Stella gemella, film diretto da Luca Lucini e scritto insieme a Davide Lisino, Greta Scicchitano, Marta e Ilaria Storti, parte da un evento biologicamente raro per raccontare una vicenda personale inserita in un contesto sociale più ampio.
Presentato alla Festa del Cinema di Roma, prende spunto da un caso reale di fecondazione eteroparentale (un fenomeno medico riscontrato in pochissimi casi al mondo) e costruisce intorno a questo fatto una narrazione che attraversa dinamiche familiari, relazionali e culturali.
La storia si muove tra provincia e città, tra ruoli prestabiliti e desideri individuali, cercando di esplorare cosa succede quando l’imprevisto costringe i protagonisti a ripensare la propria vita, la propria identità e il proprio posto nel mondo. Prossimamente al cinema con Eagle Pictures.

Una vita che sta stretta
Nel film Stella gemella, Achille (Matteo Olivetti) e Stella (Martina Gatti) si conoscono da quando erano adolescenti. Ora, trentenni, hanno un figlio, una piccola attività agricola e un mutuo. La loro relazione si è strutturata nel tempo come un’unione apparentemente consolidata, ma il quotidiano mostra segni di logoramento. Stella, pur continuando a occuparsi della famiglia e del lavoro, comincia a sentire il peso di promesse non mantenute e scelte non condivise. Achille, dal canto suo, alterna atteggiamenti contraddittori, oscillando tra responsabilità e desiderio di evasione.
Il distacco prende forma quando Stella, in cerca di respiro, si allontana temporaneamente per raggiungere un’amica a Roma. In questa parentesi incontra Gil (Jim Durotoje), uno chef con cui condivide una notte di leggerezza. Tornata a casa, Stella si riavvicina ad Achille, ma poco dopo scopre di essere incinta.
Un evento raro e le sue conseguenze
La gravidanza si rivela anomala: Stella aspetta due gemelli concepiti da padri diversi. Il film Stella gemella introduce così il tema della fecondazione eteroparentale, spiegato nel racconto da un medico durante il parto. Si tratta di un evento estremamente raro, con pochissimi casi documentati a livello globale. Questo snodo narrativo diventa il punto di partenza per una serie di interrogativi che coinvolgono non solo i diretti interessati, ma anche le loro famiglie e la comunità in cui vivono.
Nel film, la reazione degli altri personaggi – dal compagno agli amici, dai parenti agli abitanti del paese – si intreccia con quella della protagonista, costretta ad affrontare domande non solo biologiche, ma anche etiche, affettive e identitarie.

Tre figure, tre prospettive
Stella, Achille e Gil rappresentano nel film Stella gemella tre modalità differenti di interpretare il rapporto affettivo e familiare. Achille incarna una forma di maschilità legata a modelli tradizionali, segnati da incertezze e automatismi. Gil viene presentato come un personaggio estraneo al contesto di provenienza di Stella, portatore di uno sguardo diverso, meno strutturato da aspettative sociali. Al centro, Stella attraversa il conflitto tra responsabilità assunte, bisogni rimossi e possibilità ancora non definite.
Il triangolo che si crea tra i tre non è solo relazionale, ma anche narrativo: ciascuno diventa specchio e ostacolo dell’altro, generando frizioni che si riflettono sulle scelte pratiche e sulle definizioni familiari.
Contesto sociale e giudizio collettivo
La vicenda si svolge in un ambiente di provincia, delineato nel film Stella gemella come un luogo in cui sopravvivono codici culturali rigidi e giudizi sociali forti. Secondo le dichiarazioni del regista, il contesto è stato scelto proprio per mettere in evidenza quanto sia difficile gestire situazioni non convenzionali in ambienti dove prevalgono conformismo e retaggi culturali. Il personaggio di Stella si confronta così non solo con il proprio percorso individuale, ma anche con lo sguardo esterno, quello di chi osserva, commenta o giudica.
In questo senso, la gravidanza diventa anche una questione pubblica, o meglio collettiva, in cui si riflettono paure, stereotipi e tensioni più ampie rispetto alla semplice dimensione personale.

Famiglia come spazio in evoluzione
Il film Stella gemella esplora la possibilità che il concetto di famiglia non sia fisso ma fluido, soggetto a trasformazioni e rinegoziazioni. L’evento straordinario della doppia fecondazione diventa occasione per interrogarsi su cosa significhi davvero essere genitori, partner, figli. Il racconto apre alla possibilità di modelli familiari non standardizzati, basati su legami affettivi più che su definizioni anagrafiche o giuridiche.
Non vengono fornite risposte nette, ma si suggerisce che esistano percorsi alternativi rispetto alla visione tradizionale della famiglia, e che questi percorsi meritino attenzione, anche se ancora poco rappresentati o discussi.
Dal particolare all’universale
Attraverso una vicenda singolare, Stella gemella tocca una serie di temi centrali nella contemporaneità: la ridefinizione dei ruoli di genere, il conflitto tra desiderio e dovere, la pressione sociale sull’identità individuale e familiare. L’uso di un tono ironico ma naturalistico, dichiarato nelle note di regia, si pone come strumento per affrontare queste tematiche senza appesantirle o banalizzarle.
Il film sembra inserirsi nella tradizione della commedia italiana che usa il quotidiano per mettere in discussione assetti consolidati, proponendo spunti di riflessione anche attraverso dinamiche ordinarie e familiari.
Interrogativi aperti
Stella gemella costruisce la sua narrazione attorno a una situazione clinica rara, ma usa questa eccezionalità per mettere in discussione scenari comuni. La protagonista si trova al centro di un cambiamento che coinvolge affetti, strutture sociali, aspettative culturali.
Più che offrire tesi, il film sembra porre domande: è possibile riscrivere la propria storia quando tutto sembra già scritto? Quali forme di famiglia sono pensabili oggi? Cosa succede quando biologia, scelta e identità entrano in conflitto?
L’opera si presenta così come un dispositivo narrativo che, partendo da un’anomalia, apre uno spazio di discussione sulle molteplici forme della normalità.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Stella gemella può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Filmografia
Stella gemella
Commedia - Italia 2025 - durata 109’
Regia: Luca Lucini
Con Martina Gatti, Matteo Olivetti, Margherita Buy, Laura Morante, Eugenia Costantini, Jimi Durotoye
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta