Settembre, ultimo anno di scuola, città di confine: il film Un anno di scuola, diretto da Laura Samani e tratto dall’omonima opera di Giani Stuparich, colloca la propria vicenda in un istituto tecnico triestino nel 2007, dove l’arrivo di Fred (diciottenne svedese, energica e autonoma) introduce un elemento di discontinuità in una classe composta esclusivamente da ragazzi. L’ingresso della protagonista in questo ambiente genera tensioni che attraversano dinamiche individuali e collettive.
Il racconto si concentra su un gruppo di tre amici legati da un rapporto stabile: Antero, Pasini e Mitis. Con l’arrivo di Fred, l’equilibrio all’interno del trio si altera. L’inclusione della nuova arrivata non è automatica: le viene richiesto di adattarsi, talvolta rinunciando a parti di sé, per essere riconosciuta come “una di loro”. La storia si sviluppa attorno a questa tensione, che coinvolge identità, appartenenza e confini sociali.
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Il triangolo fragile
Nel film Un anno di scuola, il legame tra Antero (Giacomo Covi), Pasini (Pietro Giustolisi) e Mitis (Samuel Volturno) non è occasionale: nasce da un’appartenenza consolidata nel tempo, fatta di intese non dette e ruoli stabiliti. Antero si distingue per un comportamento riservato; Pasini adotta un atteggiamento espansivo; Mitis agisce da figura accomodante. I tre si muovono come un’unità che riconosce in sé le regole fondamentali del proprio funzionamento.
L’arrivo di Fred (Stella Wendick) produce un’oscillazione: ciascuno dei tre reagisce alla novità in modo diverso, ma accomunato dalla necessità di ridefinire la propria posizione all’interno del gruppo. Le relazioni si modificano gradualmente, e l’equilibrio precedente viene messo alla prova da dinamiche nuove, spesso non verbalizzate, che pongono interrogativi sul ruolo di ciascuno.
Il corpo che rompe la forma
Fred, nel film Un anno di scuola, rappresenta una figura esterna rispetto al contesto in cui si inserisce. Il fatto di essere l’unica ragazza in classe diventa un elemento centrale nella struttura narrativa. La sua presenza introduce un punto di attrito, non tanto per una sua volontà esplicita, quanto per la risposta che genera negli altri personaggi.
Non cerca di imporsi, ma la sua esistenza stessa viene percepita come una variabile che richiede un riassestamento. La condizione che le viene posta, quella di doversi adeguare per essere accettata, evidenzia un meccanismo più ampio: l’ingresso in un gruppo spesso passa attraverso la rinuncia a elementi della propria individualità. Fred si muove all’interno di questo spazio ambivalente, sospeso tra desiderio di integrazione e bisogno di affermarsi.

Maschile, singolare
Il gruppo maschile non viene descritto come ostile, ma appare strutturato in modo da auto-conservarsi. La dinamica tra Antero, Pasini e Mitis non si limita all’amicizia: funge da modello chiuso che regola l’accesso a chi è percepito come diverso. L’arrivo di una figura femminile mette in luce modalità di relazione codificate, spesso inconsapevoli, che tendono a conservare la coerenza interna del gruppo.
Le reazioni che emergono nel corso della storia suggeriscono che l’integrazione non è mai neutra: comporta una selezione di comportamenti accettabili e una serie di condizioni implicite. Il film Un anno di scuola esplora il modo in cui il maschile, in situazioni di prevalenza numerica e simbolica, può diventare norma silenziosa. Le relazioni non si limitano a descrivere affetti o attrazioni, ma riflettono strutture più profonde di inclusione ed esclusione.
Il gruppo come organismo chiuso
La classe non agisce come semplice sfondo narrativo, ma assume una funzione attiva: è un sistema. I suoi meccanismi non sono dichiarati, ma operano attraverso consuetudini, sguardi, battute e silenzi. L’interazione tra i personaggi suggerisce un insieme con regole proprie, che definisce cosa è accettabile e cosa no. L’introduzione di un elemento nuovo non viene gestita attraverso il dialogo, ma attraverso tentativi di normalizzazione.
Il modo in cui Fred si confronta con questo ambiente mostra la difficoltà di inserirsi in una struttura già formata, dove l’omogeneità è considerata valore implicito. L’interrogativo che attraversa la narrazione non è soltanto se Fred riuscirà a far parte del gruppo, ma a quale prezzo.
Il tempo della definizione
Il film Un anno di scuola costruisce un racconto ambientato in una fase cruciale dell’adolescenza, momento in cui si negoziano ruoli, identità e appartenenze. Lo sguardo si concentra su ciò che accade quando un equilibrio interno viene messo in discussione da una presenza percepita come diversa. La storia propone un’esplorazione di dinamiche di gruppo, tensioni tra individuo e collettività, processi di adattamento e resistenza.
La scuola, più che luogo di apprendimento, appare qui come spazio sociale dove si riproducono logiche più ampie. Attraverso le sue relazioni e i suoi conflitti, la narrazione mette in primo piano le complessità della crescita, senza ricorrere a semplificazioni. Il percorso dei personaggi rimane aperto, segnato da scelte difficili e da contraddizioni non sempre risolte.
Disclaimer
Questo testo è stato redatto sulla base di informazioni e note di regia condivise dalla produzione, supportate dalla visione di interviste e materiali promozionali, ma senza avere visto il film. In alcun modo, quindi, questa presentazione di Un anno di scuola può essere intesa come una recensione o una critica cinematografica.

Filmografia
Un anno di scuola
Drammatico - Italia, Francia 2025 - durata 102’
Regia: Laura Samani
Con Stella Wendick, Giacomo Covi, Pietro Giustolisi, Samuel Volturno
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