociano sono tutte drammatiche e credibili,un Moretti insolito,peccato solo il finale abbastanza retorico e buonista (potrei sbagliarmi),Comunque da vedere senza facili moralismi. verso il regista.

    commento di ezio
  • Per la prima volta in carriera, Moretti basa un suo film su una storia non sua. Una scelta coraggiosa, che però non ripaga: Tre Piani è un'opera fiacca, pigra, inerte, diretta svogliatamente da un regista qui incapace di scavare nei meandri di una storia che disperde il proprio potenziale tra sonore cadute di stile e digressioni fuori contesto.

    commento di rickdeckard
  • Attaccato volgarmente e in modo eccessivo da una certa stampa, ma anche da coloro che si definiscono "Morettiani" (termine che non vuol dir nulla se non quello di impedire ad un regista di cambiare toni o linguaggio), Moretti consegna un'opera buia e severa sulla passività ed apatia della società e sulla relazione e responsabilità genitore figlio

    leggi la recensione completa di Barone Cefalu
  • In "Tre piani", la coralità presupposta dalla trama si trasforma in un suono distorto perchè vive dell'isolamento emotivo di ogni personaggio. Ma è proprio la coralità a difettare di fluidità, ingessata oltremodo nelle ossessioni irrisolte che intrecciano le esistenze di un intero condominio. Non un brutto film, ma un film che non mi ha convinto.

    commento di Peppe Comune
  • Nom capisco perchè tanto livore contro questo film... forse perchè Moretti è antipatico a molti e hanno atteso il suo primo leggero scivolone per attaccaro di brutto (come in genere si fa in politia,appunto). Non è il miglior Moretti questo è vero ma da qui a considerlo una ciofeca ce ne passa. Moderare i toni, please

    commento di millertropico
  • Tu ora vai fuori e dici: "Buonanotte, ho passato una bellissima serata", infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia. Vincent Vega

    leggi la recensione completa di Mike.Wazowski
  • Eh già, la legge è uguale per tutti. Specialmente per te, Nanni. Stavolta, dopo tanti bei film realizzati, ti becchi la stroncatura inappellabile. Ma come ti è saltato in mente di girare questa roba cinematograficamente delittuosa? Sei da denuncia penale, quasi da arresto immediato, non sei perdonato. Processo per direttissima! Ah ah!

    leggi la recensione completa di 79DetectiveNoir
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steno79 di steno79
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2023
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2022
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zombi di zombi
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piano frontale del palazzo microcosmo dove si svolgono le storie a presentarci il protagonista principale della storia che andremo a vedere. moretti mantiene una distanza siderale dai suoi personaggi, anche da quello che interpreta.  sono figure raggelate, o forse appena scongelate, che si muovono catatoniche e a scatti, come se fossero marionette guaste, decrepite, impolverate,…

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Non sapevo fosse nato nella mia città e così, di primo acchito, vorrei citare i film che ricordo di aver visto in cui ha recitato. Peccato che l'ultimo sia quello di Moretti, come ha scritto qualcuno, ne…

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axe di axe
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In un condominio romano, tre famiglie benestanti vivono ciascuna ad un piano diverso. Lucio e Sara sono soliti affidare la figlioletta Francesca ai frontisti anziani Giovanna e Renato; quest'ultimo inizia a dar segni di demenza senile, ed un giorno s'allontana da casa con Francesca. I due sono ritrovati a notte fonda in un parco pubblico. L'anziano è in grave difficoltà psicofisica…

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Probabilmente il film di Moretti meno morettiano. Anche dopo averlo visto dall'inizio alla fine, non riesco a pensare a una scena o a un dialogo che possano evocare "quel non so che" sempre presente nelle opere del regista. Quelle parole che le senti e pensi subito: "Ecco, questo è di Moretti!".   Mi permetto di fare un'analisi personale: quando è arrivato al cinema con i…

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2021
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