Il più grande pregio della prima serie tv nell’universo-franchise di Alien - e, s’immagina, insieme il suo maggior difetto per i detrattori (ci saranno di sicuro) - è che somiglia poco a tutto quel che l’ha preceduta finora al cinema, tra prequel, sequel e spinoff. Certo, ci sono gli xenomorfi (ben tre, in differenti stadi di sviluppo), i facehugger, un paio di parti mostruosi, persino un intero episodio (il quinto, dal titolo non casuale Nello spazio, nessuno...) concepito come una sorta di remake-variazione del film prototipo di Ridley Scott del 1979, gli eventi del quale Alien: Pianeta Terra precede di un paio d’anni. D’altronde, il creatore e showrunner Noah Hawley s’è già dimostrato abile ad affrontare in maniera imprevista brand complicati (la mitologia degli X-Men in Legion) e a riformulare feticci cinefili apparentemente intoccabili (le cinque stagioni di Fargo, quasi tutte all’altezza dei Coen).

Sydney Chandler
Alien: Pianeta Terra (2025) Sydney Chandler

Qui, nel tornare al film matrice della saga, ripreso anche nei dettagli (con notevole finezza: il font verde della videoscrittura dei computer), fa insieme retro-continuity worldbuilding, esplorando per la prima volta la Terra presupposta dai vari film, ormai terreno di conquista di alcune mega corporation hi-techin primis la solita Weyland-Yutani, in precario equilibrio tra loro, senza nessun controllo da parte di istituzioni e governi (vi ricorda qualcosa?). A Hawley, più ancora che gli alieni - oltre ai soliti noti, un discreto campionario di nuove specie tutte spaventose, in particolare il letale Ocellus che si sostituisce ai bulbi oculari altrui, assumendo il controllo di vivi e morti -, interessano umani e post-umani, questi ultimi elencati con l’acribia del tassonomista da subito nel prologo: oltre ai ben noti cyborg, i sintetici, come l’enigmatico Kirsh di Timothy Olyphant, e soprattutto gli ibridi, cioè esseri sintetici nei quali è stata scaricata una coscienza umana.

Timothy Olyphant
Alien: Pianeta Terra (2025) Timothy Olyphant

Anzi, per questa via, Alien: Pianeta Terra scivola, a sorpresa, verso la sci-fi à la Blade Runner che s’interroga sul superamento dell’umano e sulla sua indistinguibilità da forme evolute di intelligenza artificiale (di nuovo, vi ricorda qualcosa?), a partire dagli ibridi capeggiati da Wendy (Sydney Chandler), inquietanti bambini in corpi di giovani adulti, parecchio confusi e tutti con nomi rubati ai Bimbi sperduti di Peter Pan (un tocco di classe). Saranno loro a trovarsi in mezzo a una vera e propria guerra tra über capitalisti per impadronirsi di alcune specie aliene riportate sulla Terra dalla nave Maginot (nomen omen) schiantatasi rovinosamente in una città di proprietà della Prodigy Corporation dopo che il suo pericoloso carico si era liberato. Hawley dimostra di conoscere benissimo i pregressi della saga, ma non se ne fa mai intimorire e procede in direzioni spesso impreviste, con una gioia di sperimentare rara. Nel trattare come materiale da plasmare a proprio piacimento esseri umani, sintetici, ibridi, cyborg e alieni (e anche noi spettatori) un po’ somiglia al cinico baby tecnomiliardario Boy Kavalier (Samuel Blenkin) impegnato a fare altrettanto nell’isola-laboratorio di Neverland dove si svolge quasi per intero questa prima stagione.

Autore

Rocco Moccagatta

Studiava giurisprudenza, ma andava più spesso al cinema di quanto avrebbe dovuto. Dopo l'università, fa la cosa giusta e comincia a occuparsi davvero di film, persino professionalmente. Oggi lo insegna pure, il cinema, in IULM e in altre università del regno, soprattutto il cinema classico e il cinema dei generi popolari, la sua passione da sempre. Per campare guarda anche molta televisione, visto che lavora come scenarista e analista dei media presso la factory di media research Neopsis. Ha scritto e scrive da tante parti, da Duel/Duellanti a Marla, da Ottoemezzo a L'officiel Homme.

La serie tv

locandina Alien: Pianeta Terra

Alien: Pianeta Terra

Fantascienza - USA, Gran Bretagna, Thailandia 2025 - durata 64’

Titolo originale: Alien: Earth

Creato da: Noah Hawley

Regia: Noah Hawley

Con Dana Gonzales, Florence Bensberg, Byron Bishop, Jonathan Ajayi, Alex Lawther, Peter Knight

in streaming: su Disney Plus