Nel film Dracula, nuovo adattamento cinematografico del celebre romanzo di Bram Stoker firmato da Luc Besson, il vampiro più famoso della letteratura torna in scena spogliato dalle sue consuete derive horror, per risorgere come figura tragica, romantica e, soprattutto, umana. La narrazione si concentra sul conflitto interiore di un uomo maledetto e immortale, non perché assetato di sangue, ma perché inchiodato alla perdita dell’unico amore che abbia mai conosciuto. Al cinema dal 30 ottobre con Lucky Red.

Caleb Landry Jones
Dracula (2025) Caleb Landry Jones

Il vampiro come martire dell’amore

Nel film Dracula di Luc Besson, siamo nel XV secolo. Vlad, giovane principe e guerriero, combatte nel nome di Dio, ma pone una sola condizione: che sua moglie Elisabeta venga protetta. Quando la promessa è infranta e lei viene uccisa, Vlad rinnega la fede e la divinità che lo ha tradito. È in questo preciso momento che nasce Dracula: un’anima tormentata, condannata all’eternità. Da quel punto in poi, il suo unico scopo sarà uno solo: ritrovare Elisabeta, ovunque e in chiunque possa reincarnarsi.


La storia si muove nei secoli fino a giungere nel cuore dell’Europa del XIX secolo, con Parigi come sfondo. È il 14 luglio 1889, centenario della Rivoluzione francese. Mentre la capitale festeggia, Dracula si muove nell’ombra. Ha individuato una donna: Mina. Il volto, la voce, lo spirito di Elisabeta sembrano rivivere in lei. Attorno a questo asse emotivo ruota tutta la narrazione.

Archetipi rivisitati

Il cuore del film Dracula di Luc Besson è lui: Dracula, interpretato da un Caleb Landry Jones che si avvicina al ruolo con una fisicità elegante e tormentata. Dracula non è più un mostro predatore, ma un uomo estenuato dal tempo, sofisticato e sensibile, dalla voce bassa e raschiante, con una gestualità controllata e malinconica. È un dandy decadente, attratto dall’estetica e dalla bellezza, che usa il profumo per attirare, e non l’ipnosi. Il suo potere più grande non è soprannaturale, ma simbolico: la memoria.


Mia ed Elisabeta sono due identità, che confluiscono in un’unica essenza. Mina è la giovane donna di cui Dracula si innamora perché riconosce in lei la reincarnazione dell’amore perduto. Incarna l’innocenza, ma anche il desiderio di libertà. Zoë Bleu, esordiente sul grande schermo, prova a portare al personaggio una fragilità autentica e una curiosità emotiva che rendono credibile l’ambivalenza del suo ruolo.


Personaggio originale rispetto al romanzo, la Maria della nostra Matilda De Angelis è un vampiro al servizio di Dracula, ma con una presenza autonoma. Vibrante e instabile, alterna vitalità e disperazione. La sua presenza introduce un’altra forma di amore, quello non corrisposto, e crea tensione tra fedeltà e gelosia.


Figura cruciale, antagonista e specchio di Dracula, il Prete è un uomo di fede che tenta di distruggere ciò che considera una blasfemia vivente. Ma è anche un personaggio intelligente e meticoloso, il cui confronto finale con Dracula diventa quasi filosofico: fede contro perdita, dogma contro esperienza. Christoph Waltz lo interpreta con precisione, evitando i toni inquisitori e regalando al ruolo una profondità inaspettata.


Controparte del Prete, il Medico di Guillaume de Tonquédec è razionale e goffo, spesso sopraffatto dalla realtà che lo circonda. Serve da spalla comica ma mai ridicola. La sua dinamica con il religioso permette al pubblico di orientarsi nella complessità dell’intreccio.

Christoph Waltz
Dracula (2025) Christoph Waltz

L’eterno ritorno dell’amore

L’intero film Dracula di Luc Besson si muove lungo una linea tematica ben precisa: l’amore assoluto, ossessivo, salvifico e autodistruttivo. Dracula è disposto ad attraversare i secoli non per dominare, ma per ritrovare. È una figura che resiste alla morte e al tempo per rivedere il volto di chi ha perduto. In questo senso, Dracula diventa quasi un film sulla fede, ma in senso laico: una fede nell’amore come unica forza superiore.


Altri temi attraversano la pellicola, come la fedeltà e la memoria: quanto può sopravvivere un sentimento nel tempo? E cosa resta dell’amore quando si mischia al mito? Ma anche questioni come la giustizia e il tradimento, soprattutto nei dialoghi del protagonista con Dio e con il prete, o l’estetica contro la bestialità: Il Dracula di Besson non è mostruoso perché deforme, ma perché umano. La sua bellezza non lo salva, la sua cultura non lo redime.

Il gothic reinventato

L’ambientazione del film Dracula di Luc Besson si muove tra castelli mitteleuropei e una Parigi ottocentesca in piena festa rivoluzionaria. Ma non c’è spettacolarizzazione: ogni location serve la narrazione. Il castello di Dracula è barocco ma credibile, i decori riflettono il suo gusto per il lusso decadente. La scelta di spostare l’azione a Parigi. con il culmine simbolico il 14 luglio, permette di giocare con il caos urbano, la distrazione collettiva e l’invisibilità del vampiro nel mezzo della folla.


Luc Besson cerca di firmare qui una regia più contenuta del solito. La spettacolarità non è mai fine a se stessa. Il tono è più teatrale che action, con un montaggio che tende alla misura e sequenze costruite sul ritmo emotivo piuttosto che sullo shock visivo.


Molto del lavoro visivo è affidato a Patrice Garcia e Hugues Tissandier: dal casco di Vlad a forma di drago fino alla valigia del prete, ogni oggetto ha una funzione simbolica. I costumi di Corinne Bruand, tra velluti viola, blu diafani e bordeaux cupi, rafforzano la psicologia dei personaggi.


La musica di Danny Elfman cerca di aggiungere una dimensione poetica e sognante, in perfetta sintonia con l’anima tormentata di Dracula. La sua colonna sonora non cerca il pathos melodrammatico, ma accompagna come un’eco lontana la tristezza perenne del protagonista.


Il Dracula di Besson non è un film né horror né gotico in senso stretto. È un film semmai sul tempo, sull’assenza, sull’illusione che si possa riparare il passato. Non reinventa il mito, lo ribalta. Prende un personaggio millenario e lo restituisce alla sua origine: un uomo spezzato, non un mostro. E lo fa con eleganza, senza forzature né retorica.


Un racconto di sangue, sì, ma solo in apparenza. Perché quello che si consuma davvero sullo schermo è il cuore.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Dracula

Dracula

Horror - Regno Unito, Francia 2025 - durata 129’

Titolo originale: Dracula

Regia: Luc Besson

Con Christoph Waltz, Caleb Landry Jones, Matilda De Angelis, Zoë Bleu Sidel, Nikita Makkojev, Joonas Makkonen

Al cinema: Uscita in Italia il 30/10/2025