«Promosso, con la speranza che sappia farsi più audace andando avanti». Così si concludeva la recensione della prima stagione di The Sandman, addirittura nel 2022. Che dire di questa seconda e ultima? Più che audace, s’è fatta più veloce, comprimendo tutto quello che era rimasto fuori in soli 12 episodi, scelta alla quale non è probabilmente estranea la brutta storia di accuse di molestie sessuali rivolte al creatore Neil Gaiman, qui parecchio tenuto ai margini. Come già detto a suo tempo, The Sandman è stato un comic book (di soli 75 albi, oltre a qualche speciale e miniserie, tutti scritti da Gaiman) sui generis, poco lineare, divagante, contemplativo e filosoficopoetico, come il suo protagonista, l’entità Dream/Sogno/Morfeo degli Eterni (una bella famiglia: gli altri fratelli sono Distruzione, Delirio, Morte, Destino, Disperazione, Desiderio), spesso semplice testimone degli eventi e addirittura, in più di un caso, neppure in scena.

La prima stagione della serie Warner per Netflix, dopo una lunga storia di adattamenti falliti soprattutto al cinema, era riuscita a riprodurre per quanto possibile quel mood e anche questa seconda, ripartita in due segmenti, più un episodio bonus (L’alto costo della vita, con protagonista Morte, dall’omonima miniserie a fumetti), ci riprova. Va meglio nella prima parte, che corrisponde ai due cicli La stagione delle nebbie e Brevi vite, con Morfeo prima re dell’Inferno suo malgrado e poi con la sorella Delirio alla ricerca di Distruzione scomparso. In queste lasche trame gli autori, capeggiati dallo showrunner Allan Heinberg, riescono a inserire due degli a parte migliori della serie a fumetti, quello con Shakespeare che mette in scena Sogno di una notte di mezza estate per la corte del regno delle fate e quello sulla triste vicenda di Orfeo, figlio di Sogno, responsabile della sua sorte, in modo da farli dialogare con l’impianto generale della stagione. Invece la seconda parte, dedicata al ciclo finale Le eumenidi, con Sogno perseguitato dalle Furie, la sua morte e rinascita nel nuovo Signore delle Terre dei sogni Daniel, soffre di eccessiva compressione e prova a prendere strade narrative più convenzionali, magari per non disorientare troppo lo spettatore tipo di Netflix.

Il trait d’union dovrebbe essere la progressiva umanizzazione del protagonista, poi causa della sua caduta, un tema affascinante non sempre svolto con efficacia, complice anche una messa in scena bamboleggiante e ai limiti del lezioso, tra staticità e verbosità a volte sfiancanti, che gioca con gli stereotipi di un fantasy ormai di maniera del quale il fumetto fu pioniere poi tantissimo imitato (anche da cinema e serie tv). Però, alla fine, non ci è andata (troppo) male, l’inespressività di Tom Sturridge/Sogno è un plus, più di un personaggio è ben risolto (la coppia Loki-Puck, la svalvolata Delirio, il Corinzio redivivo), lo spleen emo-malinconico a tratti coinvolge, come l’incrocio spericolato tra mitologie (quelle greca e norrena in primis), anche se, ancora una volta, meglio (ri)leggersi il fumetto. Anche se Gaiman ora bisogna far finta di non conoscerlo, secondo l’odiosa sbirraglia della morale che oggi detta legge.
La serie tv
The Sandman
Horror - USA 2022 - durata 54’
Titolo originale: The Sandman
Con Jamie Childs, Freddie Fox, Tayla Kovacevic-Ebong, Jordan Adene, Kayode Akinyemi, Tom Sturridge
in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads
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