Isabel Coixet firma il film Tre ciotole, adattamento dell’ultimo libro di Michela Murgia. Scritto insieme a Enrico Audenino, l’opera prende forma a partire da due racconti del volume originale, e si concentra su un passaggio esistenziale netto: quello in cui una relazione finisce e qualcosa, nel corpo e nella mente, si spezza o si trasforma.


Al centro della narrazione ci sono Marta e Antonio, interpretati da Alba Rohrwacher ed Elio Germano. La storia si sviluppa tra la chiusura emotiva seguita a una separazione e la scoperta di una condizione medica che riorganizza il senso delle priorità, dei legami e del tempo.


Al cinema dal 9 ottobre con Vision Distribution, dopo essere stato presentato al TIFF 2025.

Alba Rohrwacher, Elio Germano
Tre ciotole (2025) Alba Rohrwacher, Elio Germano

Una distanza che fa rumore

Marta e Antonio, nel film Tre ciotole, si lasciano dopo un litigio. Lei, insegnante, si ritira nella propria solitudine, reagendo anche fisicamente alla rottura. Il corpo le restituisce un senso di malessere che inizialmente sembra essere solo emotivo. Antonio, chef in ascesa, si concentra sul lavoro, ma alcuni luoghi, sapori, e abitudini quotidiane continuano a riportarlo al legame con Marta.


Nel momento in cui Marta scopre che la sua inappetenza non è solo il riflesso della fine di una relazione, si apre un altro fronte: quello della malattia. L’evento modifica la sua percezione delle cose, delle persone, del desiderio. L’equilibrio tra passato e presente si spezza, e prende forma una nuova visione del futuro, anche se incerta.

Corpi che parlano

Marta è al centro della narrazione del film Tre ciotole. La sua traiettoria segue un arco che va dalla rimozione alla presa di coscienza. È un personaggio che attraversa il cambiamento senza mediazioni apparenti, in un percorso segnato da gesti concreti, silenzi, rituali quotidiani.


Antonio rappresenta un punto di rottura e, allo stesso tempo, una possibilità mancata. Il suo percorso si muove in parallelo a quello di Marta, ma con un differente livello di consapevolezza. L’attaccamento al lavoro e la difficoltà a riconoscere il senso della perdita definiscono la sua figura.


Attorno a loro si muovono altri personaggi che contribuiscono alla costruzione del mondo narrativo: Silvia (Galatea Bellugi), che lavora nel ristorante di Antonio; la dottoressa Benati (Sarita Choudhury), figura professionale ma non distante; Agostini (Francesco Carril), collega di Marta; Elisa (Silvia D’Amico), la sorella di Marta; e Giulia (Sofia D’Elia), una delle studentesse di Marta chiusa nel suo silenzio. Le relazioni si intrecciano tra sostegno, incomprensione, scontro e riconoscimento.

Silvia D'Amico, Alba Rohrwacher
Tre ciotole (2025) Silvia D'Amico, Alba Rohrwacher

Il dolore non è tutto

Il film Tre ciotole si confronta con temi come la malattia, la perdita e la possibilità di una trasformazione interiore. Il tempo si dilata, e i gesti ordinari (cucinare, ascoltare musica, prendersi cura di sé) diventano elementi attraverso cui il personaggio principale cerca un nuovo equilibrio.


Le “tre ciotole” richiamano una misura, un ordine personale, un rituale domestico che assume valore simbolico. Nell’economia narrativa, il cibo non è solo un elemento diegetico, ma anche un modo per esplorare il rapporto tra corpo, desiderio e cura.

La vita tra le righe

Il film Tre ciotole è ambientato in una Roma riconoscibile ma non idealizzata, con particolare attenzione a quartieri come Trastevere. La fotografia e la costruzione visiva degli spazi si intrecciano con la dimensione interiore dei personaggi, senza separare l’ambiente dalla narrazione.


Anche il suono e la musica svolgono una funzione narrativa. Le scelte musicali spaziano tra suggestioni intime e riferimenti alla cultura pop contemporanea, come nel caso della presenza dell’idol K-pop Jirko, la cui immagine campeggia nel letto di Marta. Le immagini in super 8, che compaiono in alcune sequenze, si inseriscono come frammenti di memoria o visioni parallele.

Essere vivi, nonostante tutto

Tre ciotole si muove lungo una linea che attraversa separazione, fragilità, cura e riconfigurazione dell’identità. Le domande che emergono non cercano soluzioni ma pongono il tema della continuità: cosa significa vivere quando qualcosa si è rotto? Quali forme può assumere la resistenza? In che modo si può continuare, anche senza una direzione chiara?


Isabel Coixet torna a interrogarsi su alcuni dei temi già esplorati nel suo cinema, scegliendo questa volta il filtro della scrittura di Michela Murgia, con il suo sguardo sulle relazioni umane, la malattia e il senso del tempo. Il risultato è un’opera che mette in scena la vita quando si presenta nella sua forma meno lineare e più vulnerabile.


Disclaimer

Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Tre ciotole può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Autore

Redazione

Questo è il luogo in cui si cucinano i servizi principali del sito filmtv.it come le nuove schede di film e serie tv che entrano nel database, i testi e i dati con cui si presentano i nuovi film della settimana, i risultati del box office del lunedì, i calendari del prossimamente e, naturalmente, gli articoli con cui presentiamo film e serie nelle nuove categorie "Film anteprima", "Pop Film" e "Tv Show". Redazione è, in sostanza, il centro operativo di filmtv.it e il punto di raccordo con il settimanale Film Tv.

Filmografia

locandina Tre ciotole

Tre ciotole

Drammatico - Italia, Spagna 2025 - durata 120’

Regia: Isabel Coixet

Con Alba Rohrwacher, Elio Germano, Silvia D'Amico, Galatéa Bellugi, Francesco Carril, Sarita Choudhury

Al cinema: Uscita in Italia il 09/10/2025