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The Aristocrats

Regia di Paul Provenza vedi scheda film

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La recensione su The Aristocrats

di mm40
5 stelle

Una barzelletta molto popolare nell'ambiente della comicità anglofona è quella degli 'aristocratici'. Ma nessuno l'ha mai sentita in tv: una nutrita serie di comici, presentatori e attori ci spiega il perchè.

 

La comicità anglosassone, è cosa nota, ha infranto molte più barriere e più tabù di quanti noi in Italia, fra influenze del Vaticano e censure varie, riusciremmo anche solo a immaginare; erano gli anni Sessanta, quando Lenny Bruce varcava per primo svariate soglie del ‘non detto’ e del considerato ‘non dicibile’, finendo però per diventare vittima di sé stesso e lasciandoci prematuramente ad appena 41 anni, nel 1966. Da Bruce in avanti sono passate svariate generazioni di comici, statunitensi o britannici, che hanno pian piano allungato la traiettoria del politicamente scorretto e spostato i suoi relativi confini, giungendo a confezionare una barzelletta che demolisce in un colpo solo qualsiasi limite e qualsiasi pudore: quella degli ‘aristocratici’. Naturalmente, con una simile premessa, il primo desiderio dello spettatore è di sentire raccontare questa barzelletta, talmente oscena e imprevedibilmente farcita di risvolti incestuosi, feticisti, zoofili, razzisti e via dicendo, talmente volgare e imbarazzante da non essere mai stata detta in tv fino al giorno d’oggi, eppure popolarissima nell’ambiente dei comedians. Ecco: nei quasi novanta minuti di The aristocrats tale spettatore finirà molto presto per togliersi questa curiosità e arriverà – se ci riuscirà – stremato alla fine della visione, fra pompini, merda, cani stuprati e minori sodomizzati in allegria, quasi da non farci più neppure caso dopo un po’. Ognuno degli intervistati propone la sua versione degli ‘aristocratici’ e la riempie di ciò che più gli va in quel momento: perché il bello è che l’unica cosa fissa della barzelletta è la punchline, la battuta finale, e in qualche modo lo è anche l’apertura. Ma è inutile scendere in ulteriori dettagli: come detto, il film è fin troppo esaustivo nel descrivere e nel commentare questa sorta di ‘madre di tutte le barzellette politicamente scorrette’. Fra gli innumerevoli volti più o meno celebri che compaiono sullo schermo si possono annoverare Robin Williams, Chris Rock, George Carlin, Emo Philips, Andy Dick ed Eric Idle dei Monty Python’s. Nel complesso un lavoro interessante, ma prolisso senza dubbio. 5/10.

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