Separazioni, film diretto e sceneggiato da Stefano Chiantini, si inserisce nella cornice di un cinema che si concentra sulle dinamiche intime, mettendo al centro un evento traumatico e il suo impatto su una famiglia. Girato in bianco e nero, è una coproduzione Italia-Francia (World Video Production, LIVE.COM, Rai Cinema, Bling Flamingo) sostenuta da Regione Lazio, Regione Abruzzo e Ministero della Cultura.
Il film propone una narrazione centrata sulla perdita e sulle conseguenze relazionali e psicologiche che questa comporta, con particolare attenzione al modo in cui il dolore si insinua nei rapporti familiari, alterandone gli equilibri. La forma espressiva privilegia tempi dilatati, silenzi e immagini naturalistiche. Il racconto si muove dentro spazi domestici e paesaggi montani, in un contesto borghese in cui la sofferenza agisce come elemento disgregante.
Presentato al Torino Film Festival, arriverà al cinema con Fandango.

Fratture nel quotidiano
Mara e Pietro vivono con i loro due figli, Laura e Agostino. La famiglia si presenta, inizialmente, come un nucleo unito. L’equilibrio viene interrotto da un evento improvviso: Laura rimane vittima di un incidente di montagna. A partire da questo momento, la storia del film Separazioni si concentra sulle reazioni individuali alla perdita e sulla trasformazione dei legami familiari. L’intreccio non è costruito su eventi esterni, ma su dinamiche interne, sulla difficoltà di comunicare, sull’emergere di distanze emotive.
La struttura narrativa si caratterizza per un andamento statico, con un uso marcato del silenzio e della sospensione. Non è orientata verso la ricomposizione del conflitto, ma si sofferma sulle conseguenze immediate e a lungo termine dell’accaduto, lasciando spazio all’interpretazione dello spettatore.
Corpi e sguardi
Barbora Bobulova interpreta Mara, madre di Laura e Agostino, e Adriano Giannini è Pietro, il padre. La coppia è al centro del film, con una relazione che si modifica profondamente dopo la tragedia. Le reazioni dei due personaggi alla perdita si sviluppano in direzioni diverse, senza generare una contrapposizione esplicita, ma piuttosto una progressiva chiusura reciproca.
Il film Separazioni non mostra momenti di rottura clamorosi o conflitti aperti: la trasformazione della coppia avviene per sottrazione, con gesti minimi, scelte quotidiane e assenze di parole. Le emozioni restano trattenute e si manifestano più nei vuoti comunicativi che nei dialoghi. I comportamenti di Mara e Pietro suggeriscono due strategie opposte di elaborazione del lutto: l’introversione e la ricerca di una normalità difficile da ristabilire.
Completano il cast Vanessa Compagnucci, Sergio Albelli, Giordano Fochetti e Ludovica Rubino, coinvolti in ruoli secondari ma inseriti nel tessuto relazionale e affettivo che circonda i protagonisti.

Frammenti di silenzio
Il tema principale è la perdita, trattata come elemento di frattura. Il film Separazioni esplora il modo in cui l’assenza modifica relazioni e identità. La separazione indicata nel titolo non sembra riguardare solo la fine di una relazione, ma anche la disconnessione interna tra individui che condividono un dolore non comunicato.
Il lutto diventa quindi una condizione di isolamento, in cui ogni personaggio è chiuso nel proprio vissuto. Non si tratta di una rappresentazione collettiva della sofferenza, ma di una serie di risposte individuali che faticano a trovare un punto di contatto. In questo contesto, la famiglia diventa il luogo in cui si misura l’impossibilità di condividere pienamente l’esperienza emotiva.
Altro elemento centrale è la natura, rappresentata non come sfondo neutro, ma come forza che partecipa agli eventi. L’incidente avviene in montagna, ambiente che nel film assume un ruolo drammatico e simbolico. La scelta del bianco e nero accentua l’ambivalenza tra bellezza visiva e minaccia implicita del paesaggio naturale.
Rigorosa coerenza: il cinema di Stefano Chiantini
Stefano Chiantini, nato ad Avezzano nel 1974 e laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, ha costruito un percorso autoriale costante, legato a un cinema di osservazione, con forte attenzione al disagio interiore e alle relazioni fragili. La sua filmografia comprende titoli come Forse sì… forse no (2004), L’amore non basta (2009), Isole (2012), Storie sospese (2015), Naufragi (2021), Il ritorno (2022), Una madre (2023) e Come gocce d’acqua (2024).
Le sue opere si caratterizzano per l’uso frequente del silenzio, per un’estetica essenziale, per l’indagine delle zone grigie delle relazioni umane. Chiantini ha collaborato più volte con Rai Cinema e partecipato a numerosi festival internazionali, tra cui Toronto, Venezia, Roma, Vancouver, Montreal. Il suo stile si distingue per una coerenza tematica e visiva, con una predilezione per storie intime e uno sguardo concentrato su contesti familiari e psicologici.
Nel film Separazioni, tali caratteristiche vengono mantenute, con un’ulteriore riduzione dell’azione esterna a favore di una narrazione interamente incentrata sulle implicazioni emotive e relazionali di un evento traumatico.

Una visione che interpella
Separazioni si colloca nel panorama di un cinema che non cerca di spiegare, ma di mostrare. La sua costruzione richiede una fruizione attenta, dove lo spettatore è chiamato a colmare i vuoti lasciati dalla narrazione con la propria partecipazione emotiva e interpretativa. L’opera propone un percorso di immersione più che di racconto, con un approccio che punta sull’interiorità dei personaggi e sull’ambiguità delle immagini.
Il film non fornisce risposte, ma solleva interrogativi su come si sopravvive alla perdita, su cosa resta dopo una frattura, e su quanto sia difficile comunicare davvero quando le parole si interrompono. In questo senso, Separazioni si presenta come uno spazio aperto alla riflessione, più che come una storia da seguire.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Separazioni può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Filmografia
Separazioni
Drammatico - Italia, Francia 2025 - durata 87’
Regia: Stefano Chiantini
Con Barbora Bobulova, Adriano Giannini

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